Aero A-10

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Aero A-10
Descrizione
Tipoaereo di linea
Equipaggio2
ProgettistaRudolf Blaser
CostruttoreBandiera della Cecoslovacchia Aero Letňany
Data primo volo3 gennaio 1922
Data entrata in servizio1923
Data ritiro dal servizio1928
Utilizzatore principaleBandiera della Cecoslovacchia ČSA
Esemplari5
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza10,14 m
Apertura alare14,17 m
Altezza3,56 m
Superficie alare49,00
Peso a vuoto1 472 kg
Peso max al decollo2 260 kg
Passeggeri4
Propulsione
Motoreun Maybach Mb.IVa
Potenza260 CV (191 kW) a 1 400 giri/min
Prestazioni
Velocità max160 km/h
Velocità di crociera130 km/h
Autonomia4 h - 520 km
Tangenza5 800 m

i dati sono estratti da Němeček, Jednomotorová dopravní letadla[1]

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L'Aero A-10 era un monomotore biplano di linea sviluppato dall'allora azienda cecoslovacca Aero Letňany nei primi anni venti del XX secolo.

Impiegato dalla Československé Státní Aerolinie (ČSA), la compagnia di bandiera della neocostituita Prima Repubblica cecoslovacca, fu il primo progetto per un velivolo destinato al mercato dell'aviazione civile realizzato dall'azienda cecoslovacca.[2]

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi anni venti la Československá letecká akciová společnost (ČsLAS), una delle prime compagnie aeree nazionali fondata nel 1921 nell'allora Prima Repubblica cecoslovacca, emise una richiesta per la fornitura di un nuovo e più specialistico velivolo da utilizzare sulla rotta Praga-Dresda ed in grado di sostenere il traffico nella preventivata estensione della rotta anche a Berlino. Il velivolo doveva essere in grado di trasportare, in una confortevole cabina chiusa, quattro passeggeri con un'adeguata autonomia.

Per soddisfare queste esigenze la Aero avviò lo sviluppo di un modello attingendo alla tecnologia della ex tedesco imperiale Hansa-Brandenburg acquisita dall'esperienza maturata dalla austro-ungarica Phönix Flugzeugwerke per costruire i suoi modelli su licenza durante la prima guerra mondiale.[3] La ČsLAS ebbe breve vita e già nel 1923 fu costretta a dichiarare fallimento, tuttavia la Aero continuò ugualmente lo sviluppo del velivolo in quanto il Ministero dei lavori pubblici dell'allora governo cecoslovacco decise di creare la prima compagnia di bandiera, la Československé Státní Aerolinie (ČSA), subentrando sulle rotte commerciali operate precedentemente. L'esigenza di possedere una flotta adeguata al servizio permise alla Aero di terminare lo sviluppo del nuovo modello al quale venne assegnata la designazione A-10.

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

L'A-10, realizzato con struttura in legno ricoperta da tela trattata, riproponeva l'impostazione classica, monomotore biplano con carrello fisso, dei modelli militari a cui si ispirava, ed integrava una cabina passeggeri chiusa ricavata nella fusoliera dotata di quattro posti a sedere. Il prototipo venne portato in volo per la prima volta il 3 gennaio 1922.

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

L'A-10 venne impiegato unicamente dalla compagnia aerea cecoslovacca ČSA dal 1923 al 1928 sulla rotta Praga-Bratislava.[4]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia

Esemplari attualmente esistenti[modifica | modifica wikitesto]

L'A-10 marche L-BALB esposto al Letecké Muzeum Kbely.

L'A-10 marche L-BALB è parte della collezione di velivoli esposti al pubblico del Letecké Muzeum Kbely, ovvero il Museo nazionale dell'aviazione di Praga.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Němeček, Jednomotorová dopravní letadla, pp.10-11.
  2. ^ (EN) AERO Vodochody - History, su AERO Vodochody, http://www.aero.cz/en/, 15 dicembre 2011. URL consultato il 16 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).
  3. ^ Aero A.10 in Уголок неба.
  4. ^ Taylor, Jane's encyclopedia of aviation.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (CS) Václav Němeček, Jednomotorová dopravní letadla. 1. vyd. (Atlas letadel; sv. 8.), Praha, Nakladatelství dopravy a spojů, 1990, ISBN 80-7030-106-6.
  • (EN) Michael John H. Taylor, Jane's encyclopedia of aviation, 2nd Edition, Londra, Studio Editions, 1989, ISBN 0-517-10316-8.

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