Chiesa di San Floriano (Rivamonte Agordino)

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Chiesa di San Floriano Martire
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàRivamonte Agordino
Indirizzovia Roma
Coordinate46°15′26.11″N 12°01′36.94″E / 46.257252°N 12.026929°E46.257252; 12.026929
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Floriano di Lorch
Diocesi Belluno-Feltre
Consacrazione1972
ArchitettoGiuseppe Segusini
Inizio costruzione1866

La chiesa di San Floriano è la parrocchiale di Rivamonte Agordino, in provincia di Belluno e diocesi di Belluno-Feltre[1]; fa parte del convergenza foraniale di Agordo-Livinallongo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La primitiva chiesa di Rivamonte, dedicata ai santi Floriano e Sisto e sede di una curazia dipendente dalla pieve di Agordo, era già esistente nel XV secolo e serviva anche ai fedeli dell'abitato di Tiser[2].

Accanto a questa nel 1653 sorse una cappella dedicata a sant'Antonio abate, caratterizzata dell'abside rivolta a mezzogiorno e da due finestre quadrate in facciata e da cinque semicircolari sui fianchi[2].

Nel XIX secolo, in seguito all'aumento della popolazione del paese, le due chiese si rivelarono insufficienti a soddisfarne le esigenze e così nel 1866 don Giovanni Battista Moretti le fece demolire per far spazio a quella nuova di maggiori dimensioni, progettata da Giuseppe Segusini[3] e aperta al culto il 13 ottobre 1872, anche se poté dirsi del tutto completata solo verso il 1886[2].

Nel 1903 Magno Magni, amministratore delle miniere dal 1893 e poi proprietario di esse dal 1899, che si distingueva anche come mecenate e benefattore[4], commissionò la pala d'altare di santa Barbara all'amico Achille Beltrame.

Durante la prima guerra mondiale l'edificio subì alcuni danni, come la rimozione del tetto; nel 1922 nel campanile vennero installate le nuove campane in sostituzione di quelle asportate durante il conflitto e nel 1926 fu rifatto il prospetto principale[2].

Nel 1972 la chiesa venne restaurata e il 16 luglio di quell'anno fu consacrata ed eretta a parrocchiale dal vescovo di Feltre e Belluno Gioacchino Muccin; la struttura venne interessata da ulteriori interventi di ristrutturazione tra gli anni novanta e i primi anni duemila[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della chiesa, che volge a sudovest, presenta al centro un corpo aggettante, tripartito da quattro lesene corinzie e caratterizzato dal portale d'ingresso, e ai lati due ulteriori lesene sorreggenti il fregio composto da metope lisce e da triglifi, sopra cui s'imposta il timpano triangolare, ai lati del quale s'elevano due pinnacoletti.

Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta una monofora per lato ed è coperta dal tetto a falde.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

All'interno dell'edificio, composto da un'unica navata, vi sono diverse opere di pregio, tra cui le statue dei dodici apostoli, collocate in altrettante nicchie[3], la tela raffigurante la Santissima Trinità assieme ai Santi Floriano e Sisto, dipinta da Tomaso Da Rin[3], e la statua lignea con soggetto Sant'Antonio, intagliata da Andrea Brustolon[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiesa di San Floriano Martire, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 10 luglio 2021.
  2. ^ a b c d e f PARROCCHIA DI RIVAMONTE, su parrocchiedelpoi.it. URL consultato il 10 luglio 2021.
  3. ^ a b c Chiesa parrocchiale, su promozionebellunoeprovincia.com. URL consultato il 10 luglio 2021.
  4. ^ Fu lui a finanziare la costruzione delle scuole elementari di Riva e di Zenich.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]