Chiesa di Santo Stefano del Cacco

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Chiesa di Santo Stefano del Cacco
Esterno
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
IndirizzoVia di Santo Stefano del Cacco - Roma
Coordinate41°53′50.03″N 12°28′44.9″E / 41.89723°N 12.47914°E41.89723; 12.47914
Religionecattolica di rito romano
TitolareStefano protomartire
Diocesi Roma
Inizio costruzione1607
Plan and facade of the Church of Santo Stefano del Cacco with some historical information given by a sign placed outside the Church by the Italian Ministry of Culture and the Rome Administration.

La chiesa di Santo Stefano del Cacco è un luogo di culto cattolico di Roma, nel rione Pigna, situato nella via omonima.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

L'interno

In origine il nome della chiesa è Santo Stefano de pinea, dalla pigna di epoca romana ritrovata nella zona, che dà il nome al rione e che è conservata nella Città del Vaticano. Popolarmente invece l'appellativo del cacco viene da una storpiatura di macaco, dal simulacro di un cinocefalo egiziano che si trovava dinanzi alla porta della chiesa, in cui i romani vedevano la testa di una scimmia (invece della testa di cane, con cui era raffigurato il dio egizio Anubis).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine della chiesa è molto antica[1] ed è fatta risalire a papa Pasquale I nel IX secolo, la cui immagine era raffigurata nel mosaico absidale distrutto nel 1607. Risalgono al XII secolo il campanile, inglobato ora nel monastero accanto, e l'abside. Papa Pio IV la concesse ai Padri silvestrini nel 1563, con l'onere della cura delle anime. La chiesa fu sottoposta a restauri dagli stessi padri nel 1607, e poi nel Settecento e nell'Ottocento.

L'interno si presenta a tre navate (tipo basilicale). Conserva un affresco di Perin del Vaga raffigurante Cristo in pietà, e nell'abside il Martirio di santo Stefano di Cristoforo Casolani.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La chiesa fu costruita nel recinto dell'Iseo Campense, dal quale acquisì molti elementi decorativi; tra quelli a noi noti, la pigna, il cinocefalo e i leoni di basalto posti alla base della cordonata capitolina. Si vedano in proposito le note di Flaminio Vacca in Memorie di varie antichità trovate in diversi luoghi della città di Roma.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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