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Arepa

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Arepa
Origini
Luogo d'origineColombia (bandiera) Colombia
DiffusioneColombia e Venezuela
Zona di produzioneMessico, panama, Colombia e Venezuela
Dettagli
Categoriapiatto unico
Ingredienti principali
  • farina di mais bianco
  • acqua
  • sale
  • olio di semi di mais
[1][2]
Arepe di mais decorticato cucinate a legna; la foto descrive uno dei modi in cui si può preparare artigianalmente

L'arepa (erepa[3], pupusa, gordita

Si tratta di una pagnotta di piccole dimensioni preparata con farina di mais bianco (o, alternativamente, giallo), acqua e sale. Viene cotta in teglia oppure sulla piastra o sulla pietra.

Ha la forma di un disco e a seconda di come viene preparata, la realizzazione e la cottura può essere fatta con o senza l'aiuto di grassi. Può essere alta (fino a 5 cm) o bassa e più o meno grande, la versione più diffusa ha dimensioni di 7-15 cm di diametro per 0.5-2 cm di spessore.

Come la arepa, sempre nel Sud America, troviamo altri piatti simili a base di masa, come la gordita messicana e la pupusa di El Salvador.

La pietanza era preparata e consumata dai cumanagoti, un'etnia del ramo caraibico che viveva nel centro-est della grande Colombia fino alla costa del Mar dei Caraibi nel momento in cui gli europei arrivarono in Sud America. Vivevano soprattutto nella regione del Departamento de Santander.

È un piatto nazionale tradizionale, in particolare in Colombia

Secondo Mariano Picón-Salas[4]:

«Trapiantati dal loro paesaggio spagnolo, i colonizzatori in arrivo dovettero abituarsi a mangiare le "arepas" o ibridarle con altri piatti della loro tradizione culinaria. Ma la forza dell'alimentazione autoctona era tale che anche nelle regioni colombiane dove il grano veniva presto raccolto, e il castigliano e l'estremegno potevano godere di pane bianco e "roscas", "acemitas" o "mojicones", di nobile ascendenza peninsulare, si innestava come buon meticcio una "arepa" di farina, accanto alla "arepa" di mais, che ancora coesiste con l'altra sulle tavole di Mérida, Táchira e i parami di Trujillo. Il pane europeo quindi si "arepizaba", come impulso e volontà ineluttabile della terra. Già nei cronisti coloniali -nell'ingannevole e vanaglorioso Fray Pedro Simón, in Yangues, nella Conversione in Píritu, di padre Ruiz Blanco- si parla della "arepa" come del cibo più obbligatorio del paese. Gumilla osserva che anche in certe regioni dell'Orinoco si produce "un mais di due mesi", di pannocchia piccola ma molto morbida, che permette agli indiani, in tutte le epoche dell'anno e con un'offerta inesauribile di raccolti, di mangiare sempre fresca la loro "cacha".»

Dalla metà circa del XX secolo la farina originale è stata sostituita da quella precotta, prodotta industrialmente, che rende molto più rapidi i tempi di realizzazione. La farina di mais è priva di glutine, ed è perciò adatta ai celiaci. Le arepas possono essere consumate come un pane, oppure come portata a sé stante; in questo caso si tagliano trasversalmente a metà e si farciscono a piacere, di solito con prosciutto, formaggio, cuajada (formaggio fresco), fagioli neri con formaggio, carni rosse, pollo, avocado, ecc.

La sua forma è simile a quella della gordita messicana e della pupusa salvadoregna.

Gli ingredienti base sono:

  • Farina di mais bianco
  • Acqua
  • Sale quanto basta

La preparazione delle arepas è estremamente semplice. Si mescolano gli ingredienti, avendo cura di versare l'acqua a poco a poco, così da ottenere un impasto morbido ma abbastanza consistente.

Dall'impasto si ricavano poi delle palline e si schiacciano per formare dischetti alti circa 5 mm. Si scalda una piastra o una padella (con o senza olio, purché non attacchi) e si mettono le arepas a cuocere per pochi minuti, girandole per uniformare la cottura.

  1. ^ Arepas: la ricetta delle focaccine colombiane da fare in casa, su cookist.it. URL consultato il 4 giugno 2023.
  2. ^ Arepas colombiane [collegamento interrotto], su ricette.giallozafferano.it. URL consultato il 4 giugno 2023.
  3. ^ http://www.scielo.org.mx/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1665-80272010000200006
  4. ^ (ES) Sol Bendayan, Pequeña historia de la arepa. Por Mariano Picón-Salas, su tropicoabsoluto.com, 4 dicembre 2021. URL consultato il 29 dicembre 2021.

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