Anna Comnena (figlia di Davide II di Trebisonda)
Anna Comnena | |
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Principessa di Trebisonda Consorte ottomana | |
Onorificenze | Mega Comnena |
Nascita | Trebisonda, 1447 |
Morte | Costantinopoli, dopo il 1463 |
Dinastia | Comneni (per nascita) Osmaniti (per matrimonio I) |
Padre | Davide II di Trebisonda |
Madre | Elena Cantacuzena |
Consorte di | Mehmed II Zagan Paşah Elvanbeyzade Sinan Bey (contestato) |
Religione | Cristianesimo ortodosso |
Anna Mega Comnena (in greco Άννα Μεγάλη Κομνηνή?, Anna Megalē Komnēnē, nota anche come Anna Hatun, in turco ottomano: آنا فاتنة; Trebisonda, 1447 – Costantinopoli, dopo il 1463) è stata una principessa bizantina, figlia dell'ultimo imperatore di Trebisonda, Davide II di Trebisonda e della moglie Elena Cantacuzena. Divenne una delle consorti del sultano ottomano Mehmed II il Conquistatore[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Un'unione fra il sultano Mehmed II e Anna era stata inizialmente proposta dal padre di lei dopo la Caduta di Costantinopoli, ma il sultano rifiutò.
Tuttavia, nel 1461, dopo aver conquistato Trebisonda, Mehmed aggiunse Anna al suo harem, dove prese il nome, in stile ottomano, di Anna Hatun. Tuttavia, non la sposò mai legalmente malgrado il suo status di nobile e donna libera ed è improbabile che l'unione sia mai stata consumata (ormai da molto tempo era tradizione per i sultani non consumare le unioni con donne nobili), facendo di Anna più una "nobile ospite" che una consorte.
Nel 1463 il padre di Anna, Davide, venne scoperto in corrispondenza con Uzun Hasan e sua moglie Teodora Despina Khatun (figlia di Giovanni IV, fratello di Davide), formalmente nemici di Mehmed. Lo scambio epistolare venne denunciato al sultano da Giorgio Amiroutzes, e questo fornì a Mehmed una giustificazione sufficiente per fare imprigionare Davide insieme ai suoi figli e nipoti, nel marzo 1463. Il 1º novembre 1463 a Costantinopoli, Davide, insieme a suo nipote Alessio (figlio di Alessandro di Trebisonda, fratello di Davide, e Maria Gattilusio, che venne in seguito aggiunta all'harem di Mehmed II) ed a tre dei suoi figli, fu decapitato.[2] In seguito, la figlia di Mehmed, Gevherhan Hatun, sposò Ughurlu Muhammad, il figlio di Uzun Hasan. Il loro figlio, Ahmad Beg, sposò Aynişah Sultan, figlia di Bayezid II e nipote di Mehmed.
Nello stesso anno Mehmed diede Anna in sposa a Zagan Pascià, che in precedenza era stato sposato con sua sorella Fatma Hatun, in cambio della mano della figlia di questi, Hatice Hatun.
Le fonti qui divergono: alcune dicono che Anna si rifiutò di diventare musulmana e suo marito Zagan la uccise, altre che si sia sposata con Elvanbeyzade Sinan Bey dopo il la morte di Zagan o il divorzio da lui.[3]
Anna morì quindi dopo il 1463, ma non si sa quando e dove sia sepolta.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Manuele III di Trebisonda | Alessio III di Trebisonda | ||||||||||||
Teodora Cantacuzena | |||||||||||||
Alessio IV di Trebisonda | |||||||||||||
Gulkhan-Eudocia di Georgia | Davide IX di Georgia | ||||||||||||
Sindukhtar Jaqeli | |||||||||||||
Davide II di Trebisonda | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Teodora Cantacuzena | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Anna Comnena | |||||||||||||
Matteo Cantacuzeno | Giovanni VI Cantacuzeno | ||||||||||||
Irene Asanina | |||||||||||||
Teodoro Paleologo Cantacuzeno | |||||||||||||
Irene Paleologa | Demetrio Paleologo | ||||||||||||
Teodora Comnena | |||||||||||||
Elena Cantacuzena | |||||||||||||
Giovanni Uroš | Simeon Uroš | ||||||||||||
Tommasa Orsini | |||||||||||||
Elena Ouresina Doucaina | |||||||||||||
N. Radoslava | Radoslav Hlapen | ||||||||||||
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) The Rise of the Turks and the Ottoman Empire, su shsu.edu (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2012).
- ^ (EN) Philip Mansel, Constantinople : city of the world's desire, 1453-1924, paperback edition, 2006, ISBN 0-7195-6880-3, OCLC 958436592. URL consultato il 12 maggio 2022.
- ^ (TR) Sakaoğlu, Necdet, author., Bu mülkün kadın sultanları : valide sultanlar, hatunlar, hasekiler, kadinefendiler, sultanefendiler, p. 130, ISBN 978-605-171-079-2, OCLC 961810963. URL consultato il 12 maggio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Leslie P. Peirce, The imperial harem : women and sovereignty in the Ottoman Empire, Oxford University Press, 1993, ISBN 0-19-507673-7, OCLC 27811454.
- (TR) Yavuz Bahadıroğlu, Resimli Osmanlı tarihi, Nesil yayınları, 2007, ISBN 978-975-269-299-2, OCLC 235010971.