As-Sayyida

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As-Sayyida
Titolo originaleالسيدة
Lingua originalearabo tunisino
Paese di produzioneTunisia
Anno1996
Durata100 min
Generedrammatico
RegiaMohamed Zran
SceneggiaturaMohamed Zran
Casa di produzioneSangho Films
FotografiaJean-Claude Couty
MontaggioFrançois De Delemont
MusicheLes Colombes
ScenografiaTahar M'Guedmini
Interpreti e personaggi
  • Hichem Rostom: Amine
  • Chedli Bouziane: Nidal
  • Myriam Amarouchene:
  • Abdallah Mimoun:
  • Fouzia Badr:
  • Khaled Ksouri:
  • Taieb Oueslati:

As-Sayyida (السيدة), noto anche come Essaïda,[1] è un film del 1996 scritto e diretto da Mohamed Zran, al suo esordio alla regia di un lungometraggio.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Amine, un famoso pittore in crisi creativa, sta preparando la sua nuova mostra. Un giorno incontra Nidal, un ragazzo di strada dedito ai piccoli furti e l'accattonaggio per mantenere la sua famiglia, picchiato dal padre disoccupato e alcolizzato. Amine lo segue fino a casa, nel quartiere popolare di as-Sayyida, e decide di stabilirsi lì per iniziare la sua nuova vita.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche tunisine a partire dal 28 ottobre 1996.[1]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

In patria, il film è stato un enorme successo commerciale.[1] Nelle prime due settimane dall'uscita, i cinema Palace, Capitole e Ciné-Jamil di Tunisi, l'Étoile e l'Atlas di Sfax, il Majestic di Biserta e il Nejma di Susa hanno registrato oltre 120 000 spettatori.[1] Il film è rimasto in cartellone per altri due mesi,[1] durante i quali si stima abbia superato il mezzo milione di presenze, più del doppio di un normale film di successo in Tunisia.[1] Interrogato a proposito dal quotidiano francese Libération, Zran ha dichiarato:[1]

Non saprò mai la cifra esatta. Gli unici dati attendibili sono quelli delle prime due settimane. Le sale cinematografiche in Tunisia sono private e i loro botteghini sono al di fuori da ogni controllo. Circolavano persino copie pirata con tagliate le scene di sesso per poterlo mostrare nei cinema per famiglie.[1]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Dalila Kerchouche de L'Express: «Questo film molto estetico rompe con la tradizione del cinema classico tunisino. Lontano dal tè alla menta, dai canti rituali ed altri luoghi comuni, Mohamed Zran attinge alla tavolozza sensuale, colorata e violenta del Maghreb per dipingere la realtà sociale di un Paese alla deriva, la disperazione dei giovani e lo smarrimento dell'élite occidentalizzata».[2]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h (FR) Daoudi Bouziane, Ruée sur 'Essaïda'. En Tunisie, le film bat tous les records, in Libération, 1º ottobre 1997. URL consultato il 23 aprile 2023.
  2. ^ (FR) Dalila Kerchouche, Cinéma - Essaïda de Mohamed Zran, in L'Express, 2 ottobre 1997. URL consultato il 23 aprile 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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