Aleksandr Sergeevič Stroganov

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Disambiguazione – Se stai cercando ufficiale e politico, vedi Aleksandr Sergeevič Stroganov (1818-1864).
Ritratto di Aleksandr Grigor'evič Varnek, 1814.

Conte Aleksandr Sergeevič Stroganov, in russo Александр Сергеевич Строганов? (Mosca, 14 gennaio 1733San Pietroburgo, 27 settembre 1811), è stato un nobile e politico russo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era l'unico figlio del barone Sergej Grigor'evič Stroganov, e di sua moglie, Sof'ja Kirillovna Naryškina.

Fin dal giorno della sua nascita, fece parte di un reggimento della Guardia Imperiale[1]. Ricevette una solida educazione a casa. Nel 1752, in obbedienza alla volontà del padre, studiò all'estero frequentando lezioni nelle università di Berlino, Hannover, Ginevra. Nel 1754 si recò a Bologna, dove acquisì le conoscenze sui tesori artistici d'Italia. Nel 1756, a Parigi, studiò chimica, fisica e metallurgia[2].

Massone, iniziato a Parigi nel 1773, delegato delle logge di Franche-Comté a Parigi; Maestro venerabile di una loggia di San Pietroburgo, all'inizio degli anni 1780 membro del Capitolo della "Fenice", membro d'onore della Loggia "Latona" e membro fondatore della Loggia "La Chiave d'Oro" nel 1781[3]. Membro della "Stretta Osservanza Templare" col nome d'ordine di Ab Amiantho, durante il suo soggiorno nella capitale francese frequentò le logge massoniche e martiniste e fece la conoscenza di Voltaire. Durante il suo soggiorno all'estero, frequentò le case d'asta, collezioni private, in particolare quella del duca di Choiseul e di Luigi Francesco Giuseppe di Borbone-Conti.

Matrimoni[modifica | modifica wikitesto]

Primo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 18 febbraio 1758, la principessa Anna Michajlovna Voroncova (1743-1769), figlia del conte Michail Illarionovič Voroncov. Il giorno del suo fidanzamento, l'imperatrice lo nominò ciambellano. La coppia divorziò il 7 febbraio 1765[2] e dal matrimonio non nacquero figli.

Secondo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 29 luglio 1769, la principessa Ekaterina Petrovna Trubeckaja, figlia del principe Pëtr Nikitič Trubeckoj. Ebbero due figli:

Ritorno in Russia[modifica | modifica wikitesto]

Tornato in Russia, è stato uno stretto collaboratore di Elisabetta I di Russia. Al servizio della corte imperiale russa, l'imperatrice lo inviò alla corte austriaca, dove il 29 maggio 1761, l'imperatore Francesco I d'Austria gli conferì la dignità di Conte palatino[4].

Dopo il colpo di stato, che rovesciò lo zar Pietro III, Caterina II lo nominò senatore[5].

Nel 1779 la moglie, Ekaterina Petrovna si innamorò di Ivan Nikolaevič Rimskij-Korsakov, un favorito di Caterina II, e lasciò il marito e figli e si trasferì con il suo amante a Saratov e a Mosca. Il divorzio venne concesso un paio di anni più tardi.

Il 21 aprile 1798, Paolo I lo nominò conte, presidente dell'Accademia di Belle Arti e direttore della Biblioteca pubblica imperiale.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì il 27 settembre 1811 a San Pietroburgo. Fu sepolto nel cimitero di San Lazzaro del Monastero di Aleksandr Nevskij.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze russe[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell’Ordine di Sant'Andrea - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell’Aquila Bianca - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell’Ordine di Aleksandr Nevskij - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell’Ordine di San Vladimiro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'Ordine di Sant'Anna - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell’Ordine di San Stanislao - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme in Russia - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ meshistoiresdautrefois.haubert.com, su meshistoiresdautrefois.hautetfort.com. URL consultato il 2 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2012).
  2. ^ a b www.hrono.ru
  3. ^ Tatiana Bakounine, Répertoire biographique des Francs-Maçons Russes, Institut d'Etudes slaves de l'Université de Paris, 1967, Paris, p. 521.
  4. ^ 94.140.210.149 Archiviato il 30 ottobre 2013 in Internet Archive.
  5. ^ 94.14O.21O.149 Archiviato il 30 ottobre 2013 in Internet Archive.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN73307188 · ISNI (EN0000 0001 2212 5021 · BAV 495/352008 · CERL cnp01000939 · GND (DE104078154 · BNF (FRcb155810954 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-73307188
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