Jole Bovio Marconi: differenze tra le versioni

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Jole Bovio Marconi ha progettato e realizzato l'[[anastilosi]] (cioè la "riedificazione") del [[Tempio E di Selinunte]]. Nel 1963 ha pubblicato il primo saggio sul [[bicchiere campaniforme]] siciliano<ref name="BrownUniversity" />.
Jole Bovio Marconi ha progettato e realizzato l'[[anastilosi]] (cioè la "riedificazione") del [[Tempio E di Selinunte]]. Nel 1963 ha pubblicato il primo saggio sul [[bicchiere campaniforme]] siciliano<ref name="BrownUniversity" />.

Versione delle 14:39, 31 gen 2017

Jole Bovio Marconi (Roma, 21 gennaio 1897Palermo, 14 aprile 1986) è stata un'archeologa italiana.

Biografia

Jole Bovio Marconi fu un'importante archeologa che si laureò in topografia romana alla Sapienza[1] e si specializzò presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene[2]. Si trasferì negli anni venti in Sicilia, incentrando il suo lavoro sui monumenti classici[1]. Nel 1939 divenne sovrintendente archeologica per la Sicilia occidentale[3]. Si dedicò alla stesura di alcune pubblicazioni sulla civilizzazione della Conca d'Oro e della Grotta del Vecchiuzzo. Rimase direttrice della Sovrintendenza archeologica della Sicilia Occidentale dagli anni trenta e fino agli anni sessanta. Durante la seconda guerra mondiale si occupò del trasferimento dei reperti custoditi presso il Museo archeologico regionale Antonio Salinas spostandoli personalmente presso il convento di San Martino delle Scale. Vista la grande devastazione che subì il museo, l'operazione permise di preservare gran parte della collezione[1]. Al termine della guerra si occupò della ricostruzione e risistemazione del museo, tanto che se Antonio Salinas è colui che creò il museo, Jole Bovio Marconi è considerata colei che lo ricreò nuovamente[4]. Le venne affidata la cattedra di preistoria presso la facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Palermo[1] e si occupò del restauro del tempio di Segesta.

Jole Bovio Marconi ha progettato e realizzato l'anastilosi (cioè la "riedificazione") del Tempio E di Selinunte. Nel 1963 ha pubblicato il primo saggio sul bicchiere campaniforme siciliano[3].

Jean Guilaine, Sebastiano Tusa e Primo Veneroso hanno dedicato alla sua memoria il saggio La Sicile et l'Europe Campaniforme, pubblicato nel 2009 a Tolosa, con fondi del Collège de France.

Si sposò con il collega Pirro Marconi[2], dal quale prese il secondo cognome.

Note

  1. ^ a b c d Anna Pomar, Marconi Bovio Jole (1897 - 1986), su Sito istituzionale per i 150 anni dell'Unità d'Italia. URL consultato l'8 luglio 2014.
  2. ^ a b Santo Privitera, MARCONI, Pirro, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 69, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007. URL consultato l'8 luglio 2014.
  3. ^ a b (EN) Vincenzo Tusa e Michelle Hobart, Jole Bovio Marconi, - 1986 (PDF), su Brown University. URL consultato l'8 luglio 2014.
  4. ^ Giuseppina Battaglia, Giuliana Sarà, Jole Bovio Marconi, in 150 anni di Preistoria e Protostoria in Italia., Ist. Italiano di Preistoria, 2014, pp. 954-963, ISBN 9788860450555. URL consultato il 31 gennaio 2017.
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