Adolfo Rivoir
Adolfo Rivoir (Vallecrosia, 7 ottobre 1895 – 1º aprile 1973) è stato un generale italiano decorato di medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della seconda guerra mondiale.
Adolfo Rivoir | |
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Nascita | Vallecrosia, 7 ottobre 1895 |
Morte | 1º aprile 1973 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia Italia |
Forza armata | Regio esercito Esercito italiano |
Arma | Fanteria |
Corpo | Alpini |
Unità | 2ª Divisione alpina "Tridentina" |
Reparto | 5º Reggimento Alpini, 6º Reggimento alpini |
Grado | generale di corpo d'armata |
Ferite | ferito al petto sul fronte greco (1940) |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Grecia |
Comandante di | 6º Reggimento alpini, Scuola Militare Nunziatella |
Decorazioni | vedi qui |
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Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Comandante del Battaglione alpini Edolo, appartenente alla Divisione Tridentina, partecipò ai combattimenti sul fronte greco durante la seconda guerra mondiale con il grado di tenente colonnello. Il 13 dicembre 1940 condusse il proprio reparto nel corso di duri scontri nella valle di Dushar. Ricevuto da parte del comando di teatro l'ordine di resistere ad oltranza a quota 1822, con poco più di un centinaio di effettivi si oppose a tre battaglioni greci, fermandone l'avanzata per tre giorni. Il 15 dicembre (battaglia di Dushar), mentre comandava i suoi uomini nella difesa delle posizioni sul Varri Lamit, con grave rischio personale, Rivoir rimase gravemente ferito al petto[1]. Per il valore dimostrato nell'occasione, gli fu successivamente assegnata la medaglia d'oro al valor militare[2]. I superstiti del battaglione (5 ufficiali e 23 tra alpini e Guardie di Finanza), ripiegarono su altre posizioni[1].
Successivamente, con il grado di colonnello, Rivoir assunse il comando del 5º Reggimento alpini, e si trovava in questa posizione quando giunse notizia dell'armistizio di Cassibile nel settembre 1943.
Di fede evangelica[3], Rivoir rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana, e fu di conseguenza catturato ed internato in diversi campi di concentramento tedeschi. Pur essendo prigioniero, trovò il modo di nascondere la bandiera di combattimento del suo reggimento avvolgendola intorno al corpo, completa di punta dell'asta e decorazioni al valore. Conservò la bandiera per due anni, fino a quando non la riconsegnò al Ministero della difesa al suo rientro in Italia nel settembre 1945[4].
Ripresa la carriera nell'Esercito Italiano, Rivoir assunse una serie di comandi di prestigio. Il 1º settembre del 1948 assunse il comand del 6º Reggimento Alpini di stanza a Merano, fino al 15 settembre 1949. In seguito fu trasferito alla Scuola Militare della Nunziatella di Napoli, quale comandante e direttore, fino al 6 Dicembre 1951.[5].
Conclusa la carriera militare con il grado di generale di corpo d'armata, Rivoir è morto il 1º aprile 1973.
Al generale Rivoir è dedicato il gruppo di Luserna San Giovanni - Sezione di Pinerolo, dell'Associazione Nazionale Alpini[6].
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Decreto Luogotenenziale del 1 agosto 1941.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Seconda Guerra Mondiale - Ilduce.net, su ilduce.net. URL consultato il 4 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2013).
- ^ a b c http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=12741
- ^ untitled[collegamento interrotto]
- ^ Istituto Paritario Giacomo Leopardi Archiviato il 31 agosto 2007 in Internet Archive.
- ^ Associazione Nazionale Ex Allievi Nunziatella
- ^ I Gruppi | Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Pinerolo Archiviato il 18 gennaio 2014 in Internet Archive.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volule primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1968.
- Adolfo Rivoir, L'ufficiale che salvò la bandiera. Diario di prigionia in Polonia e Germania, a cura di I.Fuhrmann), Torino, Claudiana, 2013, ISBN 978-88-7016-975-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Rivoir, Adolfo, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 17 settembre 2018.
- Rivoir, Adolfo, su MOVM. URL consultato il 27 marzo 2023.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 307293073 · ISNI (EN) 0000 0004 2917 1196 · LCCN (EN) n2014070172 · GND (DE) 1048463788 |
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