Chiesa di San Biagio e della Beata Vergine Immacolata

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Collegiata Prepositurale Mitrata di San Biagio e Santa Maria Immacolata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàCodogno
IndirizzoPiazza 20 Settembre e Piazza XX Settembre, 0(P)
Coordinate45°09′36.5″N 9°42′16.57″E / 45.160138°N 9.704604°E45.160138; 9.704604
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Biagio e Santa Maria Immacolata
Diocesi Lodi
Stile architettonicoBarocco

La chiesa di San Biagio e della Beata Vergine Immacolata è la parrocchiale di Codogno, in provincia e diocesi di Lodi; fa parte del vicariato di Codogno.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La parrocchiale di San Biagio e Santa Maria Immacolata di Codogno è stata realizzata, nella sue forme attuali, a partire dal 1511 su edificio preesistente[1]. Il progetto di edificazione fu completato con la realizzazione, nel 1584, dell'attuale facciata in cotto su progetto dell'architetto cremonese Giovanni Battista Regorino.

Nel 1612 fu terminata la torre campanaria[2], portata all'altezza attuale riutilizzando i mattoni dei demoliti torrioni del Castello[3]. Nei decenni successivi all'edificio furono apportate significative modifiche con la chiusura delle preesistenti finestre laterali (murate - ma ancora parzialmente visibili sul lato della piazza Cairoli - e sostituite dagli attuali finestroni a tutto tondo) per permettere la realizzazione degli altari nelle navate laterali[4] e soprattutto delle due cappelle del Rosario e di San Biagio che andarono a modificare l'originale impianto a croce latina.

Architettura ed arte[modifica | modifica wikitesto]

Facciata[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa San Biagio (Codogno), facciata laterale

La facciata in cotto, a due ordini, fortemente segnata dalle lesene binate e dalle interposte nicchie, richiama alcune architetture religiose cremonesi (città da cui proveniva l'architetto Regorini): in particolare la coeva chiesa di San Pietro al Po e quella di Santa Lucia. Il protiro in cotto, su alte colonne, è del 1585[5].

Nella nicchia centrale, sotto il timpano triangolare e sopra la serliana che illumina la navata centrale, c'è la statua di San Biagio, patrono della città.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa San Biagio (Codogno), interno

L'interno è croce latina, a tre navate divise in sei campate, ciascuna con una cappella per lato. La navata centrale, cieca, è coperta con volta a botte e costoloni; le navate laterali, con finestre tonde e a lunetta alternate, presentano volte a crociera. Particolarmente interessante è l'articolazione degli spazi della navata centrale con l'uso di paraste ornate da capitelli corinzi, cornici e oculi in cotto[6].

Nell'interno sono conservate importanti opere del Seicento lombardo.

Opere nelle cappelle laterali
Cappella Intitolazione Opera[7] Attribuzione
1ª sinistra Fonte Battesimale Fonte battesimale (1569) anonimo
Battesimo di Cristo anonimo
2ª sinistra Cappella della Natività o di San Giuseppe Natività (1531 circa[8]) Cesare Magni[6]
San Sebastiano anonimo
San Giacomo anonimo
3ª sinistra Cappella di San Biagio San Biagio Pasquale Arzuffi
Altare settecentesco della distrutta chiesa di Santa Chiara
4ª sinistra Cappella del Sacro Cuore Sacro Cuore anonimo (moderno)
5ª sinistra Cappella della Madonna di Lourdes
6ª sinistra Cappella Mola Crocifisso ligneo (1584[6]) anonimo
1ª destra Confessionale San Giuseppe con Bambino anonimo
2ª destra Madonna col Bambino e i Santi Genesio, Lorenzo e Giovanni Battista (XVI sec.) Cristoforo Magnani (?)[9]
(parete sinistra) San Giovanni Battista (1533) Callisto Piazza
3ª destra Cappella del Rosario statua della Madonna del Rosario in nicchia con baldacchino e colonne tortili anonimo
(intorno alla nicchia centrale - 15 tele) Misteri del Rosario (1601) Andrea Mainardi detto il Chiaveghino
(nicchia destra) statua lignea di San Domenico (XVII sec.) anonimo
(parete sinistra) Strage degli innocenti (XVII sec.) Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone (?)[10]
(parete destra) Adorazione dei Magi (XVII sec.) Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone (?)[10]
(volta) Storie della Vergine (XVII sec.) Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone (?)[10]
4ª destra Madonna col Bambino tra i Santi Francesco e Carlo Borromeo (circa 1620) Daniele Crespi (?)[11]
5ª destra Cappella Finetti Madonna col Bambino e i Santi Pietro Martire e Vincenzo Ferreri (1531) Cesare Magni
6ª destra Cappella Trivulzio Assunzione della Vergine (1533) Callisto Piazza
Altre opere
Localizzazione Opera[7] Attribuzione
Controfacciata destra Annunciazione Alessandro Goldaniga
Transetto sinistro Maddalena penitente anonimo XVII sec.
Coro Coro ligneo anonimo
Statua marmorea della Madonna Immacolata (1671) anonimo
Presbiterio Balaustre (1631) Angelo Nani
Altare maggiore (1774) Giuseppe Giusti

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Palazzina, pag. 100.
  2. ^ Grossi, pag. 46.
  3. ^ Cairo e Giarelli, II pag. 106-107.
  4. ^ Grossi, pag. 43.
  5. ^ Cairo e Giarelli, II, pag. 107.
  6. ^ a b c Marubbi (1987), p. 82.
  7. ^ a b Ove non specificato, si tratta di dipinti su tavola o affreschi.
  8. ^ Marubbi (1987), p. 211.
  9. ^ Marubbi (1987), p. 203.
  10. ^ a b c Grossi, pag. 56, ma il Marubbi (pag. 82) sembra dissentire da tale attribuzione.
  11. ^ Marubbi (1987), p. 212.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Davide Palazzina, Cenni storici del R. Borgo di Codogno in correlazione colla storia dell'Alta Italia, Codogno, Tipografia Cairo, 1861
  • Don Annunzio Grossi, Noterelle di arte e storia codognese, Codogno, 2004
  • Mario Marubbi, Monumenti e opere d'arte nel basso Lodigiano, fotografie di Giuseppe Giudici, Meleti, Guardamiglio, Maleo, edito dalla Cassa Rurale ed Artigiana del Basso Lodigiano, 1987, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\MIL\0576026.
  • Pier Francesco Goldaniga, Memorie storiche del regio e insigne borgo di Codogno Lodigiano, 1761 riedito a Guardamiglio, 1985
  • Giuseppe Grasselli, Abecedario biografico dei pittori, scultori ed architetti cremonesi, Milano, 1828
  • Giovanni Cairo, Francesco Giarelli, Codogno e il suo territorio nella cronaca e nella storia, vol. I e II, Codogno, Tipografia Cairo, 1897

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