Chiesa di Santo Spirito (Genova)

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Ex chiesa di Santo Spirito
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàGenova
Coordinate44°24′26.18″N 8°56′36.9″E / 44.407271°N 8.943582°E44.407271; 8.943582
Religionecattolica di rito romano
TitolareSpirito Santo
Arcidiocesi Genova
Inizio costruzioneXII secolo
CompletamentoXVI secolo

La chiesa di Santo Spirito era una chiesa di Genova, ora soppressa, situata nel quartiere di San Vincenzo.

Nella via San Vincenzo, oltre all'omonima chiesa, esisteva un tempo anche quella di Santo Spirito, pertanto la strada ancora nel XVII secolo era detta talora contrada di San Vincenzo e talora contrada di Santo Spirito.

Le prime notizie della chiesa di Santo Spirito risalgono al 1157.

Trovandosi nella zona suburbana di levante, dove i Fieschi avevano diverse proprietà, nel Medioevo la sua storia fu legata a quella di questa famiglia. In seguito fu officiata dalle monache clarisse sino al 1579, quindi dai padri somaschi che la tennero sino alla chiusura, che ebbe luogo con la soppressione napoleonica del 1798[1].

Da allora l'edificio mutò varie destinazioni d'uso, tra cui si ricorda quella di ospitare al suo interno l'asilo Tollot. Fu poi sede dell'istituto tecnico commerciale "Ugolino Vivaldi", scuola parificata. Attualmente (2016) ospita un negozio di oggettistica.

La chiesa, oggi corrispondente al civico n. 53 di via San Vincenzo, nella sua ultima veste seicentesca, era ad una navata, con sei cappelle laterali in sfondato e due nella parte presbiteriale.

Tra i principali mecenati ci fu Agostino Pinelli Luciani (doge di Genova nel biennio 1609-1611) che fece costruire la cappella di San Giovanni Battista. Al suo interno restano, nonostante l'aula a navata unica sia stata soppalcata, alcuni bassorilievi marmorei delle cappelle ed affreschi seicenteschi, di parti delle volte e nelle stanze interne del convento.

Nel XIX secolo, quando già la chiesa non era più operante, l'altare, le statue ed i marmi furono trasferiti nella chiesa di Nostra Signora della Neve di Bolzaneto.

Attualmente sono in corso restauri per la parte del chiostro seicentesco.

Opere presenti nella chiesa[modifica | modifica wikitesto]

Dalla descrizione della città di Genova del 1818 (ediz. Sagep), che fornisce lo stato della chiesa dopo un ventennio dalla sua sconsacrazione, quando, allontanati i Somaschi, era divenuta scuola di carità, vi risultavano presenti:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Massimiliano Spinola, Giovanni Cristoforo Gandolfi, Descrizione di Genova e del Genovesato, Volume 3, Ferrando, 1846, pag 181

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