Chiesa di Santa Lucia al Borghetto

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Chiesa di Santa Lucia al Borghetto
Chiesa di Santa Lucia al Borghetto
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàTavarnelle Val di Pesa
Coordinate43°33′22.39″N 11°10′09.87″E / 43.556219°N 11.169408°E43.556219; 11.169408
Religionecattolica
TitolareLucia da Siracusa
Arcidiocesi Firenze
Consacrazione1220
Stile architettonicoGotico

La chiesa di Santa Lucia al Borghetto si trova nel comune di Tavarnelle Val di Pesa, in provincia di Firenze, diocesi della medesima città.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il convento francescano sarebbe stato edificato dopo la visita di San Francesco d'Assisi in Valdipesa nel 1220, anche se la prima notizia documentata risale al 1278 ed è riportata in un testamento in cui la contessa Beatrice, figlia del conte Rodolfo degli Alberti di Capraia donava 25 lire ai frati del Borghetto.

Nel 1787 il convento venne soppresso e la chiesa ridotta a parrocchia. Tale situazione fu di breve durata perché già nel 1791 il possesso era ritornato ai frati. Ma anche questa situazione durò poco, infatti, nel 1808 avvenne la soppressione napoleonica e la chiesa fu nuovamente ridotta a uso parrocchiale sotto la guida di un frate secolare. Nel 1819 con la Restaurazione la chiesa tornò sotto la guida del clero secolare e in patronato della chiesa apparteneva ai frati francescano di Santa Croce di Firenze.

Interno
Affresco della Madonna col Bambino
Affresco della Maestà

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa è uno dei migliori esempi di architettura gotica riscontrabile nel territorio chiantigiano.

Consta di un'unica ampia navata con copertura a capriate e scarsella quadrangolare, con volta a crociera illuminata da un'ampia bifora secondo le esigenze formali e culturali dell'ordine francescano. I francescani avevano bisogno di avere a disposizione delle strutture abbastanza vaste e ben illuminate che esprimessero un carattere di povertà ma anche della aule dove poter ricevere i fedeli e ammaestrali con la parola e le immagini che venivano affrescate sulle pareti.

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata all'inizio del XX secolo venne ristrutturata secondo lo stile neogotico e presenta un portale sopra al quale si trova una lunetta decorata con un affresco, abbastanza rovinato, raffigurante Madonna col Bambino tra due angeli realizzato nel XIV secolo; sulla destra del portale è murata una lastra sepolcrale trecentesca di un membro della famiglia Gherardini.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Parimenti alla facciata anche l'interno fu ampiamente interessato dai restauri di inizio novecento.

Alle pareti furono rimessi in luce molti brani di un ciclo affrescato risalente alla seconda metà del XIV secolo; sulla parete destra si trovano le raffigurazioni di santi Monaci, santa Caterina d'Alessandria e Madonna in trono col Bambino tutti attribuiti al Maestro dell'Annunciazione dei Legnaioli; sulla parete sinistra Angelo annunciante.

Sulla parete destra si trova un Cristo crocifisso dipinto su tavola alla fine del XIV secolo e attribuito allo stesso maestro. All'altare maggiore è collocato un Crocifisso ligneo del XV secolo.

Nella cappella dell'Assunta, rimodernata in forme neorinascimentali nel 1927, si trova l'Annunciazione di Neri di Bicci datata 1471.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Lami, Sanctae Ecclesiae Florentinae monumenta, Firenze, Tipografia Salutati, 1758.
  • Giovanni Lami, Notizie della chiesa pievania di San Pietro in Bossolo in Val di Pesa, Firenze, Tipografia Salutati, 1767.
  • Lorenzo Cantini, Saggi istorici d'antichità toscane, Firenze, Tipografia Albizzana, 1796-1798.
  • Emanuele Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico del Granducato di Toscana, Firenze, 1833-1846.
  • Luigi Biadi, Memorie storiche del Piviere di San Pietro in Bossolo e dei paesi adiacenti, Firenze, Tipografia Campolmi, 1848.
  • Emanuele Repetti, Dizionario corografico-universale dell'Italia sistematicamente suddiviso secondo l'attuale partizione politica d'ogni singolo stato italiano, Milano, Editore Civelli, 1855.
  • Cesare Paoli, Il Libro di Montaperti (MCCLX), Firenze, Viesseux, 1889.
  • Torquato Guarducci, Guida Illustrata della Valdipesa, San Casciano in Val di Pesa, Fratelli Stianti editori, 1904.
  • Robert Davidsohn, Eugenio Duprè Theseider, Firenze ai tempi di Dante, Firenze, Bemporad editore, 1929.
  • Pietro Guidi, Rationes Decimarum Italiae. Tuscia. Le decime degli anni 1274-1280, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1932.
  • Pietro Guidi, Martino Giusti, Rationes Decimarum Italiae. Tuscia. Le decime degli anni 1295-1304, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1942.
  • Guido Morozzi, I monumenti nelle provincie di Firenze, Arezzo e Pistoia come li ha lasciati la guerra e il loro restauro, Firenze, s.n., 1947.
  • Carlo Celso Calzolai, La Chiesa Fiorentina, Firenze, Tipografia Commerciale Fiorentina, 1970.
  • AA. VV., Toscana paese per paese, Firenze, Bonechi, 1980.
  • Giovanni Brachetti Montorselli, Italo Moretti, Renato Stopani, Le strade del Chianti Classico Gallo Nero, Firenze, Bonechi, 1984.
  • Vittorio Cirri, Giulio Villani, La Chiesa Fiorentina. Storia Arte Vita pastorale, Firenze, LEF, 1993.
  • Pietro Torriti, Le Chiese del Chianti, Firenze, Edizioni Le Lettere, 1993.
  • Italo Moretti, La Valdipesa dal Medioevo a Oggi, Firenze, Edizioni Polistampa, 1997.
  • AA. VV., Il Chianti e la Valdelsa senese, Milano, Mondadori, 1999, ISBN 88-04-46794-0.
  • AA. VV., Firenze, Milano, Touring Club Italiano, 2001, ISBN 88-365-1932-6.

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