Amanita spissa

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Amanita spissa
Amanita spissa
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Amanitaceae
Genere Amanita
Specie A. spissa
Nomenclatura binomiale
Amanita spissa
(Fr.) P. Kumm., 1871
Amanita spissa
Caratteristiche morfologiche
Cappello
convesso
Imenio
Lamelle
adnate
Sporata
bianca
Velo
anello e volva
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
commestibile dopo cottura

Amanita spissa (Fr.) P. Kumm., Führer Pilzk.: 114 (1871).

Amanita spissa è un fungo basidiomicete appartenente alla famiglia Amanitaceae.

Descrizione della specie[modifica | modifica wikitesto]

Cappello[modifica | modifica wikitesto]

6–12 cm di diametro, prima emisferico, poi convesso e infine appianato, carnoso, glabro, leggermente vischioso con tempo umido

cuticola
ricoperta da verruche bianche o bianco-grigiastre, talvolta assenti, disposte disordinatamente
margine
non striato, spesso appendicolato, di colore grigiastro uniforme.

Lamelle[modifica | modifica wikitesto]

Bianche, fitte, sottili, attenuate al gambo o decorrenti con un dente, intercalate da lamellule.

Gambo[modifica | modifica wikitesto]

10-16 x 1,4-3,5 cm, biancastro, grosso, attenuato all'apice, striato sopra l'anello, squamoso, terminante in un bulbo napiforme con cercini concentrici di scagliette, prima pieno poi bambagioso.

Anello[modifica | modifica wikitesto]

Biancastro, ampio, consistente, striato nella pagina superiore, situato nella zona mediana o sopramediana del gambo.

Volva[modifica | modifica wikitesto]

Biancastra, friabile, frammentata in placche irregolari e poco distinguibile dal bulbo basale radicante del gambo.

Carne[modifica | modifica wikitesto]

Bianca immutabile, consistente.

  • Odore: insignificante, leggermente sgradevole.
  • Sapore: dolce.

Microscopia[modifica | modifica wikitesto]

Spore
bianche in massa, ellissoidali o subovoidali, 8,4-9 x 5,5-7,2 µm, amiloidi, ialine.
basidi
tetrasporici, clavati 50-55 x 9-10 µm

Habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'Amanita spiasa cresce nei boschi di latifoglie e di conifere, in estate-autunno.

Commestibilità[modifica | modifica wikitesto]


Fortemente sconsigliato in quanto può essere consumato dopo cottura, ma ha un gusto poco gradevole ed inoltre è facilmente confondibile con la velenosissima Amanita pantherina.

Sinonimi e binomi obsoleti[modifica | modifica wikitesto]

  • Agaricus excelsus Fr., Systema mycologicum (Lundae) 1: 17 (1821)
  • Agaricus spissus Fr., Epicrisis systematis mycologici (Uppsala): 9 (1838)
  • Agaricus validus Fr., Epicrisis systematis mycologici (Uppsala): 7 (1838) [1836]
  • Amanita ampla Pers., Synopsis Methodica Fungorum (Göttingen): 255 (1801)
  • Amanita cariosa Fr., Epicrisis systematis mycologici (Uppsala): 8 (1838)
  • Amanita excelsa (Fr.) P. Kumm., Führer Pilzk.: 138 (1871)
  • Amanita excelsa var. valida (Fr.) Wasser, Flora Gribov Ukrainy, Bazidiomitsety. Amanital'nye Griby (Kiev): 134 (1992)
  • Amanita spissa var. ampla (Pers.) Veselý, Annales Mycologici 31(4): 268 (1933)
  • Amanita spissa var. cariosa (Fr.) Veselý, Annales Mycologici 31(4): 269 (1933)
  • Amanita spissa var. cariosa (Fr.) Cetto, Enzyklopädie der Pilze, Band 2: Schnecklinge, Trichterlinge, Ritterlinge, Rötlinge, Wulstlinge u.a. (München): 685 (1987)
  • Amanita spissa var. excelsa (Fr.) Dörfelt & I.L. Roth, Schriftenreihe Vogtlandmuseum Plauen 49: 24 (1982)
  • Amanita spissa var. valida (Fr.) E.-J. Gilbert, Le Genre Amanita Persoon (Lons-le-Saunier): 112 (1918)
  • Venenarius excelsus (Fr.) Murrill, Lloydia 11: 101 (1948)

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

  • Amanita pantherina, da cui si distingue per le verruche grigiastre, per la diversa forma della volva, per il margine liscio del cappello e per le spore amiloidi.
  • Amanita franchetii che ha sul cappello verruche giallastre, è più scura ed ha una taglia meno robusta.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dal latino spissus, spesso, massiccio, per via della taglia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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