Bruno Jesi
Bruno Jesi | |
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Nascita | Udine, 11 gennaio 1916 |
Morte | Torino, 11 gennaio 1943 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale |
Arma | Cavalleria |
Anni di servizio | 1935-1939 |
Grado | Sottotenente di complemento |
Guerre | Guerra d'Etiopia |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume 1 (1935-1941)[1] | |
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Bruno Jesi (Udine, 11 gennaio 1916 – Torino, 11 gennaio 1943) è stato un militare italiano, discendente di un'antica famiglia ebraica di rabbini e padre del grande studioso, germanista e mitologo Furio Jesi (1941-1980). Venne insignito di Medaglia d'oro al valor militare a vivente durante il corso della guerra d'Etiopia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Udine l'11 gennaio 1916.[2] Studente presso la facoltà di legge dell'Università degli Studi di Torino, nel giugno 1935 lasciò gli studi per arruolarsi volontario come camicia nera nella 104ª Legione CC.NN.[2] Dopo lo scoppio della guerra d'Etiopia partì con essa da Napoli il 3 novembre, arrivando a Massaua, in Eritrea, sei giorni dopo.[2] Nel mese di dicembre iniziò a partecipare alle operazioni belliche.[2] Nel marzo 1936 fu ammesso a frequentare il corso per allievi ufficiali di complemento a Saganeti, e tre mesi dopo assegnato all'arma di cavalleria in forza al I Gruppo squadroni.[2] Ritornato brevemente in Italia per trascorrervi un periodo di licenza per malattia, ritornò in Africa Orientale Italiana nell'aprile 1937, assegnato in servizio presso il III Gruppo squadroni di cavalleria coloniale di Dessiè.[2] Nel gennaio 1938 gli fu assegnato il comando della Banda a cavallo del Governo Amhara, partecipando alle grandi operazioni di polizia coloniale.[2] Nel maggio dello stesso anno si distinse durante il primo combattimento del torrente Ghent, rimanendo gravemente ferito il 29 giugno, nel corso del secondo combattimento del Ghent.[2] Mutilato della gamba destra, ritornò in Italia nel mese di agosto, trascorrendo un lungo periodo di cure.[2]
In quanto ebreo, dopo l'approvazione delle leggi razziali del 1938 fu dapprima collocato in congedo assoluto il 1 gennaio 1939 e poi discriminato.[2] Fu arianizzato per meriti eccezionali a fronte della concessione della Medaglia d'oro e di bronzo al valor militare.[2] Morì appena ventisettenne a Torino, a causa delle ferite riportate, l'11 gennaio 1943.[2] Nel comune di Ruda, in località Perteole, è ancora presente una caserma, assegnata al 33º Battaglione fanteria d'arresto "Ardenza"[N 1] che porta il suo nome.
Bruno Jesi, che negli ultimi tempi della sua vita maturò un forte spirito critico nei confronti del fascismo e divenne noto a Torino per le sue reazioni al razzismo del regime[3], fece anche parte del Consiglio della Comunità Ebraica di Roma.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Per anni rimasta in disuso venne successivamente ceduta al Comune che la utilizza come deposito per la Protezione Civile.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 311.
- ^ a b c d e f g h i j k l Combattenti Liberazione.
- ^ Cfr. Ian Thomson, Primo Levi. Una vita: https://books.google.it/books?id=SKw-DwAAQBAJ&pg=PT136&lpg=PT136&dq=bruno+jesi+primo+levi&source=bl&ots=Jv5IScNuRX&sig=ACfU3U31Wxz_FOnxyZ4v-tFnidMI4YxaFw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjTit3QnvXpAhWilFwKHVxDDNQQ6AEwAHoECAoQAQ#v=onepage&q=bruno%20jesi&f=false
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Cecini, I soldati ebrei di Mussolini, Milano, Mursia, 2008, ISBN 978-8-84253-603-1.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume 1 (1935-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Jesi, Bruno, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 3 settembre 2020.
- Video
- Documentario sui militari ebrei nelle Forze Armate italiane, su youtube.com.
- Militari italiani del XX secolo
- Nati nel 1916
- Morti nel 1943
- Nati l'11 gennaio
- Morti l'11 gennaio
- Nati a Udine
- Morti a Torino
- Medaglie di bronzo al valor militare
- Medaglie d'oro al valor militare
- Militari della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale
- Militari italiani della guerra italo-etiopica
- Sepolti nel Cimitero monumentale di Torino
- Studenti dell'Università degli Studi di Torino
- Ufficiali del Regio Esercito
- Ebrei italiani nel regime fascista