Chiesa del Santo Volto (Torino)

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La Chiesa del Santo Volto è un edificio religioso particolarmente significativo della città di Torino.

La chiesa

È stata costruita lungo la "Spina 3", ovvero quella parte del comune di Torino compresa tra i quartieri San Donato, Parella e Madonna di Campagna un tempo regno di fabbriche (Michelin, Teksid, Deltasider S.p.A., Pianelli&Traversa), altiforni e acciaierie, poi decaduta e oggetto negli ultimi anni di interventi di riqualificazione urbana. Laddove negli anni '80 e '90 esistevano solo impianti industriali obsoleti e dismessi sono sorti, a partire dal 2000, un ipermercato, una multisala, un museo, centri per la ricerca in prossimità del fiume Dora Riparia ed una serie di fabbricati residenziali che una volta ultimati porteranno nella zona 15000 nuovi abitanti; presto anche le rive della Dora verranno trasformate in un verdeggiante parco pubblico. Nasceva dunque l'esigenza, come dichiarava il Cardinal Poletto, di "fornire il servizio religioso al nuovo quartiere" e di costruire, in forme monumentali, la prima chiesa del XXI secolo. L'edificio religioso è stato costruito in appena cinque anni ed ha occupato oltre cento lavoratori tra operai e professionisti. La chiesa del Santo Volto si trova all'incrocio tra via Borgaro e corso Svizzera, a poca distanza dalla Dora; la parrocchia omonima è stata inaugurata l'8 dicembre 2006 dall'arcivescovo Poletto.

La chiesa del Santo Volto, progettata dall'architetto svizzero Mario Botta, si compone di sette torri perimetrali alte 35 m, di una sala polivalente sotterranea e di una serie di locali nei quali presto si trasferiranno gli uffici della curia torinese per una superficie di 12000 m2. L'interno, molto luminoso grazie ai raggi di luce che penetrano perpendicolarmente dalle alte torri, ha una capacità di 700 posti. Alle spalle dell'altare si staglia il Santo Volto della Sindone, cui è stato aggiunto l'effetto pixel, stilizzato con la tecnica dei mattoncini di terracotta posti in rilievo. Come elemento di continuità tra la preesistente acciaieria e l'attuale chiesa è stata lasciata la vecchia ciminiera: un campanile post-moderno, avvolto da una struttura metallica elicoidale che dà un senso di slancio verso la croce posta sulla sommità. Le campane invece si trovano ai piedi della ciminiera, di fianco alle gradinate che danno accesso al sagrato.

Il costo dell'opera si aggira intorno ai 30 milioni di euro: 12 da parte della diocesi, il resto dalla C.R.T., Compagnia di San Paolo e Regione Piemonte.

Le polemiche

All'interno della Chiesa torinese, la costruzione di quest'opera è stata preceduta da un ampio dibattito, che ha diviso in due sia il clero sia i credenti della città.

Don Carlo Carlevaris, il primo prete operaio della città, si pronunciò contro l'opportunità di stanziare 12 milioni per una costruzione del genere, essendoci a Torino situazioni di povertà a cui questo denaro poteva essere rivolto[1].

Il sacerdote espose le sue tesi pubblicamente, con articoli sul settimanale diocesano La Voce del Popolo e lettere nella rubrica Specchio dei tempi de La Stampa[2]; l'opinione favorevole alla costruzione venne invece rappresentata da don Giuseppe Trucco, anch'egli ex prete operaio, che in seguito divenne il primo parroco del Santo Volto.

Chiamati dall'arcivescovo Severino Poletto a votare, i sacerdoti torinesi si esprimeranno a favore della costruzione della chiesa con una maggioranza molto risicata, 52 % contro 48 %[3], su un totale di 431 votanti[4].

Immagini

Note

  1. ^ Il dibattito. Alle critiche dell'ex-prete operaio, don Carlo Carlevaris, replica il futuro parroco del nuovo luogo di culto. «Opera che aiuta la città a migliorare»«La cattedrale di Evry, sempre di Botta, è visitata dai turisti Accadrà anche qui», pubblicato su La Stampa del 28 luglio 2005, pag. 38 http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6306012
  2. ^ Carlo Carlevaris, La ciminiera non ha bisogno di diventare campanile, pubblicato su La Stampa del 13 ottobre 2005, pag. 37 http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6491621
  3. ^ Il dibattito. Alle critiche dell'ex-prete operaio, don Carlo Carlevaris, replica il futuro parroco del nuovo luogo di culto. «Opera che aiuta la città a migliorare»«La cattedrale di Evry, sempre di Botta, è visitata dai turisti Accadrà anche qui», pubblicato su La Stampa del 28 luglio 2005, pag. 38 http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6306012
  4. ^ come riportato inm un editoriale de il foglio http://www.ilfoglio.org/288/Editoriale.htm

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