Beatriz Sarlo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Beatriz Sarlo

Beatriz Sarlo (Buenos Aires, 29 marzo 1942) è una giornalista, scrittrice e saggista argentina nell'ambito della critica letteraria e culturale, vincitrice, inoltre, del Premio Konex de Platino[1], del Premio Pluma de Honor dell'Accademia Nazionale di Giornalismo dell'Argentina[2][3] e del Premio Internazionale "Pedro Henríquez Ureña" nel 2015, conferitole dal Governo della Repubblica Dominicana.

Percorso professionale[modifica | modifica wikitesto]

Si è laureata in lettere presso l'Università di Buenos Aires[4].

Ha iniziato a lavorare presso il Centro Editor de América Latina verso la fine degli anni sessanta. Tra il 1972 ed il 1976 è stata parte integrante della direzione della rivista ''Los Libros''. È stata inoltre professoressa di Letteratura Argentina Presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Buenos Aires dalla riapertura democratica sino al 2003.

Ha sostenuto dei corsi presso le Università di Columbia, Berkeley, Maryland e Minnesota ed è stata collaboratrice sia presso il Wilson Center a Washington sia del progetto "Simón Bolívar Professor of Latin American Studies" presso l'Università di Cambridge.

Fa parte del gruppo di intellettuali critici latinoamericani; concentra il proprio interesse sugli studi sulla postmodernità del subcontinente, quella che lei stessa ha definito ''modernità periferica''. Il libro omonimo insieme a ''Escenas de la vida posmoderna'' le sono valsi la consacrazione all'interno dell'ambito accademico.

Oltre ai suoi testi ed alle sue rubriche, ha scritto testi, nelle principali riviste di cultura argentine e latinoamericane, riguardo alle trasformazioni socio-culturali generate sia dalla crisi della modernità che dagli effetti del neoliberalismo. Il modo in cui si verifica la reificazione dei codici sociali fa spazio alla comprensione su come il capitale sia un ordinamento a scapito delle obsolete e decadenti istituzioni sociali di oggi.

Questa crisi delle istituzioni rappresenta una svolta per la modernità periferica. Da questo punto di vista, c'è una considerazione condivisa sull'analisi della cultura latinoamericana attuale tra lei ed altri autori come Néstor García Canclini, Jesús Martín-Barbero e Carlos Monsiváis. Ha collaborato con il Centro Editor de América Latina, fondando il team PdV (Punto di Vista) ed un altro ancora, a partire dalla fine del 1976 e durante tutto il 1977. Nell'agosto del 1978, quando PdV era in procinto di far uscire il suo terzo numero, scomparve tutta l'Avanguardia Comunista e, quando poi furono assassinati dal Terrorismo di Stato, vennero fatti scomparire l'intero comitato centrale e la guida politica. Nel 1980 Carlo Altamirano, colui con cui Sarlo aveva condiviso la redazione nelle riviste Los Libros e Punto de Vista, viaggiò per riuscire a mettersi in contatto con gli esiliati in Messico del gruppo Pasado y Presente e, nel 1981, anche Sarlo si recò lì con il medesimo scopo[5].

Ha diretto per trent'anni (1978-2008) la rivista Punto de vista, che è stata strumento di divulgazione dei nuovi approcci teorici nel campo delle scienze sociali e degli studi riguardanti la cultura e la letteratura[6][7]. Ha pubblicato inoltre articoli sui giornali La Nación y Perfil[8] e sulla rivista Noticias.

Ad inizio 2012 ha firmato, accanto ad altri intellettuali argentini, un testo, nel quale veniva criticata la politica ufficiale argentina sulla tematica delle Isole Falkland, evidenziando il fatto che anche gli abitanti delle isole possiedono i propri diritti e meritano di essere sostenuti. A marzo 2012, in occasione della commemorazione del 30º Anniversario della Guerra di Malvinas, ha firmato un documento secondo il quale sosteneva la disapprovazione della dichiarazione della giornata del 2 aprile come 'Giornata dei veterani e dei caduti in guerra a Malvinas'[9][10].

Durante la celebrazione, la presidentessa Cristina Fernández de Kirchner ha criticato la protesta, definendola come una sommossa di "voci minoritarie" che "cercano di mettere in dubbio la sovranità" sull'arcipelago[11]. Sarlo ha anche criticato il governo di Mauritius Macri e, per quanto riguarda la nomina per decreto di due giudici alla Corte Suprema da parte del presidente, ha commentato la vicenda: "Mi addolora e mi rattrista"[12].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • [con Carlos Altamirano] Literatura-sociedad (Buenos Aires: Edicial, 1982).
  • [con Carlos Altamirano] Ensayos argentinos: de Sarmiento a la Vanguardia (Buenos Aires: Ceal, 1983; Buenos Aires: Ariel, 1997).
  • El imperio de los sentimientos: Narraciones de circulación periódica en la Argentina, 1917-1927 (Buenos Aires: Catálogos, 1985; 2000; Buenos Aires: Siglo XXI, 2011). ISBN 978-950-9314-07-8
  • Una modernidad periférica: Buenos Aires, 1920 y 1930 (Buenos Aires: Nueva Visión, 1988).
  • [con Carlos Altamirano] Conceptos de sociología literaria (Buenos Aires: CEDAL [Centro Editor de América Latina], 1990).
  • La imaginación técnica: Sueños modernos de la cultura argentina (Buenos Aires: Nueva Visión, 1992).
  • Borges, un escritor en las orillas (1993; Buenos Aires: Ariel, 1995; 1998).
  • Escenas de la vida posmoderna: Intelectuales, arte y videocultura en la Argentina (Buenos Aires: Ariel, 1994; 2004).
  • Martín Fierro y su crítica: Antología (Buenos Aires: Centro editor de América Latina, 1994).
  • Instantáneas: Medios, ciudad y costumbres en el fin de siglo (Buenos Aires: Ariel, 1996).
  • La máquina cultural: Maestras, traductores y vanguardistas (Buenos Aires: Ariel, 1998).
  • Siete ensayos sobre Walter Benjamin (Buenos Aires: Fondo de Cultura Económica, 2000). ISBN 978-950-557-383-7
  • La batalla de las ideas, 1943-1973 (Buenos Aires: Ariel, 2001).
  • Tiempo presente (Buenos Aires: Siglo XXI, 2001).
  • La pasión y la excepción (Buenos Aires: Siglo XXI, 2003).
  • Tiempo pasado: Cultura de la memoria y giro subjetivo (Buenos Aires: Siglo XXI, 2005).
  • Escritos sobre literatura argentina (Buenos Aires, Siglo XXI, 2007).
  • La ciudad vista: Mercancías y cultura urbana (Buenos Aires, Siglo XXI, 2009).
  • La audacia y el cálculo: Kirchner 2003-2010 (Buenos Aires: Sudamericana, 2011).
  • Signos de pasión: Claves de la novela sentimental del Siglo de las Luces a nuestros días (Buenos Aires: Biblos, 2012).
  • Ficciones argentinas: 33 ensayos (Buenos Aires: Mardulce, 2012).
  • Plan de operaciones. Sobre Borges, Benjamin, Barthes y Sontag (14 testi; (Ediciones UDP, Santiago de Chile, 2016).
  • Viajes: De la Amazonia a Malvinas (Buenos Aires: Seix Barral, 2014).
  • Zona Saer (UDP, Santiago de Chile, 2016).
  • La intimidad pública (Seix Barral, 2018).
  • [con Santiago Kalinowski] La lengua en disputa. Un debate sobre el lenguaje inclusivo. (Ediciones Godot, Buenos Aires, 2019). ISBN 978-987-4086-81-5.

Premi[modifica | modifica wikitesto]

  • Beca Guggenheim.[13]
  • Premio alla Carriera del Fondo Nacional de las Artes.
  • Premio José Donoso dell'Università di Talca.
  • Premio Konex - Riconoscimento per Saggio Letterario consegnato dalla Fundación Konex, 1994.[14]
  • Premio Konex - Riconoscimento per la Teoria Linguistica e Letteraria consegnato dalla Fundación Konex, 1996.
  • Premio Konex de Platino per Saggio Letterario, 2004.
  • Orden do Merito Cultural, grado Gran Cruz, de la República de Brasil, 2009.
  • Premio a la Libertad de Expresión consegnato da Editorial Perfil, 2011.
  • Premio Pluma de Honor consegnato dall'Academia Nacional de Periodismo, 2013.
  • Premio Konex - Riconoscimento per Saggio Letterario consegnato dalla Fundación Konex, 2014.
  • Premio Internazionale Pedro Henríquez Ureña, consegnato dal Ministero della Cultura e dal Governo della Repubblica Dominicana, 2015.

Nel 2013 ha ricevuto il riconoscimento più importante da parte dell'Accademia Nazionale di Giornalismo dell'Argentina, consistente in un artigianato appositamente realizzato dall'argentiere Juan Carlo Pallarols.

Il Premio Pluma de Honor conferisce valore a coloro che contribuiscono al consolidamento ed al sostentamento della stampa indipendente come istituzione sociale e culturale che integra il sistema repubblicano e democratico[6][15].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Premio Pluma de Honor 2013, su academiaperiodismo.org.ar, Academia Nacional de Periodismo, Argentina,.
  2. ^ Beatriz Sarlo, su fundacionkonex.org, Fundación Konex.
  3. ^ El premio Pluma de Honor, instituido por la Academia Nacional de Periodismo, ha sido adjudicado este año a la Sra. Beatriz Sarlo, su opinion22.com.ar, Opinión22.
  4. ^ Beatriz Sarlo - Revista Anfibia, su revistaanfibia.com.
  5. ^ Tozuda modernidad - Entrevista a Beatriz Sarlo, in Artepolítica.
  6. ^ a b La Academia Nacional de Periodismo distinguió a Beatriz Sarlo con el premio Pluma de Honor, su tn.com.ar, TN. URL consultato il 30 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2013).
  7. ^ "Campo intelectual". Daniel Link (2003). Radar Página 12 URL http://www.pagina12.com.ar/diario/suplementos/libros/10-858-2003-12-21.html
  8. ^ Copia archiviata, su perfil.com. URL consultato il 30 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  9. ^ (ES) Un grupo de intelectuales cuestiona la conmemoración oficial del 2 de abril, su clarin.com, 2012.
  10. ^ (ES) A treinta años de la guerra de Malvinas, su docs.google.com, 2012.
  11. ^ (ES) La Presidenta cuestionó a los intelectuales que "intentan desmerecer el reclamo de soberanía" de las Islas, su diariouno.com.ar, 2012. URL consultato il 30 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2019).
  12. ^ http://www.eldestapeweb.com/beatriz-sarlo-triste-los-decretos-mauricio-macri-n13433
  13. ^ Beatriz Sarlo, del “Conmigo no, Barone” a la Pluma de Honor de la Academia de Periodismo, su cronista.com, El cronista.
  14. ^ Beatriz Sarlo, su fundacionkonex.org, Fundación Konex.
  15. ^ Beatriz Sarlo, del “Conmigo no, Barone” a la Pluma de Honor de la Academia de Periodismo, su cronista.com, El cronista.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN7424216 · ISNI (EN0000 0001 1591 1518 · BAV 495/198691 · LCCN (ENn80159702 · GND (DE13690047X · BNE (ESXX1166272 (data) · BNF (FRcb12128971z (data) · J9U (ENHE987007267557305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80159702