Baffo (famiglia)
Stemma dei Baffo | |
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Blasonatura | |
Partito contrabandato di quattro pezzi, d'azzurro e d'oro. |
I Baffo furono una nobile casata veneziana ascritta al patriziato.
Originari di Cipro (più precisamente di Pafo), passarono prima a Parma, poi a Mestre e infine a Venezia nell'827.
Si distinsero particolarmente per i loro favori nei confronti del clero: ad esempio, eressero la chiesa di San Secondo, sull'omonima isola, e la Chiesa della Maddalena. La tradizione afferma che, nei pressi di quest'ultima, sorgesse un loro fortilizio.
Riguardo alla loro iscrizione nel Libro d'Oro, secondo alcuni[1] erano già presenti nel Maggior Consiglio già prima della Serrata del 1297. La discendenza di questo casato sarebbe già documentata sin dal XII secolo; secondo altri[2] sarebbero stati creati patrizi nel 1310 assieme a quei nobili distintisi durante la Guerra con Genova o la congiura del Tiepolo.
Con il noto poeta vernacolo Giorgio Baffo, che, sposata Cecilia Sagredo, ebbe una sola figlia, la famiglia si estinse.
Membri illustri[modifica | modifica wikitesto]
- Franceschina Baffo (XVI secolo), poetessa
- Lodovico Baffo (XVII secolo), sopracomito di galera, impegnato a Candia e nei Dardanelli;
- Giorgio Baffo (1694-1768), poeta e politico veneziano. Nella sua Histoire de ma vie, Giacomo Casanova afferma di essere stato allievo di Giorgio Baffo in tenera età, e ne parla come di un "genio sublime, poeta nel più lussurioso di tutti i generi, ma grande e unico".[3]
- Cecilia Baffo (nata in realtà da un Venier) che, con il nome di Nûr Bânû, fu la favorita del sultano Selim II e madre di Murad III.
- Sofia Baffo(1550-1619), figlia del governatore (Bailo) di Corfù Leonardo Baffo, che con il nome di Safiye, fu la favorita del sultano Murad III e madre di Mehmed III.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ G. A. Capellari Vivaro, Il campidoglio veneto.
- ^ A. Da Mosto, L'Archivio di Stato di Venezia. Indice generale, storico, descrittivo ed analitico, Biblioteca d'Arte editrice, Roma, 1937.
- ^ Casanova, Histoire de ma vie, ed. integrale, t. I, Wiesbaden-Paris 1960. Testo originale: "Sublime génie, poète dans le plus lubrique de tous les genres, mais grand et unique".
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane, note integrative e revisione a cura di Marina Crivellari Bizio, Franco Filippi, Andrea Perego, Venezia, Filippi Editore, 2009 [1863].
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