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LE TECNOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE

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Il termine "tecnologia della comunicazione" la cui sigla è TCI, deriva dal termine inglese "Information and Communication Technology" (ICT) e consiste nello studio sia delle interazioni fra le tecnologie dell'informazione e i processi umani di comunicazione e dell'impatto che hanno su di essi, sia dell’importanza esercitata dalle teorie della comunicazione nell'ambito dell'interazione fra i vari sistemi informatici. Spesso gli acronimi IT e ICT vengono utilizzati come sinonimi per indicare tutti i mezzi per la registrazione di informazioni (su disco magnetico, nastri, dischi ottici, CD, DVD, memorie flash, ecc…), per la trasmissione di informazioni (radio, televisione, ecc…), e per la comunicazione attraverso la voce, il suono o le immagini (microfono, fotocamera, vivavoce, telefono fisso e mobile, ecc…). La diffusione delle ICT ha contribuito enormemente alla crescita delle economie nei paesi sviluppati. Le ICT si riferiscono alle varie tecnologie che migliorano la creazione, l’archiviazione, il trattamento, la comunicazione e la diffusione delle informazioni, ma si riferiscono anche alle diverse infrastrutture utilizzate in questi processi, alle loro applicazioni e ai numerosi servizi ad essi associati. Le tecnologie delle telecomunicazioni, insieme con la tecnologia informatica hanno migliorato le reti basate su piattaforme di informazione e di comunicazione, come Internet. Esse hanno completamente stravolto l’organizzazione del lavoro, modificando inevitabilmente le competenze richieste ai soggetti che ne sono coinvolti. Non si può ignorare che gli sviluppi tecnologici nel settore delle TIC sono così veloci e soggetti a rapida obsolescenza, da richiedere continuamente nuovi adattamenti, nuove competenze e conoscenze per essere padroneggiati.

La comunicazione[modifica | modifica wikitesto]

Comunicare deriva dal latino "communicare", collegato alla parola "communis", che significa condivisione. Non dobbiamo però intenderla solo nel suo significato di "mandare messaggi", ma considerarla in un'accezione più ampia, come un vero e proprio atto sociale e reciproco di partecipazione, mediato dall'uso di simboli significativi tra individui e gruppi diversi. Comunicare non è dunque solo trasmettere, scambiare informazioni, ma diviene relazionarsi, mettere in comune, comprendersi vicendevolmente. Gli elementi fondamentali di ogni processo comunicativo sono: l'emittente, che è il soggetto che comunica il messaggio; il ricevente che lo riceve; il messaggio, che contiene ciò che si comunica; il codice, che è rappresentato da un sistema di segni convenzionali; il canale, cioè il mezzo attraverso il quale viaggia il messaggio; la codifica, che è il processo attraverso il quale l'emittente trasforma idee, concetti e immagini mentali in un messaggio comunicabile attraverso il codice; la decodifica, che il ricevente mette in atto per trasformare il messaggio da codice in idee, concetti e immagini mentali; il feed-back, cioè l'interscambio che avviene tra ricevente ed emittente; il contesto o ambiente, cioè il luogo fisico o sociale, dove avviene lo scambio comunicativo.

Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]

Gli strumenti utilizzati per comunicare si sono evoluti sempre più nel tempo, facilitando e migliorando progressivamente la comunicazione tra individui, partendo da una prima fase di oralità primaria o esclusiva, passando poi attraverso la scrittura, fino ad arrivare allo sviluppo dei media digitali. Nella comunicazione orale, veniva attribuito un ruolo preminente all’udito e la relazione instaurata era di tipo uno/pochi: il numero di coloro che potevano essere raggiunti dalla comunicazione era limitato dall’ascolto del messaggio da parte dei destinatari, poiché doveva avvenire nello stesso spazio e nello stesso tempo dell’enunciazione. Successivamente la tecnologia della scrittura (epistole, manoscritti), pur svincolandosi da tale restrizione, rimase comunque legata a una relazione uno/pochi, per via della scarsa alfabetizzazione e dei lunghi tempi necessari per la copiatura manuale. L'invenzione della stampa a caratteri mobili da parte di Gutenberg nel 1456, innescò una vera e propria rivoluzione nel mondo della comunicazione di massa e, grazie alla possibilità di riprodurre un numero potenzialmente infinito di copie identiche dello stesso messaggio, essa rese possibile una relazione comunicativa uno/molti, che fu nel tempo ulterioriormente potenziata dalla radio, dal cinema e dalla televisione. Tale flusso di informazioni era caratterizzato da una monodirezionalità, cioè dalla trasmissione del messaggio in un'unica direzione dall'emittente ai destinatari. Nella seconda metà dell'Ottocento, con la invenzione del telegrafo ottico da parte di Claude Chappe, scomparve definitivamente la cultura tipografica, sostituita dalla possibilità di una rapida trasmissione di informazioni in codice a lunga distanza. Attraverso tale fondamentale tappa, il termine comunicazione abbandonò, come sostiene McLuhan, il "riferimento alle strade, ai ponti, alle rotte navali, ai fiumi e ai canali, prima di trasformarsi con l'era elettronica in movimento di informazioni" [1]. L'avvento delle nuove tecnologie digitali, ha determinato lo sviluppo di nuove forme di comunicazione sociale, caratterizzate da una graduale evoluzione della "one way communication", verso un tipo di comunicazione molti/molti caratterizzata dalla multimedialità, l'interattività e l'immersione in ambienti di convergenza ipermediale.

I mezzi di comunicazione e le infrastrutture[modifica | modifica wikitesto]

Attraverso i fili metallici si propaga l'energia elettrica, la quale risulta molto utile per trasmettere a distanza le informazioni. L'invenzione del telegrafo elettrico, circa a metà Ottocento, è stata seguita da quella del telefono e via via da tutti gli altri apparecchi che ancora oggi utilizziamo per la comunicazione. A fine secolo scorso, si è trovato il modo di inviare e ricevere le onde radio, poi negli anni Settanta si è arrivati a perfezionare la tecnologia laser con la quale è possibile inviare attraverso dei fili di vetro degli impulsi luminosi a grande distanza. Questa modalità di comunicazione, detta a fibre ottiche, presenta rispetto alle onde radio, il vantaggio di non avere interferenze, che invece potevano verificarsi con l'accavallamento dei segnali di diverse comunicazioni in contemporanea. Resta però la necessità piuttosto onerosa di dover installare un'enorme quantità di fili per i collegamenti, ed il rischio che gli eventi atmosferici o dei vandali possano danneggiarli.

Le infrastrutture della comunicazione stanno evolvendo verso l’utilizzo della banda larga Dsl, connessioni satellitari, wi-fi, per poter cosi favorire lo sviluppo e la diffusione di sevizi innovativi con crescente livello di innovazione, multimedialità e interattività. Tale processo, però, appare molto sviluppato al nord Italia e ancora in ritardo nel sud del Paese."

I moderni sistemi di comunicazione[modifica | modifica wikitesto]

La moderna "information and communication society" altera le dinamiche di realizzazione, trasmissione e diffusione della conoscenza, in relazione a quattro aspetti principali:

  • la portabilità, che è rappresentata dall'affrancamento dell'utente dalla necessità di fruire di una postazione di lavoro fissa per l'accesso alle informazioni;
  • la personalizzazione, che rende i media "personali", cioè appartenenti alla sfera privata dell'individuo, infatti l'uso che se ne fa, ancorché finalizzato all'interazione, è un uso peculiare del singolo utente;
  • il multitasking, che consente di gestire molti livelli di comunicazione e di svolgere molti compiti nello stesso istante;
  • la possibilità di essere produttori anziché solo ricettori.

La globalizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Al fine di favorire il progresso anche in quei paesi ancora in via di sviluppo, già intorno agli anni sessanta diverse organizzazioni internazionali hanno cercato di sopperire alla mancanza di strumenti di comunicazione di massa. Negli anni a venire si è sempre più diffusa, in tutto il mondo, l'uso dei media, la radio prima e la televisione poi hanno progressivamente condotto alla “globalizzazione". Con le telenovelas, genere diffusosi negli anni ottanta, prodotte prima negli Stati Uniti e poi anche in altri paesi, il sistema delle comunicazioni di massa, soprattutto quello televisivo, si è globalizzato monopolizzando l’audience a livello mondiale.Purtroppo però, la comunicazione così allargata, ha perso un po’ la funzione di alfabetizzazione e integrazione che aveva avuto in precedenza .

Le “reti”, servendosi di cavi e microonde, sono state il fulcro di tutto questo processo. Attualmente invece, sono i satelliti che consentono di collegare tra loro diverse aree del territorio e diversi continenti, che fanno parte della rete globale.

Nel 1965, solo 11 Paesi facevano parte del Consorzio Intelsat, ora invece sono oltre 140. In Italia, precisamente nella Piana del Fucino (AQ), si trova un’importante punto della rete globale, gestito dalla società Nuova Telespazio.

Con i satelliti, si possono, con tempi e costi ridotti, realizzare delle infrastrutture delle comunicazioni utili ad aiutare i Paesi in via di sviluppo; infatti, se un Paese ancora non è dotato di una rete terrestre di telecomunicazioni potrebbe, utilizzando i satelliti, superare un grave Handicap. Talvolta piccole organizzazioni, sopperiscono all’assenza delle istituzioni nell’elaborazione di progetti adeguati, aiutando questi Paesi economicamente più deboli a partecipare alla globalizzazione.

Grazie alla diffusione di internet, assume una nuova prospettiva anche il rapporto tra sviluppo e comunicazione: la rete telematica, permette di ritagliare e distribuire l’informazione su misura, vale a dire che vi è una distribuzione secondo usi e bisogni di ciascun gruppo di riferimento. Tutto però resta ancora molto ipotetico, in quanto purtroppo le aree più povere del mondo, sono comunque quelle che ancora non dispongono di questi strumenti.

Gli aspetti umani[modifica | modifica wikitesto]

Se da una parte la comunicazione segna la sfera privata dell'individuo, coinvolgendo importanti valori legati allo sviluppo della persona umana, alla tutela della sua dignità, al rispetto della privacy, dall'altra ne investe anche la sfera pubblica, consentendo a ciascuno di esprimere la propria libertà di pensiero, le idee, i programmi, i progetti e condividerli con la più vasta comunità, attuando così la democrazia.

I progressi tecnologici nel campo dei media hanno vinto il tempo e lo spazio, permettendo la comunicazione istantanea e diretta tra le persone, anche quando sono divise da enormi distanze. Tali cambiamenti hanno coinvolto il mondo dei giovani, che sono cresciuti con le nuove tecniche di comunicazione e sono sempre più affascinati da tutto quello che è tecnologico, dai cellulari a internet, cogliendo così l'enorme potenziale dei nuovi media: la connessione, la comunicazzione, la comprensione tra individui, la possibilità di creare comunità, reti e condividere pensieri, idee, opinioni. Il successo di queste nuove forme di comunicazione risponde al desiderio dell'essere umano di comunicare ed entrare in stretto rapporto di amicizia.

Le nuove tecnologie hanno anche aperto la strada al dialogo tra persone di differenti Paesi, culture e religioni. La nuova arena digitale, il cosiddetto cyberspazio, permette di incontrarsi e di conoscere valori e tradizioni diverse dalle nostre. Simili incontri, tuttavia, per essere fecondi, presuppongono correttezza e onestà di espressione, oltre che un ascolto attento e rispettoso. Il dialogo deve essere radicato in una ricerca sincera e reciproca della verità, per realizzare la promozione dello sviluppo nella comprensione e nella tolleranza.

Le reti possono dunque facilitare forme di cooperazione tra popoli di diversi contesti geografici e culturali, consentendo loro di approfondire la comune umanità e il senso di corresponsabilità per il bene di tutti. Bisognerebbe far sì che il mondo digitale, in cui tali reti possono essere stabilite, sia un mondo veramente accessibile a tutti. Sarebbe un grave danno per il futuro dell’umanità, se i nuovi strumenti della comunicazione, che permettono di condividere sapere e informazioni in maniera più rapida e efficace, non fossero resi accessibili a coloro che sono già economicamente e socialmente emarginati o se contribuissero solo a incrementare il divario che separa i poveri dalle nuove reti che si stanno sviluppando al servizio dell’informazione e della socializzazione umana (digital divide).


Il diritto[modifica | modifica wikitesto]

La comunicazione è un aspetto essenziale della vita umana e per questo costituisce oggetto di un'attenta regolamentazione. Il diritto dei mezzi di comunicazione è quella parte di diritto che disciplina l'accesso, l'esercizio e la fruizione di un qualsiasi strumento per comunicare, con riferimento tanto all'emissione del messaggio quanto alla sua ricezione. Esso disciplina la comunicazione sia in relazione al suo contenuto, stabilendo un insieme di regole applicabili indipendentemente dal mezzo, che agli strumenti attraverso cui avviene, assumendo per ciascuno di essi una specifica struttura. Attualmente però, viene considerato un "sistema in movimento", visto che con l'evolversi delle tecnologie in direzione della convergenza, più forme di comunicazione confluiscono nella medesima piattaforma tecnologica.


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Livolsi Marino, "Manuale di sociologia della comunicazione", Manuale Laterza, Roma 2003
  • Michele Lewis, "The future just happened", ww Noton & Company, 2001
  • Sorice M., "Le comunicazioni di massa: storia, teorie, tecniche", Editori Riuniti, Roma 2000
  • Cioffi F., Roncaglia G., "Il mondo digitale. Introduzione ai nuovi media", Laterza, Roma 2000
  • Baldini M., "Storia della comunicazione", Newton Compton editori, Roma 1995
  • Einstein E.L., "La rivoluzione inavvertita. La stampa come fattore di mutamento", Il Mulino, Bologna 1986
  • Arduino G., "Tecnologia", Lattes, 2008

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [Mashall McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Garzanti, Milano 1967, p.95]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]