Artamidae

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Artamidae
Melloria quoyi
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Corvida
Superfamiglia Corvoidea
Famiglia Artamidae
Vigors, 1825
Sinonimi

Cracticidae

Generi

Gli Artamidi (Artamidae Vigors, 1825) sono una famiglia di uccelli appartenente all'ordine dei Passeriformes[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Disposizione delle penne nei currawong.

I membri della famiglia possiedono una certa varietà di forme e dimensioni: si va dai 19 cm e 40 g dell'artamo delle Figi e dell'artamo cenerino al mezzo metro e mezzo chilo del currawong grigio.

Le specie ascritte alla famiglia possiedono becco generalista (talvolta con una sagomatura aguzza simile a un "dente", osservabile anche fra i falconiformi) e anisodattilia, nonché un siringe ben sviluppato che consente loro canti elaborati (per i quali alcuni membri della famiglia, soprattutto i membri della sottofamiglia Cracticinae, sono molto rinomati in Australia). Gli artami, caso unico fra i passeriformi, possiedono piumino.

Il piumaggio è generalmente scialbo, dominato dalle tonalità di grigio, nero e bruno, talvolta con macchie bianche più o meno estese: il dimorfismo sessuale è presente solo in alcune specie, coi maschi più robusti e colorati, talvolta con iridescenze nel piumaggio.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia presenta distribuzione oceaniana, con la maggior parte delle specie diffuse in Australia e Nuova Guinea, ma alcune presenti anche in Nuova Zelanda e in alcune isole del Pacifico e gli Artaminae che spaziano fino all'Insulindia e alle Andamane.

Le varie specie occupano numerosi habitat diversi, dalla foresta pluviale, ai mangrovieti (artami), ai pascoli, alla macchia cespugliosa (uccelli beccai), con alcune specie che si spingono negli ambienti antropizzati. Alcuni artamidi tendono ad essere sedentari, mentre altri mostrano abitudini di vita migratorie o nomadiche.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

I membri della famiglia presentano abitudini di vita varie, dai costumi solitari dell'uccello beccaio nero alla vita in stormi degli artami: soprattutto durante la notte, molte specie di questi uccelli mostrano la curiosa abitudine di addossarsi gli uni agli altri, probabilmente al fine di meglio conservare il calore corporeo e mimetizzarsi coi dintorni.

Tutti gli artamidi presentano abitudini di vita onnivore, mangiando un po' di tutto, sebbene i veri generalisti siano i currawong, mentre la gazza australiana è più insettivora, gli uccelli beccai mangiano perlopiù piccoli vertebrati e insetti e gli artami si nutrono di insetti e nettare. Le varie specie possono pertanto vivere in simpatria senza generare competizione, anche perché le varie specie si nutrono a diversi livelli dell'habitat (rondini boscherecce nella canopia, currawong e uccelli beccai fra alberi e cespugli, gazza australiana al suolo).

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia degli Artamidi si divide in tre sottofamiglie, comprendenti sei generi e un totale di 24 specie[1]:

Sottofamiglia Artaminae

Sottofamiglia Peltopsinae

Sottofamiglia Cracticinae

In passato, alla famiglia veniva ascritto il solo genere Artamus, con le altre specie ascritte alla famiglia Cracticidae: le analisi del DNA hanno dimostrato che i due gruppi, oltre al basale Peltops, rappresentano in realtà tre cladi (resi col rango di sottofamiglia) equidistanti fra loro, con un antenato comune[1].
Inoltre, la gazza australiana e l'uccello beccaio nero, in passato ascritti al genere Cracticus, ne sono stati separati per venire ascritti a due generi monotipici (rispettivamente Gymnorhina e Melloria) fratelli fra loro[1][2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Artamidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 5 novembre 2014.
  2. ^ Kearns, A.; Joseph, L.; Cook, L. G., A Multilocus Coalescent Analysis of the Speciational History of the Australo-Papuan Butcherbirds and their Allies, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 66, n. 3, 2013, p. 941–52, DOI:10.1016/j.ympev.2012.11.020, PMID 23219707.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Higgins, Peter Jeffrey, John M. Peter, and S. J. Cowling (eds.), Handbook of Australian, New Zealand and Antarctic Birds. Vol. 7: Boatbill to Starlings, Melbourne, Oxford University Press, 2006, ISBN 978-0-19-553996-7.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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