Chiesa di Santa Maria la Nova (Tramonti)

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Chiesa di Santa Maria la Nova
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàTramonti
Religionecattolica di romano
Titolare Maria
DiocesiAmalfi-Cava de’ Tirreni
Inizio costruzioneprima del 1458

La chiesa di Santa Maria la Nova è una chiesa nel comune di Tramonti. Era la chiesa madre[1] di Tramonti, dove risiedeva l'arciprete.

La chiesa esisteva già quando venne costruito il castello di Santa Maria la Nova[1] (del quale divenne la cappella), perciò la sua costruzione è antecedente al 1458, anno in cui fu costruito il castello per volontà di Raimondo Orsini.[2]

Oltre alla chiesa, il complesso architettonico era composto da altri due vani dove risiedeva l'arciprete di Tramonti.

L'arciprete era a capo di una Congrega di capitolari e la sua investitura avveniva nella chiesa di Santa Maria la Nova. Della congrega potevano far parte solo i sacerdoti nati a Tramonti e che avessero superato due anni di noviziato.[3]

La dignità dell'arciprete di Tramonti era la più importante tra i sacerdoti dell'Arcidiocesi di Amalfi, infatti, durante i Vespri solenni delle due feste di sant'Andrea, l'arciprete era il primo a intonare l'antifona dopo i vescovi delle diocesi suffraganee[4].

Il primo arciprete accertato storicamente è don Roberto Cesarano nel 1396. L'ultimo fu don Giuseppe Adamo, parroco di San Felice di Tenna, con la sua morte nel 1962 il titolo si estinse[5].

Arcipreti che furono eletti vescovi:

Il Corpus Domini

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Intorno alla chiesa si svolgeva la processione cittadina del Corpus Domini. Il baldacchino era portato dai governatori dell'Universitas e l'ombrello processionale dal Regio Governatore[6].

La chiesa nel 1612

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Nel 1612 il Vicario generale dell'Arcidiocesi di Amalfi, delegato dall'Arcivescovo Giulio Rossino, visitò la chiesa. Dal verbale di questa visita risulta che sull'altare maggiore era posta un'icona rappresentante la Visitazione e l'Annunciazione, i santi Pietro e Paolo e un'immagine della Madonna dipinta dall'eremita dimorante Scipione Chirico, inoltre, l'icona riportava gli stemmi di Tramonti e dei Piccolomini.

Nella chiesa era custodita una statua della Madonna corrosa dal tempo. Dopo la visita, in sostituzione della vecchia, ne fu realizzata una nuova, oggi posta in uno scarabattolo al lato dell'altare.[7]

La chiesa sorge all'interno del cimitero comunale, del quale è la cappella.

La pianta è a croce latina e l'interno è privo di decorazioni.

  • don Francesco Amatruda, Chiesa di S. Maria la Nova, in Le mie parrocchie, 2013.