Chiesa di San Savino (Valsamoggia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Chiesa di San Savino
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàCrespellano (Valsamoggia)
IndirizzoVia Marconi 20, Valsamoggia (BO)
Coordinate44°30′52.18″N 11°07′44.64″E / 44.514495°N 11.129067°E44.514495; 11.129067
Religionecattolica di rito romano
Arcidiocesi Bologna
FondatoreMarco Angelo Vivarelli (rifacimento)
Inizio costruzione1756
Sito webinvalsamoggia.it/luoghi/chiesa-di-san-savino-vescovo-e-martire/

La chiesa di San Savino è la parrocchiale di Crespellano, già comune autonomo ed oggi frazione di Valsamoggia, in città metropolitana ed arcidiocesi di Bologna[1]; fa parte del vicariato delle Valli del Reno, Lavino e Samoggia[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Probabilmente a Cresepllano esisteva già una chiesetta nell'anno 752, allorché il borgo fu menzionato per la prima volta[3].

Da un documento del 1155 s'apprende che la primitiva chiesa del paese, oggi dismessa, era filiale della pieve di Monteveglio[1][3].
La chiesa successivamente divenne filiale in un primo tempo della pieve di Bazzano, dunque di quella di San Lorenzo in Collina, per poi venir eretta a parrocchiale[3].

Siccome il vecchio oratorio si era rivelato insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli, la parrocchia venne trasferita in data imprecisata presso la chiesa nella rocca, più comoda per la popolazione[3]; tale cambiamento era già in essere nel 1570, come si evince da un atto conservato nell'archivio arcivescovile di Bologna[4].

Nell'estate del 1643, durante una delle varie lotte tra bolognesi e modenesi, la chiesa venne saccheggiata e spoliata[3].
Dalla relazione della visita pastorale effettuata il 2 maggio 1692 dall'arcivescovo di Bologna Giacomo Boncompagni s'apprende che l'edificio era caratterizzato da una facciata a capanna e dal tetto in tavole lignee[4].

L'attuale parrocchiale è frutto del rifacimento condotto su impulso dell'allora parroco don Marco Angelo Vivarelli a partire dal 1756 che comportò l'allungamento della navata di tredici metri e l'innalzamento della nuova facciata[1][4].

Essendo crollato il vecchio campanile, nel 1817 venne eretto quello nuovo, progettato da Gaetano Scandellari[4], e in quel periodo la cappella maggiore fu oggetto di un rimaneggiamento su disegno di Angelo Venturoli[1].
La guglia della torre campanaria dovette essere restaurata verso la metà del XIX secolo e poi di nuovo nel 1902[4].

Nel 1910 la chiesa venne dotata di una riproduzione della Grotta di Lourdes e nel 1924 fu inaugurata dall'arcivescovo Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano la nuova cappella del Sacro Cuore[4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La facciata, scandita da paraste, presenta il portale d'ingresso, sopra il quale s'apre una finestra di forma rettangolare[1].

L'interno, abbellito da affreschi, è ad un'unica navata suddivisa da lesene ioniche sorreggenti la trabeazione in cinque campate, presso la seconda e la quarta delle quali s'aprono le cappelle laterali e la volta a botte è caratterizzata da un unghioni[1]; l'aula termina con il presbiterio, rialzato di due gradini e chiuso dall'abside di forma semicircolare[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Chiesa di San Savino <Crespellano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 19 settembre 2020.
  2. ^ Parrocchia di San Savino di Crespellano, su chiesadibologna.it. URL consultato il 19 settembre 2020.
  3. ^ a b c d e Le chiese parrocchiali della diocesi di Bologna, ritratte e descritte, Bologna, Diocesi di Bologna, 1844.
  4. ^ a b c d e f Chiesa parrocchiale di San Savino Vescovo e Martire - Crespellano [collegamento interrotto], su cmsamoggia.provincia.bo.it. URL consultato il 19 settembre 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]