Capo Rodoni

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Capo Rodoni
Mappa del Capo Rodoni
StatoBandiera dell'Albania Albania
PrefetturaPrefettura di Durazzo
ComuneDurazzo
Coordinate41°35′03″N 19°26′59″E / 41.584167°N 19.449722°E41.584167; 19.449722
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Albania
Capo Rodoni
Capo Rodoni

Il Capo Rodoni[1][2] o Capo di Skanderbeg (in albanese Kepi i Rodonit o Kepi i Skenderbeut) è un promontorio roccioso sul mare Adriatico a nord di Durazzo, in Albania.[3] Sul capo si trova il castello di Rodoni, fatto costruire da Skanderbeg nel 1463[4] e una Chiesa dedicata a Sant'Antonio. Più a sud, nella baia tra il promontorio e la riserva di Rrushkull, esistono diversi stabilimenti balneari.

Nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome Redon compare in antiche iscrizioni rinvenute a Santa Maria di Leuca (Lecce), e sulle monete coniate dalla città illirica di Lissos, suggerendo che fosse venerato come divinità protettrice della città,[5] e probabilmente come un dio del mare.[6] Il fatto che Redon fosse sempre raffigurato sulle monete con indosso un petasos dimostra un legame con i viaggi e la navigazione, che ha portato gli storici alla conclusione che Redon fosse la divinità protettrice dei viaggiatori e dei marinai.[7] Le iscrizioni di Santa Maria di Leuca, infatti, furono scolpite dagli equipaggi di due mercantili romani con equipaggio illirico. Iscrizioni che menzionano Redon sono state trovate anche su monete delle città illiriche di Daorson e Scutari e persino in reperti archeologici di Dyrrhachium dopo l'istituzione di una colonia romana in loco.[7] Il suo nome continua ad essere utilizzato nell'albanese Kepi i Rodonit, che potrebbe essere analizzato come un santuario illirico dedicato in passato al dio dei marinai.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Lamberti, Portolano dei mari Mediterraneo e Adriatico del Mar Nero e del Mare di Azof Compilato dal Cav. Luigi Lamberti, Fabbreschi, 1872, p. 126. URL consultato il 4 luglio 2022.
  2. ^ Albania- Guide Rosse, Touring Editore, 1997, p. 137, ISBN 978-88-365-1148-8.
  3. ^ GeoNames Fulltextsearch : kepi i rodonit, su www.geonames.org. URL consultato il 4 luglio 2022.
  4. ^ (SQ) Kalaja e Skenderbeut, Kepi i Rodonit, su dancealbfest.com (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
  5. ^ Dyczek et al, 2014, pp. 82-83.
  6. ^ Ceka, 2013, p. 348.
  7. ^ a b Ceka, 2013, pp. 230, 348.
  8. ^ Ceka, 2013, p. 230.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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