Neoboletus erythropus var. junquilleus

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Neoboletus erythropus var. junquilleus
Neoboletus erythropus var. junquilleus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae
Genere Neoboletus
Specie N. erythropus
Nomenclatura binomiale
Neoboletus erythropus var. junquilleus
(Quél.) Blanco-Dios, 2020
Sinonimi

Boletus junquilleus
(Quél.) Boud., 1906

Dictyopus junquilleus
Quél., 1897

Neoboletus junquilleus
(Quél.) Gelardi, Simonini & Vizzini, 2014

Suillellus queletii f. junquilleus
(Quél.) Klofac, 2015

Sutorius junquilleus
(Quél.) G. Wu & Zhu L. Yang, 2016

Tubiporus erythropus var. junquilleus
(Quél.) Imler, 1950

Tubiporus junquilleus
(Quél.) Imler, 1950

Neoboletus erythropus var. junquilleus
Caratteristiche morfologiche
Cappello
convesso
Imenio
Lamelle
no
Sporata
marrone-oliva
Velo
nudo
Carne
virante
Ecologia
Commestibilità
commestibile dopo cottura

Neoboletus erythropus var. junquilleus (Quél.) Blanco-Dios, 2020 è un fungo del genere Neoboletus, varietà della specie Neoboletus erythropus (Pers.) C.Hahn, 2015, precedentemente noto come Boletus junquilleus o Neoboletus junquilleus.[1]

Descrizione della specie[modifica | modifica wikitesto]

Cappello[modifica | modifica wikitesto]

Fino a 10,5 cm di diametro, prima emisferico poi spianato, spesso, sodo.

Cuticola
secca, vellutata, opaca, di colore giallo brillante, con macchie rosa o ruggine, al tatto vira al bluastro.
Margine
involuto, ondulato, intero, liscio.

Pori[modifica | modifica wikitesto]

Di colore giallo brillante, poi verdastri, minuti, irregolari.

Tubuli[modifica | modifica wikitesto]

Di colore giallo brillante, corti, separabili dal cappello.

Gambo[modifica | modifica wikitesto]

9-9,5 x 6 cm, giallo, più chiaro del cappello, ventricoso, attenuato alla base, radicante, sodo, con superficie meno vellutata della cuticola del cappello, non reticolato.

Carne[modifica | modifica wikitesto]

Di colore giallo vivo, al taglio vira rapidamente all'azzurro in maniera più evidente sul cappello, meno sul gambo.

Microscopia[modifica | modifica wikitesto]

Spore
bruno-olivastre in massa

Habitat[modifica | modifica wikitesto]

Fungo simbionte. Cresce in boschi di latifoglia, soprattutto sotto faggio e quercia, da giugno a ottobre.

Commestibilità[modifica | modifica wikitesto]

Mediocre; si può consumare nel misto, richiede cottura prolungata, in quanto contiene una tossina termolabile, inattivata intorno ai 70 °C, che ne impedisce il consumo crudo.[2]

Reazione chimica[modifica | modifica wikitesto]

  • Acido solforico: arancio vivo.
  • Carne + acido nitrico: giallo arancio.
  • Cuticola + acido nitrico: rosso scuro.
  • Solfato ferroso: lentamente verde sporco.
  • Ammoniaca: nulla.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal latino junquilleus = colore del giunco, per il colore che assume il suo cappello.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Neoboletus erythropus var. junquilleus, in Index Fungorum, CABI Bioscience.
  2. ^ Sito dell'Associazione Micologica Naturalistica Italiana - sezione Lazio, su micoweb.it. URL consultato il 21 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2013).

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