Palazzo Estense: differenze tra le versioni
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|didascalia = La facciata lato giardino |
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L'imperatrice appagò il suo desiderio e Francesco ottenne Varese in feudo. |
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|paese = ITA |
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|indirizzo = Piazza della Motta, 4 |
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[[File:369VareseGiardiniEstensi.jpg|thumb|right|Il ninfeo con nicchie rivestite da concrezioni in tufo e statue]] |
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⚫ | Il '''Palazzo Estense''' di [[Varese]] fu una residenza di [[Francesco III d'Este]], [[duca di Modena]], il quale, durante un soggiorno a Varese nel 1755 come ospite dei [[Menafoglio]], fu tanto affascinato dalla città che nel 1776 chiese a [[Maria Teresa d'Austria]], e ottenne, di diventare il successivo capitano generali governatore della [[Lombardia austriaca]], al posto di [[Pietro Leopoldo d'Asburgo]]. |
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==Storia== |
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Sul sito dove oggi sorge il Palazzo Estense esisteva già una villa, la Villa da Tommaso Orrigoni: nel 1765 il duca Francesco la acquistò e la fece restaurare per farne una propria residenza. Il progetto si ispirò alle dimore italiane ed europee del tempo e per portarlo a termine vennero distrutte alcune case nell'area circostante |
Sul sito dove oggi sorge il Palazzo Estense esisteva già una villa, la Villa da Tommaso Orrigoni: nel 1765 il duca Francesco la acquistò e la fece restaurare per farne una propria residenza. Il progetto si ispirò alle dimore italiane ed europee del tempo e per portarlo a termine vennero distrutte alcune case nell'area circostante. |
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I lavori si devono ingegnere camerale di Milano, [[Giuseppe Antonio Bianchi]], che curò anche il parco, dove si fondono i caratteri del giardino romantico con quello alla francese ricco di parterres<ref name="Travelitalia">{{cita web|url=http://guide.travelitalia.com/it/guide/varese/palazzo-giardino-estense/ |titolo=Palazzo Estense (Giardino Estense) |anno=2012 |editore=Travelitalia }}</ref>. |
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Nel 1837 la proprietà passò dagli [[Estensi]] al Dott. Carlo Pellegrini Robbioni, che ridisegnò parzialmente il giardino, modificandolo secondo i canoni del romantici dell'epoca, creando nuovi percorsi attraverso la messa a dimora di numerose specie di conifere. |
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Adiacenti all’ala ovest del palazzo furono costruiti anche una [[filanda]] e un [[opificio]] per la lavorazione della seta. |
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Nel 1850 l'intera proprietà passò nelle mani di Cesare Veratti, nipote del Robbioni, che proseguì nella trasformazione del parco sino a quando, nel 1882, il complesso venne acquistato dal Comune di Varese e aperto al pubblico l'anno successivo. |
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==Descrizione == |
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La sobria facciata rivolta verso il centro città contrasta con il lato verso il giardino. Le forme sono quelle misurate tipiche del "barocchetto" lombardo, non privo di influssi neoclassici, con paraste e cornici marcapiano in bianco che risaltano sullo sfondo rosa dell'intonaco. Sul frontone si distingue una meridiana sormontata dall'aquila ducale. |
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L'interno ha subito profondi cambiamenti. A pian terreno si trova il Salone Estense (o "Salone d'onore"), dal grande camino in marmi policromi e lampadari in cristallo, con le architetture illusionistiche dipinte dal Bosellini e il grande medaglione centrale affrescato da [[Giovan Battista Ronchelli]]. |
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Lungo le scale sono dislocate quattro nicchie con busti femminili del Settecento e alcuni originali reggi lampada con putti di stucco. Al piano superiore vi è la Sala da Ballo, decorata con tele del XVI-XVII secolo. Pregevole la Vergine con Bambino della scuola del Morazzone<ref name="Travelitalia" />. |
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Il parco, adattato a roccolo con querce, olmi e castagni, ospita al centro di un'altura un ninfeo, costituito da tre nicchie rivestite da concrezioni in tufo e statue<ref name="Travelitalia" />. |
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== Villa Mirabello == |
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Sul confine con la proprietà si erge [[Villa Mirabello (Varese)|Villa Mirabello]], edificata nel corso del XVIII secolo dal Conte Gaetano Stampa di Soncino, nel luogo dov’era stato eretto dal duca il teatrino all’aperto. |
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{{vedi anche|Villa Mirabello (Varese)}} |
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== Note == |
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[[Categoria:Architetture di Varese]] |
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[[Categoria:Palazzi di Varese|Estense]] |
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[[Categoria:Municipi della Lombardia|Varese]] |
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Versione delle 13:38, 2 nov 2014
Palazzo Estense | |
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![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | Lombardia |
Località | Varese |
Indirizzo | Piazza della Motta, 4 |
Coordinate | 45°49′06.47″N 8°49′26.27″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | dal 1766 |
Stile | tardobarocchetto, elementi neoclassici |
Uso | Municipio di Varese |
Realizzazione | |
Architetto | Giuseppe Antonio Bianchi |
Proprietario | Comune di Varese |
Committente | Francesco III d'Este |
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Giardini_Estensi_e_Palazzo_Estense_d%27inverno.jpg/220px-Giardini_Estensi_e_Palazzo_Estense_d%27inverno.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a1/369VareseGiardiniEstensi.jpg/220px-369VareseGiardiniEstensi.jpg)
Il Palazzo Estense di Varese fu una residenza di Francesco III d'Este, duca di Modena, il quale, durante un soggiorno a Varese nel 1755 come ospite dei Menafoglio, fu tanto affascinato dalla città che nel 1776 chiese a Maria Teresa d'Austria, e ottenne, di diventare il successivo capitano generali governatore della Lombardia austriaca, al posto di Pietro Leopoldo d'Asburgo.
Storia
Sul sito dove oggi sorge il Palazzo Estense esisteva già una villa, la Villa da Tommaso Orrigoni: nel 1765 il duca Francesco la acquistò e la fece restaurare per farne una propria residenza. Il progetto si ispirò alle dimore italiane ed europee del tempo e per portarlo a termine vennero distrutte alcune case nell'area circostante. I lavori si devono ingegnere camerale di Milano, Giuseppe Antonio Bianchi, che curò anche il parco, dove si fondono i caratteri del giardino romantico con quello alla francese ricco di parterres[1].
Nel 1837 la proprietà passò dagli Estensi al Dott. Carlo Pellegrini Robbioni, che ridisegnò parzialmente il giardino, modificandolo secondo i canoni del romantici dell'epoca, creando nuovi percorsi attraverso la messa a dimora di numerose specie di conifere. Adiacenti all’ala ovest del palazzo furono costruiti anche una filanda e un opificio per la lavorazione della seta.
Nel 1850 l'intera proprietà passò nelle mani di Cesare Veratti, nipote del Robbioni, che proseguì nella trasformazione del parco sino a quando, nel 1882, il complesso venne acquistato dal Comune di Varese e aperto al pubblico l'anno successivo.
Descrizione
La sobria facciata rivolta verso il centro città contrasta con il lato verso il giardino. Le forme sono quelle misurate tipiche del "barocchetto" lombardo, non privo di influssi neoclassici, con paraste e cornici marcapiano in bianco che risaltano sullo sfondo rosa dell'intonaco. Sul frontone si distingue una meridiana sormontata dall'aquila ducale.
L'interno ha subito profondi cambiamenti. A pian terreno si trova il Salone Estense (o "Salone d'onore"), dal grande camino in marmi policromi e lampadari in cristallo, con le architetture illusionistiche dipinte dal Bosellini e il grande medaglione centrale affrescato da Giovan Battista Ronchelli. Lungo le scale sono dislocate quattro nicchie con busti femminili del Settecento e alcuni originali reggi lampada con putti di stucco. Al piano superiore vi è la Sala da Ballo, decorata con tele del XVI-XVII secolo. Pregevole la Vergine con Bambino della scuola del Morazzone[1].
La cappella dedicata a San Giovanni Battista e di alcune camera da biliardo è attribuita a Ludovico Bolognini nel 1779. Il parco, adattato a roccolo con querce, olmi e castagni, ospita al centro di un'altura un ninfeo, costituito da tre nicchie rivestite da concrezioni in tufo e statue[1].
Villa Mirabello
Sul confine con la proprietà si erge Villa Mirabello, edificata nel corso del XVIII secolo dal Conte Gaetano Stampa di Soncino, nel luogo dov’era stato eretto dal duca il teatrino all’aperto.
Note
- ^ a b c Palazzo Estense (Giardino Estense), su guide.travelitalia.com, Travelitalia, 2012.