Cardioderma cor

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Pipistrello dal naso a cuore
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Megadermatidae
Genere Cardioderma
Peters, 1873
Specie C.cor
Nomenclatura binomiale
Cardioderma cor
Peters, 1872
Areale

Il pipistrello dal naso a cuore (Cardioderma cor Peters, 1872) è un pipistrello della famiglia dei Megadermatidi, unica specie del genere Cardioderma (Peters, 1873), diffuso nell'Africa orientale.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di medio-piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 66 e 85 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 50 e 58 mm, la lunghezza del piede tra 14 e 19 mm, la lunghezza delle orecchie tra 30 e 41 mm e un peso fino a 32 g.[3]

Caratteristiche craniche e dentarie[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio è simile a quello del genere Lavia ma con la concavità frontale più lunga e profonda. Il primo premolare superiore è mancante.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

3 1 1 0 0 1 1 3
3 2 1 2 2 1 2 3
Totale: 26
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è lunga ed arruffata. Il colore generale del corpo è grigio-bluastro, leggermente più chiaro nelle parti ventrali. Il muso è corto e largo, gli occhi sono grandi. La foglia nasale ha un lobo anteriore piccolo a forma di cuore, la lancetta è corta, eretta, con l'estremità arrotondata e con i margini convessi. Le orecchie sono marroni chiare, lunghe ed erette, unite lungo il margine interno per circa la metà della loro lunghezza. Il trago è bifido, con il lobo anteriore affusolato mentre quello posteriore più corto, quadrato o rotondo. Le ali sono molto larghe, bruno-grigiastre e semi-trasparenti, con le membrane che ricoprono l'avambraccio e le dita biancastre. È privo di coda, mentre l'uropatagio ed il calcar sono ben sviluppati. Non è presente dimorfismo sessuale.

Ecolocazione[modifica | modifica wikitesto]

Emette ultrasuoni sotto forma di impulsi di bassa intensità, breve durata, a banda larga con frequenza massima tra 42 kHz e 56,7±11 kHz e con almeno quattro armoniche.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia solitariamente od in piccoli gruppi fino ad 80 individui nelle cavità degli alberi come il baobab, ma anche in case abbandonate e in grotte. Abbandona i siti poco prima il tramonto e percorre meno di un chilometro per raggiungere i luoghi dove cacciare. Sono stati riscontrati due differenti tipi di vocalizzazione udibile anche dall'Uomo. Il primo, un richiamo per marcare i territori di predazione, consiste di 4-9 impulsi a circa 12 kHz. Il secondo, utilizzato come richiamo in volo, consiste in 3-10 impulsi più distanti uno dall'altro rispetto al richiamo territoriale, ma anch'essi emessi ad una frequenza di 12 kHz.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di scarafaggi, centopiedi, scorpioni catturati al suolo dopo appostamenti nella vegetazione. Di solito i territori di caccia sono esclusivi di singole coppie. Solitamente l'ecolocazione non è utilizzata per individuare le prede.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

È una specie monogama. Le femmine partoriscono un piccolo per 2 volte l'anno durante le stagioni delle piogge, in marzo o nei primi di aprile e a novembre. La gestazione dura circa 3 mesi. In Tanzania gli accoppiamenti avvengono in settembre e ottobre, le nascite nei primi di gennaio mentre lo svezzamento inizia a fine marzo. Raggiungono la maturità sessuale dopo 16 mesi.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nel Sudan sud-orientale, Eritrea, Gibuti, Etiopia centrale ed orientale, Somalia, Kenya, Sudan del Sud sud-orientale, Uganda nord-orientale, Tanzania centro-settentrionale e Zanzibar.

Vive nelle savane, boscaglie e nelle valli fluviali fino a 940 metri di altitudine.

Evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

Resti di una forma di Cardioderma sono stati rinvenuti in depositi datati primo Pleistocene presso le gole di Olduvai, in Tanzania.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione numerosa, classifica C.cor come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Mickleburgh, S., Hutson, A.M. & Bergmans, W. 2008, Cardioderma cor, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Cardioderma cor, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Happold & Happold, 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jonathan Kingdon, The Kingdon Field Guide to African Mammals, A&C Black Publishing, London, 1997, ISBN 9780713665130.
  • Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 9780801857898
  • Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549

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