Aquila fasciata
Aquila del Bonelli | |
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Aquila fasciata | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Ordine | Accipitriformes |
Famiglia | Accipitridae |
Sottofamiglia | Aquilinae |
Genere | Aquila |
Specie | A. fasciata |
Nomenclatura binomiale | |
Aquila fasciata Vieillot, 1822 | |
Sinonimi | |
Hieraaetus fasciatus | |
Areale | |
L'aquila del Bonelli (Aquila fasciata Vieillot, 1822) è un uccello rapace della famiglia degli Accipitridae.[2]
Il suo nome comune è un omaggio all'ornitologo italiano Franco Andrea Bonelli (1784-1830).
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
In volo è riconoscibile da altri rapaci per la macchia bianca che ha sul dorso, per il rimanente ha una colorazione, variabile con l'età, prevalentemente di bruno rossiccio e con ventre chiaro striato di macchie più scure.
La specie presenta un discreto dimorfismo sessuale: la femmina ha una taglia media di 70 cm, un'apertura alare di quasi 180 cm, per un peso di quasi 2000 grammi. Il maschio ha dimensioni inferiori, non supera i 1500 grammi di peso e la taglia di 65 cm.
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]
Si ciba prevalentemente di piccoli mammiferi, ma anche di uccelli che riesce a prendere in volo con grande abilità. Durante il periodo riproduttivo la sua dieta è costituita per quasi il 50% da conigli selvatici[3].
Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]
Piuttosto precoce, inizia il corteggiamento in dicembre. La deposizione avviene solitamente entro la seconda decade di febbraio, mentre gli involi tra fine maggio ed inizio giugno.
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
Se ne conoscono due sottospecie:[2]
- A. fasciata fasciata Vieillot, 1822
- A. fasciata renschi (Stresemann, 1932)
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
È diffusa in Africa, Europa, Asia meridionale e in alcune isole del nord dell'Oceania.
In Italia si trova in Sicilia e saltuariamente in Calabria. Negli anni '80 del secolo scorso, si è estinta in Sardegna. Nel 2018, alcuni esemplari nati in Spagna, sono stati liberati in natura, con l'intento di ripopolare l'isola[4][5].
Il suo habitat è costituito da una commistione di praterie naturali, aree agricole estensive e pascoli, intercalati da aree a vegetazione arbustiva mediterranea.
Conservazione[modifica | modifica wikitesto]
La IUCN Red List classifica A. fasciata come specie a basso rischio (Least Concern).[1]
In Italia è specie protetta ai sensi della legge 157/92 [6]. La sua sopravvivenza è a rischio elevato. I pericoli maggiori sono rappresentati dal bracconaggio, dalle trasformazioni degli habitat, spesso causate dall'abbandono delle colture tradizionali, dalla sempre maggiore presenza umana nelle aree vocazionali per la specie e dai frequenti incendi dolosi. La popolazione italiana è pressoché concentrata in Sicilia, in cui nidificano 16-19 coppie [3].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b (EN) BirdLife International, Aquila fasciata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b (EN) Gill F. and Donsker D. (eds), Family Accipitridae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 9 maggio 2014.
- ^ a b Vittorio, M., Grenci, S. and Campobello, D., Nuovi dati sulla biologia alimentare dell'Aquila di Bonelli (Hieraaetus fasciatus) durante il periodo riproduttivo, in Riv. Ital. Orn., 2001; 71 (1): 3-7.
- ^ Aquile Bonelli liberate in Sardegna, su ansa.it, 19 settembre 2018.
- ^ Aquila del Bonelli in Sardegna, su sardegnaambiente.it, 22 gennaio 2019.
- ^ Legge 11 febbraio 1992, n. 157 - Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, su italcaccia.toscana.it. URL consultato il 9 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2014).
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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