Basilica di San Carpoforo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Infobox edifici religiosi

Campanile della basilica di San Carpoforo

La basilica di San Carpoforo fu la prima basilica della diocesi di Como, e la sua prima cattedrale.

Storia

Sorse alla fine del IV secolo, per volere del primo vescovo di Como, San Felice, consacrato vescovo ed inviato a Como nel 386 da Ambrogio, vescovo di Milano dal 374 al 397. Attorno a questa chiesa nacque la prima comunità cristiana di Como.

Venne eretta sul luogo di un martirio risalente alle persecuzioni di Massimiano e Diocleziano del 303-305: Carpoforo, Esanzio, Cassio, Severo, Secondo, Licinio e Fedele, soldati della Legione Tebea in fuga da Milano insieme a Sant'Alessandro ed accompagnati da San Fedele, ovvero dalla persona che aveva ricevuto da Materno (vescovo di Milano dal 316 al 328 e predecessore di Ambrogio) la responsabilità di evangelizzare quella plaga. Prima di entrare in città, vennero arrestati e, poscia, portati alle falde del castel Baradello, in un luogo ove è testimoniato (grazie al ritrovamento di alcune lapidi) un culto al dio Mercurio. Qui vennero martirizzati per decapitazione. Sant'Alessandro venne portato a Milano, mentre San Fedele riuscì a sfuggire, risalì il lago, venendo a sua volta catturato e ucciso nei pressi di Samolaco.
Una lapide, oggi persa ma ancora vista dal Ninguarda (vescovo di Como dal 1589 al 1593), attestava la sepoltura in loco dei martiri e, al loro fianco, del vescovo:

«[…] Hoc altare tenet sex tanto lumine splendent
hic sunt carpophorus tum cassius atque secundus
et simul extantus licinius atque severus […]
extat et hic felix divinis ductus habenis
verbum divinum studuit qui dicere primum […].»

Si è molto discusso se questa possa essere considerata la prima "cattedrale" (ovvero sede della cattedra espiscopale) di Como: in effetti, la sepoltura di Felice non offre alcuna conferma diretta. Ma essendo l'unica chiesa della diocesi, essa non poteva che essere sede del vescovo; almeno sino a che non venne sostituita dalla basilica dei SS. Pietro e Paolo, edificata da Amanzio sul luogo dove oggi sorge la Basilica di Sant'Abbondio.

Verso il 724, Liutprando, re dei Longobardi, commissionò una estensione dell'edificio paleocristiano.
Dopo l'anno mille, in un periodo di grande rinnovamento che coincise con la riedificazione della terza chiesa di Como, divenuta Basilica di Sant'Abbondio, la basilica di San Carpoforo venne trasformata in forme romaniche tipiche dei Magistri cumacini, venne aggiunto il campanile ed aggiunto un monastero affidato prima ai monaci Benedettini, poi agli Eremitiani di San Girolamo.

Nel 1772, ai tempi di Giuseppe II, il monastero venne soppresso e la basilica trasformata in parrocchia dell'allora comune di Camerlata.
Nel 1932 quest'ultima venne trasferita nella nuova parrocchiale di Santa Brigida, presso l'antica stazione ferroviaria e la basilica ospitò una scuola religiosa. In quella occasione, le spoglie di Felice e dei primi martiri furono traslate nella nuova parrocchiale.

L'edificio

Cripta della basilica di San Carpoforo

La basilica presenta tre navate sorrette da pilastri a sezione rettangolare, a sostegno di arcate, che reggono la copertura a capriate della navata centrale e la copertura a crociera delle due navate laterali. Al termine delle navate sorge un presbiterio sopraelevato, accessibile attraverso due scale in pietra. Al di sotto venne ricavata una cripta, divisa in tre navate da sei colonne granitiche con capitelli, a reggere una volta a crociera.
L'altare maggiore è ornato da marmi policromi barocchi, e circondato da un coro coevo. L'altare copre l'antico sarcofago del fondatore San Felice, anch'esso rivestito da marmi policromi in stile barocco secentesco.

La facciata, orientata verso occidente, verso il soprastante castel Baradello, è contro-terra, a causa di antiche frane. L'ingresso avviene lateralmente dalla navata destra.

Le cappelle laterali sono decorate da affreschi del primo XVI secolo, in stile manieristico. Sul luogo della precedente fonte battesimale è conservato un affresco del XVIII secolo raffigurante il Battesimo del Giordano.

Altri progetti