Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato (Tambre)

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Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato Martiri
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàTambre
Indirizzopiazza 11 gennaio 1945
Coordinate46°07′43.27″N 12°25′25.27″E / 46.128685°N 12.423687°E46.128685; 12.423687
Religionecattolica di rito romano
Titolaresanti Ermacora e Fortunato
Diocesi Belluno-Feltre
Consacrazione1845

La chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato, o dei Santi Ermagora e Fortunato, è la parrocchiale di Tambre, in provincia di Belluno e diocesi di Belluno-Feltre[1]; fa parte della convergenza foraniale di Longarone-Zoldo-Alpago-Ponte nelle Alpi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In origine la cappella di Tambre dipendeva dalla pieve di Santa Maria del Rosario; se ne affrancò il 24 luglio 1730 venendo eretta in parrocchia autonoma[2][3].

La nuova chiesa venne costruita nella prima metà dell'Ottocento e consacrata il 10 giugno 1845, con la dedicazione al protovescovo di Aquileia sant'Ermacora e al suo diacono san Fortunato, ad opera dei quali il Cristianesimo nel I secolo fu portato anche nell'Alpago[2][3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata a capanna della chiesa, rivolta a ponente, presenta centralmente il portale maggiore architravato e ai lati quelli secondari, mentre sopra si apre una finestra di forma semicircolare inscritta in un grande arco a tutto sesto; il prospetto è coronato dal timpano triangolare, sopra il quale vi sono gli spioventi del tetto, caratterizzati da una maggiore pendenza.

Vicino alla parrocchiale si erge su un alto basamento a scarpa il campanile a pianta quadrata; la cella presenta su ogni lato una bifora ed è coronata dalla guglia piramidale poggiante sul tamburo ottagonale.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti la trabeazione, su cui si imposta la volta; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, a sua volta chiuso dalla parete di fondo piatta.

Qui sono conservate diverse opere di pregio, la maggiore delle quali è la Via Crucis, realizzata probabilmente da Paolo de Filippi a cavallo tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiesa dei Santi Ermacora Vescovo e Fortunato Diacono Martiri, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 24 giugno 2022.
  2. ^ a b c CHIESA DEI SANTI ERMAGORA E FORTUNATO, su infodolomiti.it. URL consultato il 24 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2022).
  3. ^ a b Vizzutti, p. 130.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Flavio Vizzutti, Tesori d'arte nelle chiese del Bellunese: Alpago e Ponte nelle Alpi, Belluno, 2013, ISBN 88-88744-36-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]