Utente:Valeriomassimo77/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Tabella

Castronovo
Parcere subiectis et debellare superbos
Inquartato, I d'oro alla torre d'azzurro merlata ed aperta d'oro, sormontata da una stella a sei punte rossa; II d'azzurro al cane di razza bassotto tedesco d'argento collarinato d'oro e sormontato da un sole d'oro; IIl d'argento all'aquila di nero, rostrata, linguata, membrata e armata di rosso; IV palato d'oro e rosso.
StatoRegno di Sicilia

Bandiera delle Due SicilieRegno delle Due Sicilie

Regno d'Italia

Bandiera dell'Italia Italia

FondatoreMattheus (Matteo)
Data di fondazioneXIII secolo
EtniaItaliana

I Castronovo sono un'antica famiglia siciliana il cui cognome trae origine dalla città di Castronovo l'odierna Castronovo di Sicilia .

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Famiglia Castronovo è attestata in Sicilia per la prima volta nel 1195 in una bolla dell'Imperatore Enrico VI dove viene citato Mattheus[1] in relazione alla Cappella Palatina in Palermo sebbene le proprie siano riconducibili nell'odierno territorio di Castronovo di Sicilia come testimoniato da alcune registrazioni conservate nel Tabulario della Magione di Palermo [2].

I Castronovo saranno coinvolti nella Guerra dei Vespri siciliani tra le file aragonesi e dove Guglielmo sarà menzionato tra i sottoscrittori del mai avvenuto duello tra Pietro III di Aragona e Carlo I d'Angiò. Il legame tra Pietro III e Guglielmo è attestato già nel 1279 dove lo stesso Gugliemo è menzionato tra i testimoni del re in occasione della firma di alcune concessioni ai mercanti di Barcellona nonchè in altri atti inerenti l'attività dello stesso re.[3] Nel 1316 Dalmucius viene nominato cavaliere da Federico III d'Aragona .

Tra il 1400 e il 1500 la famiglia raggiungerà il massimo splendore[4] con Gerardo che nel 1432 è menzionato quale castellano in Milazzo mentre un 'altro Gerardo[5] nel 1555-1556 rivestirà la carica di senatore in Palermo, Rettore Mercator dell’Ospedale di San Bartolomeo e dell’Ospedale Grande nonchè Giurato della Conceria[6]. Gerardo ebbe 4 figli, Isabella, Ippolita, Porzia e Giuseppe Agamennone quest'ultimo sarà nominato suo erede nel 1562.

Giuseppe Agamennone sposò Eleonora Valguarnera dalla quale ebbe Giuseppe, Belisario e Caterina, Caterina fu nominata erede universale e portò l'eredità della famiglia in dote al secondo marito Fortunio Arrighetti membro di una nobile famiglia senese. L'Arrighetti morì il 24 febbraio 1650 nominando la moglie Caterina suo erede universale.

Caterina ebbe dall'Arrighetti 4 figlie Vittoria, Dorotea, Luisa e Giovanna, Luisa sposerà Giuseppe Strozzi dell'omonima nobile casata fiorentina, alla morte di Caterina avvenuta il 21 febbraio 1650 il patrimonio dei Castronovo passò allo Strozzi per via della moglie Luisa e tra i beni acquisiti vi è la Baronia di Sant'Anna, situata nel Vallo di Mazara e composta dai feudi dello Gurgo, del Celso e metà del feudo della Scala[7].

Belisario, figlio di Giuseppe Agamennone e fratello di Caterina sposò Giovanna Valguarnera dalla quale ebbe Isabella che non proseguì la discendenza.

Giuseppe, fratello di Belisario e Caterina continuò la sua discendenza e non fu destinatario di alcuna parte del patrimonio di famiglia[8] e i Castronovo spostarono il loro centro degli interessi economici nell'interno dell'isola, luoghi ai quali furono sempre legati data la collocazione dei propri possedimenti.

Rocco Castronovo inizi 1900

Nel 1787 Arcangelo fu nominato con patente regia Intendente generale di campagna e fu coinvolto attivamente nel processo di modernizzazione delle campagne siciliane [9] .Nel nella prima metà del 1800 Antonio lascia Favara per trasferirsi a Riesi dove sposò nel 1844 Stefania Puzzanghera dell'omonima famiglia che diede i natali a Rosario Puzzanghera uno dei fondatori della Società segreta “La Giovane Italia” facente capo a Giuseppe Mazzini [10] .

I figli di Rocco lasceranno definitivamente la Sicilia nella prima metà del 1900 trasferendosi a Torino, Roma e Cagliari. Il ramo romano e cagliaritano si sono estinti mentre è ancora attivo il ramo torinese.

Arma dei Castronovo[modifica | modifica wikitesto]

Stemma dei Castronovo proveniente dal fondo Gesù Castronovo

Le fonti non ci hanno restituito lo stemma originario della famiglia, Gesù ( o Giosuè) figlio minore di Rocco , tenore e storico, conservava nel suo studio romano uno stemma d'oro alla torre d'azzurro merlata ed aperta d'oro, sormontata da una stella a sei punte rossa tale stemma non trova alcun riscontro nelle fonti.

L'attuale stemma in uso è stato concesso dal Cronista de Armas de Castilla y León il Marqués de la Floresta Alfonso de Ceballos-Escalera y Gila al ramo torinese della famiglia.

Arma :Inquartato, I d'oro alla torre d'azzurro merlata ed aperta d'oro, sormontata da una stella a sei punte rossa; II d'azzurro al cane di razza bassotto tedesco d'argento  collarinato d'oro  e sormontato da un sole d'oro; IIl  d'argento all'aquila di nero, rostrata, linguata, membrata e armata di rosso; IV palato d'oro e rosso.[11]

Motto : Parcere subiectis et debellare superbos[12]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Portale Storia di famiglia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di storia di famiglia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mattheus è menzionato quale Precentore del coro della Cappella Palatina in Palermo. Citato in Johann Georg Graevius, 1723, Volumen tertium scriptores, historiam sacram & ecclesiasticam Siciliae illustrantes, continens: quorum series post prefationem voluminis primi reperitur.
  2. ^ Tra i frammenti più significativi vi è la definizione della controversia avvenuta il 25 dicembre 1256 tra Tiphania de Castronovo e Andrea Castronovo la quale rivendica diritti su un giardino sito in Castronovo e venduto da suo padre, Guglielmo, ad Andrea Castronovo. TM n.66. Altro interessante frammento è quello relativo alla risoluzione della controversia, avvenuta il 31 maggio 1285 tra Roderto procuratore del monastero di Casamari in relazione ad una vigna sita nel territorio di Castronovo e di proprietà di Matteo e di suo figlio Domenico Castronovo. TM n.167 Per ultimo Multamatus Castronovo rivestì l'ufficio di Notaio in Castronovo alla fine del XIII secolo.
  3. ^ In relazione alla sottoscrizione di alcune concessioni a favore dei mercanti di Barcellona del 1279 . Antonio Capmany y de Montpalau,1779, Memorias históricas sobre la marina, comercio y artes de la antigua ciudad de Barcelona. E' palusibile che il rapporto tra Pietro III e Guglielmo si sia instaurato prima delle guerre del Vespro, nonchè è plausibile che lo stesso Guglielmo precedentemente a quella data facesse parte dell'entourage del Re d'Aragona. Capmany y de Montpalau cita anche i Castronovo tra le famiglie catalane con specifico riferimento a quella di Guglielmo, tale informazione farebbe ricondurre le orgini della famiglia Castronovo alla Catalogna sebbene lo stesso Guglielmo nonchè altri ascendenti della sua famiglia siano attestati in Sicilia prima della dominazione catalana.
  4. ^ Di questa famiglia troviamo un Gerardo con la carica di castellano di Milazzo nel 1417 ed un altro Gerardo con la carica di senatore di Palermo nel 1555-56 , da A. Mango di Casalgerardo,1912-15 , Nobiliario di Sicilia .
  5. ^ Per approfondimenti sulla figura di Gerardo Castronovo vedi V.Vigiano, 2014, L'esercizio della politica: la città di Palermo nel Cinquecento , pagg. 145-146
  6. ^ Il quartiere della Conceria fu uno dei 5 storici quartieri di Palermo, già attestato nel 1287 e la cui demolizione iniziò nel 1820 per poi essere portata a termine negli anni 30 lasciando a posto al quartiere razionalista che si estende tra le vie Venezia, Napoli e Bari.
  7. ^ "sono i suoi fuochi 131 e le anime 409. Resta provveduta di tre chiese insieme con la parrochhiale. E' dioc. di Girgenti" così viene descritta la baronia di Sant'Anna da Francesco Maria Emanuele e Gaetani nel 1757 in Della Sicilia nobile.
  8. ^ I testamenti, gli inventari e gli alberi genealogici della famiglia Castronovo fino a Caterina sono conservati presso gli Archivi Pallavicini - Carte Centurione Becchignone.
  9. ^ Per approfondimenti in materia : F. Renda, 1974, Bernardo Tanucci e i beni dei gesuiti in Sicilia. F.Renda, 1974, Baroni e riformatori in Sicilia sotto il ministero Caracciolo, (1786-1789).
  10. ^ "Alcuni di essi laureati nel 1840 fondarono la Società segreta “La Giovane Italia” a cui faceva capo il grande pensatore genovese Giuseppe Mazzini, l’apostolo della libertà italiana. I primi furono: il Dott. Don Giuseppe Matera, il Dott. Don Gaetano Giuliuna, l’avv. Don Calogero Accardi, il farmacista Don Salvatore Bartoli, il negoziante DOn Salvatore Di Lorenzo, mastro Rosario Puzzanghera, lo zolfataio Leopoldo Turco il falegname Michelangelo Mazzapica e i contadini Calogero Chiolo, Rocco Scimeca e un certo Santo Balbo." tratto da S. Ferro, La storia di Riesi.
  11. ^ L'arma è concessa a favore del Dott. Simone Castronovo
  12. ^ Motto in uso ma non riportato nella certificazione del Marqués de la Floresta.