Undicesimo di tredici figli dimostrò già dall’età di cinque anni e senza aver ricevuto alcun insegnamento un talento precoce e spontaneo per il pianoforte tale da accompagnare nelle serate mondane di famiglia i balli dell’epoca.
Avviatosi al concertismo, dapprima come pianista, poi come direttore d’orchestra (Roma, Firenze, Napoli, Parigi, Varsavia…), fu direttore dell’Orchestra Alessandro Scarlatti di Napoli. Dal 1932 diresse la Scuola di Musica "San Ferdinando" di Salerno, oggi conservatorio, e dal 1938 insegnò composizione al conservatorio di Cagliari.
1947-48: C. Cammarota dirige l'Orchestra Femminile di Roma
Nel 1935 sposò la sua allieva Elena Zagari, diplomata in pianoforte, dalla quale ebbe quattro figli; di questi il primogenito Lionello e l’ultimogenito Fabio seguirono le orme professionali del padre.
Nel 1941 divenne titolare di musica corale e direzione di coro al conservatorio Santa Cecilia di Roma, e dal 1965 insegnò armonia, contrappunto e fuga al Pontificio Istituto di Musica Sacra. A partire dagli anni Cinquanta si dedicò esclusivamente alla composizione e alla didattica.
Come compositore, il suo stile rimase lontano dalle tendenze sperimentali della seconda metà del Novecento, preferendo una ispirazione neoclassicista di concezione hindemithiana.
Fu vincitore del concorso di composizione Alfredo Casella con il tema con variazioni per violino, violoncello e pianoforte (1964).
Tra le sue opere didattiche, L’armonizzazione del canto dato (Milano 1959) è tutt’oggi opera basilare diffusa soprattutto all’estero per lo studio della composizione. È stato fra l’altro promotore della educazione musicale introdotta nella scuola media unica con Legge n.1859/62[1].