Prima Comunicazione

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Prima Comunicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
Periodicitàmensile
Genereperiodico specializzato
Formatorivista
Fondazione1973
Inserti e allegati
  • Uomini Comunicazione
  • Il Grande Libro della Stampa
SedeMilano
EditoreEditoriale Genesis
Tiraturacirca 15 000 copie (2007)
DirettoreUmberto Brunetti
CondirettoreAlessandra Ravetta
ISSN0390-3311 (WC · ACNP)
Sito webwww.primaonline.it/
 

Prima Comunicazione è una rivista italiana specializzata nel mondo dell'informazione e della comunicazione.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fondata a Milano nel 1973 da Umberto Brunetti (1931-2021)[1] e Alessandra Ravetta, è pubblicata con periodicità mensile dalla casa editrice Editoriale Genesis. Con il passare degli anni è diventato nel panorama italiano un importante punto di riferimento nello studio e nella comprensione dell'evoluzione di giornali, televisioni, pubblicità, nuovi media e, ultimamente, fenomeni quali la multimedialità e la convergenza mediatica.

Al direttore Brunetti è stato assegnato il Premiolino per la direzione di «un mensile che offre una tempestiva e analitica informazione sui sistemi ideologici e sul mercato dei mezzi di comunicazione di massa».

Nel corso degli anni hanno collaborato con Prima Comunicazione alcuni dei nomi più noti del giornalismo e dell'editoria italiani, come Oreste Del Buono, Giorgio Bocca, Massimo Fini, Sergio Saviane, Aldo Busi, Gad Lerner, Pietro Calabrese, Inge Feltrinelli, Giordano Bruno Guerri, Uliano Lucas.

Tra gli attuali editorialisti e opinionisti del mensile ci sono Carlo Rossella, Massimo Teodori, Oscar Bartoli, Oreste Flamminii Minuto, Claudio Biasini, Emilio Pucci e Luigi Ricci.

Due volte l'anno, a giugno e a dicembre, la rivista pubblica come allegato Uomini Comunicazione, una guida in cui è possibile trovare i contatti dei professionisti degli uffici stampa, relazioni esterne, pubblicità e marketing che lavorano per le principali aziende e istituzioni italiane.

La rivista ha aperto un proprio sito internet d'informazione e da alcuni anni è disponibile anche la versione on line della rivista.

Citazioni[modifica | modifica wikitesto]

Dario di Vico, «Catallassi» radicale, tutti gli uomini di Brunetti, in Corriere della Sera, 3 gennaio 2003, p. 21. URL consultato il 12 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2015).
«Uomini Comunicazione è uno speciale che il mensile Prima Comunicazione, diretto da Umberto Brunetti, allega due volte l'anno. È un «chi è chi» dei responsabili delle relazioni esterne e degli uffici stampa che è arrivato a elencare più di 9 mila nomi.»
Massimo Fini, I miei dialoghi con Giorgio Passione civile e debolezze, in Il Fatto quotidiano, p. 27 dicembre 2011. URL consultato il 12 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2013).
«Ho frequentato abitualmente Giorgio Bocca nei primi anni Ottanta. Umberto Brunetti, direttore di Prima Comunicazione, si era inventato una rubrica, Dialoghi sull’informazione, affidando il ruolo del protagonista a Bocca che era allora, assieme a Montanelli e Biagi, uno dei principi del giornalismo italiano. Ci voleva però uno sparring-partner. Bocca io l’avevo conosciuto nei primi mesi di Repubblica e, nonostante il quarto di secolo che ci divideva, fra noi era nata una simpatia istintiva. Così mi aveva indicato a Brunetti come spalla. Naturalmente, nella coppia, lo spazio del prim’attore spettava a lui, io avevo la parte del cretino dei fratelli De Rege, dovevo porgergli la battuta, però ci mettevo anche qualcosa di mio e i Dialoghi ebbero un notevole successo.»
Umberto Brunetti, in Il Premiolino, 1975. URL consultato il 2 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2011).
«Nel 1975 Brunetti vince il Premiolino, riconoscimento che da oltre 50 anni viene assegnato alle eccellenze del giornalismo italiano. Questa la motivazione: "Direttore di un mensile che offre una tempestiva e analitica informazione sui sistemi ideologici e sul mercato dei mezzi di comunicazione di massa".»
Pietrangelo Buttafuoco, Te le do io le coppie di potere [collegamento interrotto], in Panorama, 30 giugno 2006. URL consultato il 12 marzo 2013.
«Umberto Brunetti & Alessandra Ravetta. Sono sposati da 23 anni e da 23 anni raccontano su Prima comunicazione tutto quello che c'è da sapere sul mondo dei giornali e dell'editoria. Il mensile che hanno fondato è letto riga per riga dall'ultimo praticante al più grosso editore. Se non siete mai stati citati, non esistete.»
Stefano Lorenzetto, Ritratti d'autore: Umberto Brunetti, fondatore e direttore di Prima Comunicazione. La libertà di informare sull'informazione (PDF), in Panorama, 5 agosto 1999, p. 93-100. URL consultato il 12 marzo 2013.
«Un giornalista che fa un giornale sui giornalisti non s’era mai visto prima d’allora, né in Italia né altrove. Perciò chiamare la nuova creatura Prima Comunicazione fu quasi obbligatorio. Quel giornale compie 30 anni, celebrati con un numero di 546 pagine, e quel giornalista (Umberto Brunetti) 73. ...Trent’anni dopo Prima non ha più bisogno di locandine, nelle edicole occhieggia sul bancone accanto ai rotocalchi più diffusi ed esaurisce puntualmente le 14 000 copie di tiratura. Uno strumento indispensabile per capire come gira l’informazione.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Addio a Umberto Brunetti, direttore di Prima Comunicazione, su monitor-radiotv.it. URL consultato il 15 novembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Calabrese, L'albero dei mille anni, Milano, Rizzoli, 2010. ISBN 978-8817042789.
  • Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto, Il Vittorioso: confessioni del direttore che ha inventato il gioco delle copie, Venezia, Marsilio, 2010. ISBN 9788831707978.
  • Neri Fadigati, Il mestiere di vedere: introduzione al fotogiornalismo, Pisa, Edizioni Plus, 2005. ISBN 8884926262.
  • Daniele Magrini, Sbatti il Web in prima pagina, Milano, Franco Angeli, 2002. ISBN 9788846435613.
  • Valerio Castronovo, La stampa italiana nell'età della Tv: dagli anni Settanta a oggi, Bari, Laterza, 2002. ISBN 8842085588.
  • Paolo Murialdi, La Stampa italiana del neocapitalismo, Bari, Laterza, 2001. ISBN 8842009636.
  • Giancarlo Mazzuca, I signori di Internet: la via italiana alla new economy, Milano, Dalai Editore, 2000.
  • Sergio Saviane, Italia desnuda: trent'anni di vita italiana, 1967-1997, Treviso, Canova, 1997.
  • Sergio Saviane, Moravia desnudo, Milano, SugarCo, 1976.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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