Bristol Centaurus
Bristol Centaurus (VII) | |
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Un Bristol Centaurus esposto al Bristol Industrial Museum, Bristol, Regno Unito. | |
Descrizione generale | |
Costruttore | Bristol Engine Company |
Tipo | motore radiale doppia stella |
Numero di cilindri | 18 |
Alimentazione | iniezione |
Schema impianto | |
Cilindrata | 53,6 L (3 272 in³) |
Alesaggio | 146 mm (5,75 in) |
Corsa | 177,8 mm (7,00 in) |
Distribuzione | valvole a fodero a 4 luci per valvola |
Combustione | |
Combustibile | benzina 100-130 ottani |
Raffreddamento | ad aria |
Compressore | centrifugo, due velocità e singolo stadio |
Uscita | |
Potenza | 2 520 hp (1 880 kW) a 2 700 giri/min |
Potenza specifica | 35,1 kW/L (0,77 hp/in³) |
Dimensioni | |
Diametro | 140,5 cm (55,3 in) |
Rapporti di compressione | |
Rap. di compressione | 7,2:1 |
Peso | |
A vuoto | 1 223 kg (2 695 lb) |
Prestazioni | |
Sistema di lubrificazione | a pompa |
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Il Bristol Centaurus era un motore radiale 18 cilindri doppia stella raffreddato ad aria sviluppato dall'azienda britannica Bristol Engine Company nei tardi anni trenta.
Utilizzato da numerosi modelli di velivoli militari e civili, fu uno degli ultimi motori a pistoni ad equipaggiare aerei di linea prima della diffusione, anche nell'aviazione civile, dei motori a getto.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]Il Centaurus rappresenta l'ultimo sviluppo nei motori a pistoni dotati di valvole a fodero prodotti dalla Bristol Engine Company, divisione motoristica della Bristol Aeroplane Company. Il Centaurus era un grande Motore radiale a 18 cilindri disposti su due stelle di 9 cilindri ognuna. Nelle ultime versioni il motore erogava 3 000 hp (2 237 kW).
Come molti motori prodotti dalla Bristol, della quale riprendeva la meccanica generale, anche il Centaurus era dotato del classico, per la Bristol, pistone da 146 mm di diametro che era stato usato per la prima volta nel 1918 sullo Jupiter. In questo motore il pistone era sistemato in un cilindro a corsa lunga. Questo, e il raddoppio del numero dei cilindri, faceva sì che la cilindrata totale del motore raggiungesse i 53,6 litri, facendolo entrare di diritto tra i più grandi motori a pistoni del suo tempo.
La Bristol considerava il motore pronto per il 1938 ma la produzione non cominciò che nel 1942. In realtà alla fine il motore verrà utilizzato solo verso la fine del secondo conflitto mondiale. Il suo primo impiego si ebbe su un velivolo non molto fortunato: il Vickers Warwick. Fu poi impiegato, anche dopo la fine del conflitto, sul Bristol Brigand e sul Buckmaster, sullo Hawker Tempest II e Sea Fury. Venne utilizzato anche sul Blackburn Firebrand. Il motore conobbe anche un limitato impiego civile. Erano dei Centaurus i motori utilizzati sul Brabazon, progetto fallito per un grande velivolo da trasporto commerciale postbellico di produzione britannica.
Sebbene per alcuni punti di vista fosse, alla fine del conflitto, ritenuto più affidabile degli equivalenti motori stellari di grande potenza americani il Centaurus non ebbe, a causa della diversa forza dell'industria aeronautica inglese, la stessa diffusione di questi ultimi. Inoltre con l'avvento del de Havilland DH.106 Comet, primo aviogetto di linea al mondo, il suo destino quale motore per l'aviazione commerciale era in ogni caso ormai segnato.
Velivoli utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]- Airspeed Ambassador
- Blackburn Beverley
- Blackburn Firebrand
- Blackburn Firecrest
- Bristol Brabazon
- Bristol Brigand
- Bristol Buckingham
- Bristol Buckmaster
- Fairey Spearfish
- Hawker Sea Fury
- Hawker Tempest
- Hawker Tornado
- Short Solent
- Vickers Warwick
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gunston, Bill. World Encyclopedia of Aero Engines (in inglese). Cambridge, England. Patrick Stephens Limited, 1989. ISBN 1-85260-163-9
- Lumsden, Alec. British Piston Engines and their Aircraft (in inglese). Marlborough, Wiltshire: Airlife Publishing, 2003. ISBN 1-85310-294-6.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bristol Centaurus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bristol Centaurus, su The Hawker Tempest Page, http://www.hawkertempest.se/index.htm, 31 agosto 2011. URL consultato il 10 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2011).
- (FR) Jean-Noël Passieux, Bristol Centaurus, su Air et Espace, http://jn.passieux.free.fr/index.htm. URL consultato il 30 gennaio 2013.