Aurore Lalucq

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Aurore Lalucq

Europarlamentare
In carica
Inizio mandato2 luglio 2019

Dati generali
Partito politicoPlace Publique
UniversitàUniversità Paris-Dauphine
Università Panthéon-Sorbonne

Aurore Lalucq (Longjumeau, 17 aprile 1979) è un'economista e politica francese, europarlamentare dal luglio 2019.[1]

Dopo aver sostenuto Benoît Hamon per le elezioni presidenziali del 2017, si è unita al movimento Génération.s, di cui è diventata portavoce, per poi essere coinvolta nel 2019 con Place publique. È stata eletta eurodeputata nella lista di Envie d'Europe durante le elezioni europee del 2019.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Economista laureata all'Università Paris-Dauphine e Panthéon-Sorbonne (Paris-1)[2], docente, autrice, Aurore Lalucq ha fondato l'Istituto Veblen da lei co-diretto[3][4] fino al 2019.

Direttrice della collana di libri di teoria economica e transizione ecologica presso l'editore Les Petits matins, è in particolare all'origine della traduzione francese dell'economista americano, noto per aver predetto la crisi del 2008,[5][6][7], Hyman Minsky, ma anche i primi scritti di Yánis Varoufákis. Tra gli autori della collana da lei diretta troviamo: Gaël Giraud, Éloi Laurent, André Orléan, Bernard Perret, Jean-Charles Hourcade, Tim Jackson, Lucas Chancel, Juliet Schor, Herman Daly.

Accanto a economisti ecologici, economisti eterodossi e socio-economisti, collabora con James K. Galbraith, con il quale organizza regolarmente conferenze e scrive articoli di opinione. Collabora regolarmente anche con Dominique Méda con cui conduce seminari su lavoro ed ecologia e nel 2017 ha organizzato l'audizione dei candidati alla presidenza sulla transizione ecologica.

Specialista in monetizzazione e finanziarizzazione della natura, transizione socio-ecologica e regolamentazione bancaria, Aurore Lalucq è autrice di numerosi libri su questioni economiche, sociali ed ecologiche. In particolare ha scritto con l'economista Jean Gadrey il libro Faut-il donner un prix à la nature?, accolto positivamente dalla critica[8][9] e vincitore nel 2015 del premio Foundation for Political Ecology.

Nel 2016 e nel 2017 ha coordinato[10] con altri 10 il "new deal europeo" di DiEM25, il movimento fondato da Yánis Varoufákis . In occasione del One Planet Summit, ha firmato con 80 economisti di diversi paesi (Tim Jackson, Yánis Varoufakis, Mariana Mazzucato, ecc.) il bando per la fine immediata di tutti gli investimenti in nuovi progetti di produzione di combustibili fossili.

Insegna economia internazionale presso Sciences Po Lille da giugno 2018.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Fabien Cazenave, Élections européennes. Qui sont les 79 eurodéputés élus en France, in Ouest France, 27 maggio 2019. URL consultato il giugno 2019.
  2. ^ (FR) Aurore Lalucq, su veblen-institute.org. URL consultato il 24 maggio 2019.
  3. ^ (FR) Aurore Lalucq - Expertes France, in Les Expertes. URL consultato il 28 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2018).
  4. ^ Aurore Lalucq, in Alternatives économiques. URL consultato il 28 luglio 2018.
  5. ^ (FR) Michel Santi, Hyman Minsky, mal-aimé clairvoyant, in La Tribune, 16 ottobre 2017. URL consultato il 1º agosto 2018.
  6. ^ (FR) Dominique Plihon, Minsky, une interprétation prémonitoire des crises, in Alternatives économiques, 1º aprile 2009. URL consultato il 1º agosto 2018.
  7. ^ (FR) Antoine Reverchon, Dix ans après la crise, retour sur ces économistes qui avaient sonné l’alerte… en vain, in Le Monde, 7 luglio 2017. URL consultato il 1º agosto 2018.
  8. ^ (FR) Jade Lindgaard, Aurore Lalucq: «On ne peut pas compenser la destruction de la nature», in Mediapart, 12 maggio 2015. URL consultato il 1º agosto 2018.
  9. ^ (FR) Weronika Zarachowicz, Faut-il donner un prix à la nature ?, in Télérama, 16 novembre 2015. URL consultato il 1º agosto 2018.
  10. ^ (EN) European new deal (PDF), in DiEM25, 2017. URL consultato il 1º agosto 2018.

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