Cattedrale di Sant'Elisabetta (Malabo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Cattedrale di Sant'Elisabetta
Catedral de Santa Isabel de Malabo
La cattedrale nel 2013
StatoBandiera della Guinea Equatoriale Guinea Equatoriale
ProvinciaBioko Nord
LocalitàMalabo
Coordinate3°45′25.13″N 8°46′57.94″E / 3.75698°N 8.78276°E3.75698; 8.78276
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanta Elisabetta d'Ungheria
Arcidiocesi Malabo
Consacrazione1916
ArchitettoLuis Segarra Llairadó
Stile architettoniconeogotico
Inizio costruzione1897
Completamento1916

La Cattedrale di Santa Elisabetta (in spagnolo: Catedral de Santa Isabel de Malabo), comunemente conosciuta come cattedrale di Malabo, è il principale luogo di culto cattolico di Malabo, sede della sua arcidiocesi, nonché chiesa cattolica più grande della nazione.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione della cattedrale, intitolata a Santa Elisabetta d'Ungheria, incominciò nel 1897, grazie specialmente alle donazioni fornite dall'Impero spagnolo[2] (all'epoca infatti la Guinea Equatoriale rientrava fra i suoi possedimenti), mentre l'architetto incaricato per la costruzione della chiesa, che fu infine inaugurata nel 1916, fu Luis Segarra Llairadó.[3] Il 16 gennaio 2020, la cattedrale, nella quale era in corso un restuaro, fu gravemente danneggiata durante un incendio.[4]

La cattedrale, che al suo interno presenta due navate laterali e una centrale, è in stile neogotico, mentre i due campanili che fiancheggiano la facciata sono alti 40 metri.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Catedral de Santa Isabel, Malabo, su gcatholic.org. URL consultato il 20 novembre 2015.
  2. ^ Equatorial Guinea, su books.google.it. URL consultato il 20 novembre 2015.
  3. ^ Vida Y Pintura Naïf, su books.google.it. URL consultato il 20 novembre 2015.
  4. ^ Un incendio destruye la catedral de Malabo, joya de la arquitectura colonial española, su elpais.com. URL consultato il 16 gennaio 2020.
  5. ^ Cinco segundos, su books.google.it. URL consultato il 1º gennaio 2013.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]