Benedetto Drei

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Benedetto Drei (Firenze, 1580 circa – Roma, 5 ottobre 1637) è stato un architetto e fiorista italiano, responsabile della Floreria apostolica in Vaticano, è ritenuto l'ideatore dell'arte di creare quadri per mezzo di fiori (Infiorata).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Non sappiamo molto di Benedetto Drei. Apparteneva a una dinastia di artigiani, originaria di Carrara[1] o di Firenze[2], che ha lavorato a lungo nella Basilica di San Pietro a Roma. Lavorava a San Pietro come muratore suo padre Pietro, e vi lavoreranno i figli di Benedetto, Pietro Paolo e Giuseppe, e i nipoti, figli di Pietro Paolo, Benedetto e Giuseppe Stefano.

Non sono noti il luogo e la data di nascita del nostro Benedetto Drei. Nel 1620 dichiarava di lavorare per la Fabbrica di San Pietro da oltre 20 anni[3]. Il bibliotecario della Corsiniana Francesco Cerroti definiva Benedetto "pittor fiorista e architetto"[4]. Dall'Archivio della Fabbrica di San Pietro risulta essere stato nominato «fattore» della Fabbrica il 12 novembre 1629 e manteneva lo stesso incarico ancora alla fine del 1637[5]. Lavoravano alla Fabbrica anche i figli Pietro Paolo e Giuseppe; morto Benedetto Drei, gli succedette nell'incarico di fiorista addirittura Gian Lorenzo Bernini[6]. Benedetto Drei è ricordato per le grandi decorazioni floreali espressioni della cosiddetta festa barocca[7]. In particolare è ritenuto il primo ad aver creato quadri per mezzo di fiori nella basilica vaticana[8] utilizzando petali di fiori a emulazione dei mosaici[9], dando così avvio alla tecnica utilizzata nelle infiorate tradizionali. Fu seppellito nella chiesa di San Pietro in Montorio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Antonino Bertolotti, Artisti bolognesi, ferraresi e alcuni altri del già Stato Pontificio in Roma nei secoli XV, XVI e XVII: studi e ricerche negli archivi romani, Bologna : Regia tipografia, 1885, p. 137
  2. ^ Archivio della Fabbrica di San Pietro I piano, serie 2, pacco 7, c. 329
  3. ^ Archivio della R. Fabbrica di S. Pietro, I piano, serie 1, vol. 14, n. 63
  4. ^ Francesco Cerroti, Lettere e memorie autografe e inedite di artisti tratte dai manoscritti della Corsiniana, Roma: Stabilimento tipografico, 1860
  5. ^ Archivio della Fabbrica di San Pietro, I piano, serie 1, pacco 204, n. 2; Archivio della Fabbrica di San Pietro, I piano, serie Armadi, vol. 272, c. 96v
  6. ^ Oreste Raggi. I colli Albani e Tuscolani. Roma: UTET, 1879 (ristampa anastatica Bologna: A. Forni, 2005)
  7. ^ Maurizio Fagiolo dell'Arco e Silvia Carandini, L'effimero Barocco: strutture della festa nella Roma del 600. Roma, Bulzoni, 1978
  8. ^ Gaetano Moroni, Vespero papale per la festa se' ss. Pietro, e Paolo, in Dizionario di erudizione storico-ecclesiastico da S. Pietro sino ai nostri giorni, specialmente intorno ai principali Santi, Beati, Martiri, Padri; compilazione del cavaliere Gaetano Moroni Romano, Venezia, dalla Tipografia Emiliana, 1840, vol. IX, 70.
  9. ^ Giovanni Battista Ferrari, Flora, seu De florum cultura lib. IV, Editio nova. Accurante Bernh Rottendorffio, Amstelodami : prostant apud Joannem Janssonium, 1664, pp. 423 e segg. (Google books); nella traduzione in lingua italiana Flora ouero Cultura di fiori del p. Gio. Battista Ferrari senese della Comp. di Giesu distinta in quattro libri e trasportata dalla lingua latina nell'italiana da Lodovico Aureli, Perugino etc., In Roma: per Pier'Antonio Facciotti, 1638, pp. 423-7.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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