Chiesa di Sant'Antonio di Padova (Camerata Cornello)

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Chiesa di Sant'Antonio di Padova
Chiesa di Sant'Antonio conosciuta come chiesa dei Santi Ciprano e Cornelio
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàCornello dei Tasso (Camerata Cornello)
IndirizzoVia Cornello
Coordinate45°53′34.51″N 9°39′14.54″E / 45.89292°N 9.65404°E45.89292; 9.65404
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Bergamo
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneXII secolo

La chiesa di Sant'Antonio di Padova, conosciuta come chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano, è un luogo di culto cattolico che si trova nell'antico borgo di Cornello dei Tasso, frazione del comune di Camerata Cornello, in provincia e diocesi di Bergamo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di antiche origini, è conosciuta come dedicata ai santi Cornelio e Cipriano, e fu edificata nel XII secolo in stile romanico per venire poi modificata nei secoli successivi.[1] L'edificio fu edificato per volontà di un certo Della Torre che volle fosse dedicata alla Madonna. A ricordo della sua edificazione fu posta una lapide riportante la datazione del 1313. Negli atti delle visite pastorali del vescovo Lippomano del 1541 e del vescovo Vittore Soranzo la chiesa risulta fosse intitolata ai santi Cipriano e Cornelio e aveva funzione cimiteriale. Nel 1605 la chiesa fu visitata dal vescovo Giambattista Milani, e dagli atti si evince che vi fosse una cappella soggetta al giuspatronato della famiglia Tassis. L'altare presenta due affreschi raffiguranti santa Caterina d'Alessandria elencata tra i patroni dei corrieri postali.[2]

La frazione fu per molto tempo un importante luogo di passaggio dei commerci che scendeva a Bergamo grazie alla via Mercatorum, per questo nei secoli XIV e XV secolo fu ampliata e riccamente affrescata.[3]

Nella relazione della visita pastorale del 1615 del vescovo Giovanni Emo risulta che l'altare dedicato alla Madonna non aveva ornamenti e ordinava inoltre ai fabbricieri di tinteggiare le paretidella chiesa che pare avessero pitture non solo di carattere sacro.[4]

L'edificio fu soggetto a restauro di mantenimento sia nella parte muraria che nei suoi affreschi.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio si inserisce nell'ampio panorama dell'architettura romanica bergamasca.
La chiesa, posta sulla parte più in alta della località di Cornello dei Tasso, è di piccole dimensioni e anticipata dal sagrato in ciottolato delimitato da un muretto. La facciata a capanna, con gronda poco sporgente, è composta in blocchi di pietra abbastanza regolari che non presentano traccia di intonato o decorazioni. Centrale l'ingresso a sesto acuto definito da conci squadrati. Nella parte superiore vi sono due aperture arcuate aventi cornice interna trilobata. La facciata termina con un piccolo rosone.[4] La copertura è a piode tipica del territorio montano bergamasco.

La torre campanaria, pendente e di altezza importante rispetto alla struttura dell'edificio, è in puro stile tardoromanico, composta in blocchi di pietra è ingentilita da quattro bifore suddivise ognuna da un colonnino centrale. Rimane uno dei pochi esempi di romanico nella val Brembana.

Interno - Abside e polittico - (Foto Luca Giarelli)

Interno[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa in stile romanico ha una struttura architettonica a navata unica ripartita in tre campate da due archi a ogiva, e culminante nell'abside affrescata raggiungibile da due gradini in pietra nera. Mentre il soffitto e a travature lignee. Malgrado gli interventi di restauro e ampliamento che si sono susseguiti nei secoli ha mantenuto il suo aspetto originale.

Le pareti interne sono ricoperte da affreschi, alcuni risalenti al 1475, di notevole fattura e di buona leggibilità: particolarmente interessante l'affresco dell'abside che raffigura la Madonna in trono e santi. Il dipinto a la forma di polittico e fu per molti anni coperto da una pala d'altare. Nella parte inferiore, centrale la Madonna in trono col Bambino e angeli, ai lati i due vescovi a cui la chiesa era anticamente dedicata Cipriano e Cornelio, e a sinistra santa Caterina d'Alessandria, mentre sul lato a destra doveva essere presente l'immagine della Maria Maddalena penitente poi tolto come richiesto dagli atti della visita pastorale di san Carlo Borromeo del 1575. La parte superiore presenta i santi Pietro e Paolo mentre centrale l'immagine di Cristo nell'avello sorretto da due angeli. L'affresco è di pregio, dalle linee eleganti e proporzionate.

Le pareti laterali dell'aula presentano ulteriori dipinti posti su doppio registro con scene di santi e della vita di Cristo, probabili dipinti devozionali. Tra questi sono riconoscibili i santi Giorgio, Vincenzo Ferreri, santo Stefano e Agata. Vi è inoltre la raffigurazione dell'Adorazione dei Re Magi accanto alla Crocifissione datato 1635 con visibile lo stemma dei Tasso, raffigurante il corno postale e il tasso.[3] Vi è inoltre, sempre a protezione di alcune attività artigianali antiche, l'immagine del Miracolo di Sant'Eligio protettore dei fabbri dove è possibile cogliere anche ambienti, costumi e oggetti usati nel Cinquecento. L'ipotesi che gli affreschi siano stati eseguiti dai Baschenis di Averara non trova conferma.[5]

L'aula è completa dalla cappella della famiglia Tasso posta a destra nella prima campata, con archi a tutto sesto e volta ad ombrello che poggiano su colonnine in stile toscano. L'altare ligneo conserva l'ancona dedicata ai santi Giuseppe e Nicola. Un ulteriore altare dedicato a sant'Antonio di Padova è presente nella terza campata di sinistra.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Moris, Pellegrini.
  2. ^ La famiglia Tassi creò il servizio postale austriaco e dello stato Pontificio.
  3. ^ a b c Lucia Morandini, Chiesa dei Santi Cipriano e Cornelio, su lombardiabeniculturali.it, LonbardiaBeniCulturali. URL consultato l'8 settembre 2020.
  4. ^ a b c BeWeB.
  5. ^ Borghi antichi della Val Brembana, su brembana.info, Camerata Cornello. URL consultato l'8 settembre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Hans Erich Kubach, Architettura romanica, Milano, Electa, 1978, ISBN 88-435-2474-7.
  • Jacques Le Goff, L'uomo medievale, Bari, Laterza, 1999, ISBN 88-420-4197-1.
  • Gian Maria Labaa, San Tomè in Almenno. Studi, ricerche, interventi per il restauro di una chiesa romanica, Bergamo, Lubrina, 2005, ISBN 88-7766-312-X.
  • Lorenzo Moris, Alessandro Pellegrini, Sulle tracce del romanico in provincia di Bergamo, Bergamo, Provincia di Bergamo, 2003.
  • Raffaella Poggiani Keller, Filli Rossi, Jim Bishop, Carta archeologica della Lombardia: carta archeologica del territorio di Bergamo, Modena, Panini, 1992, ISBN 88-7686-210-2.
  • Carlo Tosco, Architetti e committenti nel romanico lombardo, Roma, Viella, 1997, ISBN 8885669549.
  • Enrico De Pascale, Restauri 1990-1995, Provincia di Bergamo, 1996, pp. 208-213.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]