Castello di Pieve del Vescovo

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Castello di Pieve del Vescovo
Pieve di San Giovanni Battista
Il prospetto principale del castello
Ubicazione
StatoBandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneUmbria
CittàCorciano
IndirizzoVia Fabrizio Ballarini – 06073 Corciano
Coordinate43°07′41.66″N 12°17′15.06″E / 43.128238°N 12.287518°E43.128238; 12.287518
Informazioni generali
Stiletardo rinascimentale
CostruzioneXIII secolo-XVI secolo
Costruttorerimaneggiato da Galeazzo Alessi
Materialelaterizi
Primo proprietariovescovo di Perugia
Condizione attualerestaurato
Proprietario attualeArcidiocesi di Perugia-Città della Pieve
Visitabilesu richiesta: è sede del Museo diocesano diffuso di Pieve del Vescovo
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Il castello di Pieve del Vescovo è un antico edificio della fine del XIV secolo sito su un colle dominante la valle del Caina, a circa un chilometro da Corciano, in provincia di Perugia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prospetto principale

Citato per la prima volta in una bolla di Innocenzo III del 1206, era una chiesa dedicata a san Giovanni Battista. Nel 1396 la pieve fu trasformata in castello con torri merlate e mura di cinta. Il 23 giugno 1397 vi si officiò il sontuoso matrimonio tra Biordo Michelotti, che l'aveva occupato, e Giovanna Orsini. Nel castello fu poi sepolto il capitano di ventura Alberico da Barbiano, morto di pielonefrite il 26 aprile 1409 nella vicina Città della Pieve[1]. Nel 1453 il vescovo di Perugia Giacomo Vannucci fece iniziare la costruzione di un borgo agricolo intorno al maniero.

La Pieve del Vescovo (il nome le deriva dal cardinale Fulvio della Corgna, vescovo di Perugia), ha una forma quadrilatera con quattro massicce torri cantonali che le conferiscono una poderosa fisionomia. Alcune sale dell'interno furono affrescate dal manierista Taddeo Zuccari: interessanti la cappella di san Giovanni Battista, lo stemma del cardinale, le scuderie e le prigioni.[2]

Nel decennio 1560-1570, il vescovo di Perugia (1550-1574) e cardinale Fulvio della Corgna, nipote del papa Giulio III, fratello minore del famoso Ascanio e coreggente del marchesato di Castiglione del Lago (1563-1583), commissionò un radicale restauro della pieve all'architetto Galeazzo Alessi al fine di convertirla in residenza estiva con lussureggianti giardini.[3][4]

Il 25 aprile 1567 si verificò nel castello un fatto delittuoso: vi morì repentinamente la sedicenne Elena Baglioni (figlia di Ranuccio), contessina di Parrano. Furono accusati di averla avvelenata la madre Ortensia Farnese e il figlio di primo letto Antonio Marescotti, erede presuntivo del patrimonio se fosse deceduta la giovane. Ma nel processo celebrato a Roma a loro carico non furono reperite sufficienti prove per avvalorare l'imputazione.[2]

Nel 1576 Fulvio della Corgna (1517-1583) preferì lasciare la pieve per una vicina, nuova e doviziosa dimora, denominata appunto Villa del Colle del Cardinale. Nel 1643, però, il pronipote duca Fulvio II Alessandro decise di vendere quest'ultima, insieme alla pieve, al nobile perugino Cornelio degli Oddi.[5]

Il castello, poi, passò in definitiva proprietà dei vescovi di Perugia che amavano trascorrervi l'estate. Tra questi si ricorda il futuro papa Leone XIII che vi soggiornò volentieri e a lungo (19 gennaio 1846-20 febbraio 1878). L'iniziativa di Guoacchino Pecci riuscì ad evitare che questo bene fosse incamerato nel demanio statale, a seguito delle leggi varate dopo l'Unità d'Italia[6]. Parte dell'apparato murario e pittorico della struttura andò distrutta, durante la seconda guerra mondiale. Seguì un lungi periodo di abbandono e degrado, teatro di riti settari ed esoterici[7], finché la Pieve del Vescovo non fu definitivamente data in gestione alla locale scuola muratoria, che dal '99 ne ha curato il restauro e l'ha destinata ad attività culturali[6].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pietro Caporilli, in Uomini di ferro, Roma, Tipografia del Littorio, 1932.
  2. ^ a b Amoni, p. 84.
  3. ^ Mancini, p. 40.
  4. ^ Galli, p. 28.
  5. ^ Amoni, p. 85.
  6. ^ a b Itinerario storico artistico del castello di Pieve del Vescovo, su lavoce.it, 12 luglio 2002. URL consultato l'11 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2019).
  7. ^ A. Fiorucci, Brucia il castello delle Messe Nere e il vescovo lo fa chiudere, su ricerca.repubblica.it, 31 marzo 1994. URL consultato l'11 febbraio 2019 (archiviato l'11 febbraio 2019).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Durante, Ville, Parchi e Giardini dell'Umbria, Roma, 2000.
  • F. F. Mancini (a cura di), Pieve del Vescovo, Perugia, 2003.
  • L. Galli, Una Pieve tra i monti, Perugia, 2001.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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