Coordinate: 42°03′45″N 14°18′17″E

Castello di Roccascalegna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 22 set 2015 alle 19:16 di ZimbuBot (discussione | contributi) (WPCleaner v1.36 - Fixed using Wikipedia:Check Wikipedia (Template con parametri duplicati))
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Castello di Roccascalegna
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
Regione  Abruzzo
CittàRoccascalegna
IndirizzoPiazza Umberto I 12, 66040 Roccascalegna
Coordinate42°03′45″N 14°18′17″E
Informazioni generali
TipoCastello
StileRomanico
CostruzioneXII secolo-Ultimi interventi rilevanti durante il Seicento
Condizione attualeRestaurato e visitabile
Sito web[1]
Informazioni militari
Termine funzione strategicaFine Settecento
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Il castello di Roccascalegna è una struttura difensiva situata nel comune di Roccascalegna, in provincia di Chieti. Posto sulla cima di una sporgenza rocciosa, in posizione dominante sull'abitato, ha fondazione molto antica e subì numerose aggiunte fra il Cinquecento e il Seicento. Dopo i restauri compiuti negli ultimi anni del Novecento, il castello è di nuovo visitabile.

Storia

La torre medievale superiore, ricostruita nei restauri

Fu costruito verso l'XI-XII secolo quando fu ampliata una semplice torretta da guardia di origine longobarda.[1] La prima menzione del castello risale al 1525 quando si narra di restauri del castello stesso.[2] Nel XVI secolo le mura risultano riedificate più alte delle precedenti ma senza merlature.[1] Durante la signoria degli Annechinis vennero rafforzate le torri esistenti e ne venne aggiunta una di forma circolare. Tuttavia gli interventi maggiori vennero realizzati durante la baronia dei Carafa, baronia che durò nel paese tra il 1531 ed il 1600: venne eretta nel 1577 la cappella del Santissimo Rosario e venne migliorato l'approvvigionamento di acqua piovana. Durante la signoria successiva dei Corvi, che durò tra il 1600 ed il 1717, si videro altri interventi, in particolare dopo il 1705 quando si distrusse il ponte levatoio e vennero edificati la garitta dell'ingresso ed il muro di protezione della rampa d'accesso[3], ristrutturazione annotata in un documento notarile[2]. Negli anni successivi il castello, dopo anni di abbandono, vede vari crolli tra cui nel 1940 quello della "Torre del Cuore" (così chiamata per lo stemma sulla porta principale).[1] Nel 1985 gli ultimi proprietari, i Croce Nanni, donarono il castello al comune che ne decise il restauro[2] partito negli anni novanta del XX secolo[1] e terminato nel 1996.[3]

Struttura

Attraverso una erta gradinata[1] che si diparte dal piano di San Pietro[3] e ricavata mediante terrazzamenti inclinati sulla roccia, si giunge all'ingresso dove rimangono i resti del ponte levatoio. Alla sua destra vi è una torre[1] detta Torre di Sentinella.[3] Il cortile porta ad altre torri: la torre del carcere e la torre angioina nonché alla cappella con una grondaia per la raccolta di acqua piovana che confluisce in una cisterna realizzata con materiali di risulta. Una ulteriore rampa porta alla torre di guardia costruita con muratura in pietra sbozzata e mattoni con aperture ai quattro lati. Le mura del castello cingono lo sperone roccioso a strapiombo. Le mura sono alte come le torri e sono realizzate in pietra leggermente sbozzata, ciottoli e frammenti di laterizi. La cappella era ad aula unica e priva di ogni ornamento.[1]

Leggende riguardanti il castello

Chiesa di San Pietro

Una leggenda del castello riguarda l'applicazione della norma del cosiddetto Jus primæ noctis: secondo questa leggenda il barone del castello, Corvo de Corvis, nel 1646 pretese di far valere questa norma, che obbligava tutte le donne del paese a passare la prima notte di nozze con lui anziché con il consorte appena sposato. La leggenda narra che l'ultima sposa novella, o il legittimo consorte travestito con le sue vesti, salito alla rocca per la consumazione prevista, abbia invece accoltellato il barone; sembra inoltre che quest'ultimo, mentre moriva, abbia anche lasciato su una roccia l'impronta indelebile della sua mano insanguinata. Infatti secondo dicerie, questa impronta (che risultò ben visibile dopo i crolli del 1940), ricomparirebbe di continuo, nonostante tutte le volte che sia stata lavata via.[4]

La chiesa di San Pietro

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Pietro (Roccascalegna).

Presso il castello è situata la medievale chiesa di San Pietro.

Note

  1. ^ a b c d e f g Descrizione dal portale di Sangroaventino
  2. ^ a b c Informazioni dal sito ufficiale del castello
  3. ^ a b c d Autori Vari, Roccascalegna (CH) - Il castello in Guida ai Castelli d'Abruzzo, pag.148-149, Carsa Edizioni, 2000 Pescara, ISBN 88-85854-87-7
  4. ^ Informazioni sulle leggende del castello

Collegamenti esterni

  Portale Abruzzo: accedi alle voci di Wikipedia che parlano dell'Abruzzo