Casaforte Bovet

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Casaforte Bovet
Maison forte Bovet
L'ingresso
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneValle d'Aosta
CittàLa Salle
Coordinate45°44′39.3″N 7°03′49.6″E / 45.74425°N 7.063778°E45.74425; 7.063778
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Casaforte Bovet
Informazioni generali
TipoCasaforte
Materialepietra
Primo proprietariofamiglia Bovet
Condizione attualein restauro
Visitabileno
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

La casaforte Bovet (in francese Maison forte Bovet) si trova nella frazione di Le Pont nel comune di La Salle, in Valdigne.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

La casaforte Bovet, con una solida struttura in pietra a pianta quadrangolare, si sviluppa su 4 piani; le mura perimetrali sono rafforzate da contrafforti anch'essi in pietra. L'ingresso antico nella facciata nord presenta un'arcata con architrave decorato a chiglia rovesciata, e un elemento difensivo aggettante sopra l'ingresso mostra una feritoia; a fianco a questa, sulla stessa facciata, in parte tamponate, ci sono una finestra in pietra decorata, una bifora del XV secolo e una quadrifora. Due elementi difensivi aggettano dal lato del Monte Bianco.[1][2]

All'interno, una imponente scala elicoidale in pietra e legno sale per tre piani[2].

All'esterno, nel cortile interno non visitabile, si trova un albero monumentale, un Sambucus nigra di circa 250 anni[3][4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio appartenne ai nobili Bovet. I Boveti, così sono indicati dal de Tillier[5], vissero tra il XIII e il XVI secolo, ed erano una famiglia importante di La Salle: tale Aymonet Boveti, notaio imperiale (notaire impérial), è citato in un documento di compravendita del Capitolo della Cattedrale del 3 gennaio 1372[6]. La casaforte a cui i Boveti lasciarono il nome era solo una delle tante caseforti costruite in quel periodo, seppure sia tra le più antiche:

«On trouve (...) plusieurs tours et maisons fortes de gentilhommes, dont les principales sont celles de l'Archet, de Rubilly, de Léaval, de la Ruine et de Bozel sur Morgex, du Chatelar, de Lecours, des Corsi, et de Passorio, autrefois des Boveti, à La-Salle, et encore du Chatelar à la Thuille, dont les familles sont à présent toutes entièrement éteintes et anéanties.»

«Si trovano (...) varie torri e caseforti, le cui principali sono quelle dell'Archet, di Rubilly, di Léaval, di La Ruine et di Bozel a Morgex, del Chatelar, di Lecours, dei Corsi e di Passorio, e in precedenza [furono] quelle dei Boveti, a La Salle, e ancora del Châtelard a La Thuile, le cui famiglie sono oggi tutte estinte e annichilite.»

In seguito, per un'alleanza matrimoniale la casaforte passò dai Boveti alla famiglia dei Passorio, la quale lasciò il proprio nome ad un'altra casaforte del paese.[1].

Nel giugno 1691, quando i francesi invasero la Valdigne, la casaforte Bovet rimase lesionata[1].

La casaforte Bovet è stata dichiarata monumento nazionale nel 1939[2][7]. La casaforte è stata interessata da un recente restauro intorno al 2006, oggi è privata e adibita a civile abitazione (ne sono stati ricavati sei appartamenti) e quindi non è visitabile.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Casaforte Bovet, su regione.vda.it, Regione Valle d'Aosta. URL consultato il 4 febbraio 2012.
  2. ^ a b c Casa Forte Bovet, su immagini.paginegialle.it, Studio Risso Courmayeur. URL consultato il 2 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  3. ^ Regione Valle d'Aosta: Proposte per gruppi 2006 [collegamento interrotto], su notes1.regione.vda.it, Regione Valle d'Aosta.
  4. ^ Le Journal de La Salle n. 22, p. 8. (su ISSUU)
  5. ^ (FR) Jean Baptiste de Tillier, cit., pp. 392 ("Des Seigeuries", 9).
  6. ^ (FR) Jean-Baptiste de Tillier, cit., pp. 576 ("Derby", 193, 25).
  7. ^ La Legge n. 1089 del 1º giugno 1939, che ha dichiarato monumento nazionale la Casaforte Bovet, applica di fatto un vincolo storico-architettonico all'edificio

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]