Chiesa di San Bartolomeo (Cantalupo)

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Chiesa di San Bartolomeo
La facciata della chiesa parrocchiale con il campanile
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàCantalupo (Cerro Maggiore)
Coordinate45°34′43.32″N 8°58′48.5″E / 45.5787°N 8.98014°E45.5787; 8.98014
ReligioneCattolica di rito ambrosiano
Arcidiocesi Milano

La chiesa di San Bartolomeo è un edificio religioso sito nella frazione di Cantalupo a Cerro Maggiore, nella città metropolitana di Milano, e appartenente all'arcidiocesi di Milano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime notizie riguardanti la chiesa risalgono al 1398 nel Notitia cleri, quando venne citata la "cappella" dell'edificio, assieme alle altre del plebato di Parabiago[1]. Viene invece riportata negli archivi della pieve di Parabiago per la prima volta nel 1600 quando essa viene segnalata unicamente come struttura religiosa campestre[2].

Durante la visita dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Legnano nel 1761, nella parrocchia di San Bartolomeo erano presenti le confraternite del Santissimo Sacramento. Inoltre c'erano 384 parrocchiani di cui 280 comunicati[1]. L'edificio venne poi ampliato dopo la visita del cardinale Federico Borromeo e nuovamente nel 1852 quando, attraverso una sottoscrizione pubblica, la chiesa venne ingrandita ulteriormente per accogliere le sempre crescenti esigenze della frazione[2].

Gli ultimi lavori risalgono al 1947 quando venne abbattuto l'antico campanile seicentesco ormai pericolante, e ne venne costruito uno nuovo, divenuto in seguito il simbolo vero e proprio dell'intera frazione[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dell'antica chiesa parrocchiale oggi non resta che la facciata. La struttura, infatti, è stata ampiamente rimaneggiata durante i lavori di ampliamento degli anni '50, voluti dall'allora parroco don Carlo Bianchi, che hanno portato alla nascita nel nuovo catino absidale e dei due transetti. Ad oggi la chiesa presenta una struttura a croce latina a tre navate.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

La statua di san Bartolomeo, venerata nella chiesa parrocchiale, durante la festa patronale

Delle antiche decorazioni che ricoprivano l'intera navata centrale, a cinque ampie arcate, oggi non resta nulla. Durante i lavori di ampliamento venne demolita la zona absidale per far posto ai nuovi transetti e ad un presbiterio molto più ampio, sulla scia del rinnovamento liturgico post conciliare. È di quegli anni il grande affresco del catino absidale che raffigura il giudizio universale descritto dall'episodio evangelico di Mt 25,31-40: Cristo Pantocratore in trono con gli angeli e i santi (tra cui alla sinistra troviamo san Bartolomeo, sant'Ambrogio, san Sebastiano, san Francesco, san Rocco, san Carlo, mentre alla destra sono raffigurate Maria Santissima, sant'Anna, sant'Agata, sant'Agnese, santa Savina, sant'Apollonia) nell'atto di separare le pecore dalle capre, invitando le prime ad andare incontro a Lui, a ricevere «in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo» (Mt 25,34b). Anche l'antico altare maggiore sormontato da un tempietto (o ciborio) è andato perduto e sostituito da un nuovo altare marmoreo dai lineamenti più semplici, posto al centro dell'ampio presbiterio.

Ai lati dell'altare maggiore si trovano, a destra, l'altare di Santa Apollonia, con una pala che vede dipinta la santa martire che tiene fra le mani la tenaglia con la quale le furono strappati i denti, e a sinistra l'altare della Madonna, con una pala che vede dipinta Maria con il bambino Gesù, e il tabernacolo.

All'inizio della navata laterale destra, invece, trova spazio il battistero, recentemente restaurato (2015) con la volta in cui è affrescato il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano.

Inoltre all'interno della chiesa parrocchiale vi è una statua di san Bartolomeo scorticato, simile a quella posta nel duomo di Milano, famosa opera di Marco d'Agrate; la statua raffigura il santo scorticato che tiene in mano la propria pelle. L'autore è ignoto e la statua non è citata nell'archivio parrocchiale, nonostante sembri risalire agli inizi del secolo scorso. Alcuni dicono si tratti dello studio in gesso dell'originale del duomo di Milano.[3] Tuttavia, i recenti restauri del 2014 sembrano aver riportato alla luce una scritta, incisa sul libro che il santo tiene nella mano sinistra: Romualdo.

Reliquie[modifica | modifica wikitesto]

Oltre a quelle del santo patrono e della compatrona santa Apollonia, la parrocchia custodisce altre 40 reliquie di santi e beati, tra cui il beato Jerzy Popiełuszko, la beata Madre Teresa di Calcutta, san Giovanni Paolo II, san Giovanni XXIII, san Pio X, san Paolo VI, beato card. Schuster, beato Carlo Gnocchi e santa Gianna Beretta Molla.

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

Anche l'esterno risulta essere semplice. La facciata in stile neoclassico è suddivisibile in tre parti: le due parti laterali, più basse e meno decorate, sono caratterizzate da due portali più piccoli raffiguranti gli evangelisti, e sormontati da due piccoli mosaici. La parte centrale, invece, è caratterizzata da un grande portale sormontato dalla scritta "S. BARTOLOMEO", al di sopra della quale si trova un mosaico raffigurante il santo che tiene tra le mani il coltello e il libro della Parola di Dio.

Campanile[modifica | modifica wikitesto]

La campana maggiore

L'antico campanile seicentesco della chiesa parrocchiale era situato tra la zona absidale ed il transetto sinistro. Poiché risultava ormai pericolante, si decise di abbatterlo e trasferire le campane su una nuova torre.

Il nuovo campanile, che diventerà in seguito il simbolo dell'intera frazione, fu progettato da Monsignor Enrico Villa (Concorezzo 1907-1978). I lavori cominciarono nel marzo 1950 sotto la direzione dell'ingegnere Paolo Stucchi e terminarono nello stesso anno.

L'opera in cemento armato, avveniristica per forma e stile, è unica in tutta Italia. Si trova alla sinistra dell'edificio ed è divenuta un vero e proprio simbolo della frazione. Il campanile è alto 42,6 metri (compresi i 9 metri della guglia in rame e i 5,8 metri della base), è largo 2,7 metri, la croce che sovrasta la guglia è alta 1,8 metri, il tutto per un'altezza di 44,4 metri. La scala interna conta 118 scalini fino alla cella campanaria e 30 nella guglia. L'orologio, posto su tutti e quattro i lati, si trova a 25 metri d'altezza ed era regolato da un sistema di bilancieri a mercurio, ideato da don Carlo Bianchi, e da un comando elettrico che azionava la campana dei rintocchi dell'ora.[4] Oggi questo sistema non esiste più ed è stato sostituito dai moderni impianti elettrici. Anche le campane, che un tempo venivano suonate manualmente da campanari eccelsi, ora suonano secondo il sistema ambrosiano ad azionamento elettrico.

Nella cella campanaria è installato un concerto di 5 campane in Mi3, fuse da Fratelli Barigozzi a Milano nel 1895, dono della popolazione alla parrocchia. Nel 2009 i bronzi sono stati oggetto di un importante lavoro di restauro: si è provveduto a sostituire la vecchia incastellatura con una nuova e maggiormente funzionale, le quattro campane minori sono state sabbiate mentre la campana maggiore, in seguito ad una incrinatura, è stata rifusa da Allanconi - Bolzone di Ripalta Cremasca. Il concerto restaurato ha potuto così tornare a suonare splendidamente nella notte di Natale dello stesso anno.

Campana Nota nominale Iscrizioni Fonditore e anno di fusione Diametro Iconografia
Prima Si3 VERBUM CARO FACTUM EST, ET HABITAVIT IN NOBIS FRAT.I BARIGOZZI - MILANO 1895 739 mm Crocifisso, San Giuseppe, I tre Re Magi, San Luigi Gonzaga, Madonna Assunta
Seconda La3 PER CRUCEM ET PASSIONEM TUAM LIBERA NOS DOMINE FRAT.I BARIGOZZI - MILANO 1895 823,5 mm Crocifisso, San Michele Arcangelo, Sacro Cuore di Gesù, Pietà, Sant'Antonio Abate, San Francesco d'Assisi
Terza Sol#3 A FULGURE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE FRAT.I BARIGOZZI - MILANO 1895 879 mm Crocifisso, San Giovanni Battista, Annunciazione, San Rocco, Sant'Agostino, San Luigi Gonzaga
Quarta Fa#3 DILEXISTI JUSTITIAM, ET ODISTI INIQUITATEM FRAT.I BARIGOZZI - MILANO 1895 993,5 mm Crocifisso, Immacolata Concezione, Santa Lucia, Sant'Apollonia, Santa martire (?), Santa Cecilia
Quinta Mi3 POSUISTI IN CAPITE EJUS CORONAM DE LAPIDE PRETIOSO
EXPENSIS POPULI CANTALUPI COMPARATIS 1895. PROTEGGI I CANTALUPESI ANNO 2009
FONDERIE CAV. R. TREBINO
USCIO – GE 2009
1132 mm San Bartolomeo, Madonna col Bambino, Papa Benedetto XVI

Dati tratti da: Federazione Campanari Ambrosiani, Censimento.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b parrocchia di San Bartolomeo sec. XVI - [1989], su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 24 luglio 2012.
  2. ^ a b c Cerro Maggiore - L'arte - Chiesa di S. Bartolomeo - Frazione di Cantalupo, su assesempione.info. URL consultato il 7 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
  3. ^ Cantalupario 2008, mese di Agosto, Copia archiviata (PDF), su ilcampanile.org. URL consultato il 31 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
  4. ^ Cantalupario 2008, mese di Luglio, Copia archiviata (PDF), su ilcampanile.org. URL consultato il 31 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).

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