Arcidiocesi di Tirnovo

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Tirnovo
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Ternobena
Chiesa latina
Arcivescovo titolaresede vacante
Istituita1933
StatoBulgaria
Arcidiocesi soppressa di Tirnovo
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

L'arcidiocesi di Tirnovo (in latino: Archidioecesis Ternobena) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tirnovo (o Tarnovo), corrispondente all'odierna città di Veliko Tărnovo in Bulgaria, fu la capitale del secondo impero bulgaro, sorto nel 1185.

Lo zar Kalojan (1197-1207), nel suo intento di instaurare un patriarcato autocefalo, cosa inizialmente non autorizzata dal patriarca di Costantinopoli, si rivolse a Roma e nei negoziati che ne seguirono promise di riconoscere la supremazia spirituale del papa. Nel 1204 il legato di Innocenzo III, Leone, incoronò il re e contestualmente, il 25 febbraio 1204 il papa inviò il pallio all'arcivescovo Basilio, riconosciuto come primate e arcivescovo di tutta la Bulgaria e la Valacchia (primas totius Bulgariae et Blachiae).

I vescovi bulgari che sottoscrissero l'unione con Roma, oltre a Basilio, furono: gli arcivescovi Anastasio di Velebusdo e Saba di Preslavo; e i vescovi Ciriaco di Nisch (forse Niš)[1], Marino di Skopje[2], Abramo di Pristina[3], Clemente di Vidin[4] e Biagio di Branitza[5].

Questa unione durò poco più di trent'anni. In un sinodo celebrato a Lampsaco nel 1235, sotto la presidenza del patriarca Germano II di Costantinopoli e con il consenso degli altri patriarchi d'Oriente, alla chiesa bulgara di Tirnovo fu riconosciuta la dignità patriarcale; nella stessa assise il vescovo Germano di Tirnovo fu consacrato patriarca di Bulgaria. Ebbe così termine l'unione della Chiesa bulgara con la Santa Sede: a nulla valsero le scomuniche di Roma e la crociata indetta contro i Bulgari.

Dal 1933 Tirnovo è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 26 giugno 1967.

Cronotassi degli arcivescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eubel, vol. I, p. 368.
  2. ^ Idem, p. 439.
  3. ^ Idem, p. 409.
  4. ^ Idem, p. 135. Vidin corrisponde all'antica sede di Bononia.
  5. ^ Gams, p. 432.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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