Adriano Mari: differenze tra le versioni
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'''Adriano Mari''' ([[San Salvi di Firenze]], [[16 dicembre]] [[1813]]) - ([[Fiesole]], [[24 luglio]] [[1887]]) è stato un uomo politico italiano. |
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{{Bio |
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|Nome = Adriano |
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|Cognome = Mari |
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|Sesso = M |
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|LuogoNascita = Firenze |
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|GiornoMeseNascita = 16 dicembre |
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|AnnoNascita = 1813 |
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|LuogoMorte = Fiesole |
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|GiornoMeseMorte = 24 luglio |
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|AnnoMorte = 1887 |
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|Attività = politico |
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==Bibliografia== |
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* Moise Finzi, ''Adriano Mari'', Firenze, Le Monnier 1888 |
* Moise Finzi, ''Adriano Mari'', Firenze, Le Monnier 1888 |
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Template:Membro delle istituzioni italiane
Adriano Mari (Firenze, 16 dicembre 1813 – Fiesole, 24 luglio 1887) è stato un politico italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XV legislatura.
Nasce in una nobile famiglia di origine pisana. Ha studiato giurisprudenza all'Università di Pisa e si dedica fino al 1831 alla professione di avvocato.
Dopo essere stato eletto deputato all'Assemblea toscana, si schierò con i moderati, ma ritornò di nuovo all'attività forense al prevalere dell'estrema fazione democratica. Durante la restaurazione granducale assunse la difesa di importanti inquisiti politici, in difesa dell'idea liberale.
Nel 1859 lavora attivamente per la fine del Granducato e per l'annessione al Piemonte e viene eletto deputato al Parlamento subalpino, lo farà per otto legislature in rappresentanza di diversi collegi toscani e, pur essendosi sin dall'inizio collocato a Destra, gode della stima anche di altri partiti politici tanto che viene nominato membro di numerose commissioni e relatore di vari progetti di legge.
Nel 1864 viene trasferita la capitale d'Italia nella sua città, Firenze, e poco dopo viene eletto una prima volta alla presidenza della Camera il 6 dicembre 1866, al terzo scrutinio, in ballottaggio con Mordini, è viene riconfermato una prima volta il 18 dicembre 1866 ed ancora il 27 marzo 1867 davanti a Francesco Crispi.
Dall'ottobre del 1867 al gennaio 1868 è ministro di Grazia e Giustizia nel governo Menabrea e firma l'ordine di arresto di Garibaldi. In questo periodo turbinoso, segnato dalla Questione romana, non riuscì ad attuare le riforme che desiderava, ma operò in maniera equilibrata e corretta.
Il 23 novembre 1868 è ancora presidente della Camera, ma l'anno successivo, il 19 novembre 1869, l'Assemblea gli preferì Giovanni Lanza.
Continuò la sua attività politica dopo l'avvento della Sinistra al potere, sia nelle vesti di deputato alla Camera che in ambito comunale e regionale a Firenze.
Il 26 novembre 1884 viene nominato senatore, ma prende parte saltuariamente ai lavori a causa della sua età avanzata e al suo precario stato di salute.
Pubblicazioni
- La questione di Firenze trattata dal deputato Adriano Mari, Firenze, Libreria Paggi, 1878
- Il diritto alla vita e lo Stato. Note di economia Politica, Firenze, Tip. Di M. Ricci, 1899
Bibliografia
- Moise Finzi, Adriano Mari, Firenze, Le Monnier 1888
Collegamenti esterni