Athyrium filix-femina
Athyrium filix-femina | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Divisione | Pteridophyta |
Classe | Polypodiopsida |
Ordine | Polypodiales |
Famiglia | Dryopteridaceae |
Genere | Athyrium |
Specie | A. filix-femina |
Nomenclatura binomiale | |
Athyrium filix-femina (L.) Roth, 1799 | |
Sinonimi | |
Felce femmina |
Athyrium filix-femina (L.) Roth., la felce femmina, è una specie di felce appartenente alla famiglia delle Athyriaceae, originaria della maggior parte dell'emisfero settentrionale temperato, nonché dell'America centrale e meridionale. È spesso abbondante (è una delle felci più comuni) in ambienti boschivi umidi e ombrosi e viene spesso coltivata a scopo decorativo.
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome del genere Athyrium deriva dal greco athyros (= senza porte) per la forma peculiare dei suoi sori (le strutture riproduttive).
L'epiteto specifico filix-femina fa riferimento al suo portamento leggero ed elegante in contrasto con un'altra specie (Dryopteris filix-mas) denominata, per l'aspetto più robusto, felce maschio.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Pianta perenne con foglie lunghe fino a 1 m, 2-3 pennatosette, a contorno oblungo-lanceolato con punta allungata, e segmenti di secondo ordine pure oblungo-lanceolati e lungamente acuminati, divisi in lobi o lobetti dentati.
Le strutture riproduttive sono dette sori e sono reniformi ed allungate.
Habitat[modifica | modifica wikitesto]
Il suo areale copre la fascia temperata dell'emisfero settentrionale; è presente in Europa, Asia e America del Nord. Si trova nei boschi freschi fino al limite altitudinale boschivo.
In Italia è presente in tutte le regioni[1].
Coltivazione e usi[modifica | modifica wikitesto]
Numerose cultivar sono state sviluppate per uso ornamentale; le seguenti hanno ottenuto il premio al merito (Award of Garden Merit) della Royal Horticultural Society:
A. filix-femina 'Vernoniae'[2]
A. filix-femina 'Frizelliae' [3]
Le giovani fronde sono commestibili dopo la cottura; sia le fronde che i rizomi erano consumate anche dai nativi americani.[4]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) F. Bartolucci, L. Peruzzi e G. Galasso, An updated checklist of the vascular flora native to Italy, in Plant Biosystems - An International Journal Dealing with all Aspects of Plant Biology, vol. 152, n. 2, 4 marzo 2018, pp. 179–303, DOI:10.1080/11263504.2017.1419996. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) Athyrium filix-femina &s;Vernoniae&s; | lady fern &s;Vernoniae&s; Ferns/RHS Gardening, su www.rhs.org.uk. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ (EN) Athyrium filix-femina &s;Frizelliae&s; | tatting fern Ferns/RHS Gardening, su www.rhs.org.uk. URL consultato il 24 maggio 2022.
- ^ Mark Orsen, Northwest foraging: the classic guide to edible plants of the Pacific Northwest, Rev. and updated, Skipstone, 2011, ISBN 978-1-59485-366-1, OCLC 668195076. URL consultato il 24 maggio 2022.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Athyrium filix-femina IPNI database
- (EN) Athyrium filix-femina ITIS