Utente:Rosalbino Cardamone/Sandbox

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Dal Protogotico al Gotico Classico: segni del passaggio dal primo millennio[modifica | modifica wikitesto]

Così si definiscono le prime fasi della durata di circa un secolo e mezzo, di un periodo storico culturale, il Gotico, che ha una durata più ampia, di quasi 4 secoli e che è sempre stato considerato dagli storiografi, soprattutto quelli rinascimentali, un periodo di scarsa originalità e di poca brillantezza. In realtà esso rappresenta il collante ed il momento di passaggio fondamentale tra l’arte e la cultura prima dell’anno mille e quello che poi verrà riconosciuto come il Rinascimento delle Arti intorno al 1500.

Il Protogotico come nuovo stile nel XII secolo[modifica | modifica wikitesto]

La considerazione più diffusa è che molti degli elementi caratteristici del Gotico non portino in sé molto di innovativo e segni di cambiamento radicale rispetto al passato. Sebbene non si riuscissero a riscontrare elementi di novità assoluta, non ha impedito, tutto sommato, di parlare di un vero e proprio nuovo stile. Infatti dall’analisi delle fonti e delle testimonianze a noi giunte, già nel primo periodo, il Protogotico, come eredità diretta dell’arte Romanica, appare chiaro l’utilizzo di elementi costruttivi in maniera nuova. Tali evidenze sono presenti nell’architettura protogotica che si sviluppa nella prima metà del XII secolo soprattutto nella regione francese circostante Parigi e che influenzerà altre regioni d’Europa come l’Inghilterra, Canterbury, la Germania e l’Italia con le sue abbazie e cattedrali d’Italia del 1200 [1].

La navata

Il primo esempio di questo nuovo stile è la ricostruzione di alcuni elementi della chiesa abbaziale di San Dionigio (Sant-Denis 1135-1145) quasi a testimoniare che si possono proporre novità stilistiche anche e soltanto attraverso la semplice ma evidente evoluzione delle tecniche costruttive. E’ così che vengono presentate le nuove realizzazioni dell’ “opus Francigenum” (prodotto Franco), definizione medievale di Architettura, e che rappresentano il cuore di quella che sarà indicata come arte gotica: l’arco acuto o a ogiva, la volta a ogiva costolanata, l’arco rampante, i pinnacoli [2]. Su tutto emerge l’equilibrato studio della statica e della distribuzione dei pesi, sinonimo di evoluzione della tecnica di costruzione, che ha reso possibile che questi elementi potessero poggiare su altissime mura poco spesse e con ampie vetrate per innalzare e avvicinare simbolicamente l’uomo a Dio e far entrare la luce di Dio nelle abbazie del tempo.

E’ in questa prima fase che si dà anche importanza sia alle arti sorelle come la scultura ( nella facciata della cattedrale e nel coro abbaziale) e la pittura, ma è anche qui che si da inizio a quelle che alla fine del Quattrocento prospereranno e verranno definite arti minori, come le arti decorative e artigianali (miniatura, oreficeria, scuole di intaglio e di tessitura).

Deambulatorio

Il Protogotico come rinascita dell’antico[modifica | modifica wikitesto]

Lo sforzo iniziale è quello di cercare di individuare e datare il punto di partenza da cui prese avvio questa nuova fase della storia dell’arte e dell’architettura. Non è sbagliato, in questa ricerca, considerare questo “nuovo stile” affiancato e stimolato da un precisa accezione spirituale-religiosa tanto da considerare il movimentismo spirituale la scintilla che ha innescato l’avviamento di questo motore. Dalle analisi delle fonti del tempo, che dobbiamo principalmente ai cronisti monastici ed agli abati (l’abate Sughero in Francia, Leone Marsicano [3] dell’ Abbazia di Montecassino in Italia, Gervasio di Canterbury, monaco, in Inghilterra, ecc.), appare chiaro come questo nuovo modo di costruire o di ricostruire i luoghi del signore fosse totalmente debitore nei confronti dell’antichità [4] . La novità di questo approccio risiede nel modo in cui l’antico fu usato nelle diverse forme. I luoghi di nascita del “protogotico” furono Parigi,Laon,Chartres, Reims, luoghi che divennero culla ed espressione della così definita Rinascenza del XII secolo, che abbraccio anche la letteratura e la filosofia [5]. Gli uomini responsabili dei nuovi edifici erano o gli abati che avevano promosso la costruzione e raccolto i fondi per pagarla, o i confratelli che avevano comunicato le volontà degli abati ai lavoratori del cantiere: è a queste figure che viene dato il titolo di architectus o attribuita la costruzione di una chiesa. Come artigiani, i costruttori si muovevano in un mondo sociale diverso da quello dei monaci, e spesso sfuggivano alla loro attenzione ed i committenti si limitavano ad indicare le linee generali all'interno delle quali i costruttori dovevano lavorare.

Il Protogotico come movimento spirituale[modifica | modifica wikitesto]

Nelle opere di ricostruzione di ambienti ecclesiastici, l’architectus si concentrò su alcuni elementi ben precisi, i cori come centri liturgici, le facciate, con le loro decorazioni, e le pareti con grandi aperture per la luce. Il tema della luce diventa a tutti gli effetti l’elemento caratterizzante questi nuovi costruttori, che in alcuni casi, vedi Sughero, sono anche cronisti e committenti. Si arriva ad un'interpretazione metafisica della luce come elemento portatore di trasparenza e chiarificazione strutturale per la manifestazione dei principi di fede [6] . Sugero e la luce mirabile di Paolo Portoghesi da L’Osservatore Romano del 19 novembre 2009). Le prime cattedrali ricostruite di quel tempo esaltano il principio delle semplificazioni, delle unità compatte e delle proiezioni longitudinali e verticali. Si soddisfano nuove esigenze di visibilità derivate dal rito romano dell'elevazione eucaristica, introdotto intorno alla fine del XII secolo: sorta di comunione per visione attuata per via di una diretta e coinvolgente partecipazione dei fedeli.

Il Protogotico come architettura[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista architetturale il passaggio in quel periodo fu dalla semplicità e basicità del Romanico all’idea più strutturale e visiva del Gotico. Nel Protogotico si vede l’introduzione delle mura con elevato spessore, l’utilizzo dei primi ballatoi nella parte più alta delle navate, in cui si stagliano chiaramente grandi finestre e vetrate per consentire il passaggio più ampio della Luce. In questo secolo, il sistema di copertura evolve grazie alle volte a crociera semplici, volte a crociera rettangolare e alle volte a crociera ogivali con archi rampanti nascosti e posizionati nel sottotetto. Volgendo lo sguardo all’interno l’elemento di innovazione e di grandiosità rispetto al passato è caratterizzato dal coro, in cui tutte le caratteristiche architettoniche sono enfatizzate per raccontare il soprannaturale e la natura sacrificale del rito della messa. Nel Protogotico e nelle sue cattedrali l’elemento visivo esterno è tutto concentrato sulla facciate, grandiosi e ricche di particolari. Ad esempio se si osservano le facciate delle cattedrali francesi, tutte centrate sull’imponente rosone, irraggiante luce, sembrano riprendere nel disegno e nelle forme gli ostensori all’interno della cattedrale, quasi a voler testimoniare che questi nuovi manufatti dell’uomo siano stati creati per rendere permanente l’attività eucaristica.


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La cattedrale Gotica: Spirito e struttura della più grande opera d'arte della città occidentale di Ivo Tagliaventi, casa Editrice Alinea, 2009, Firenze
  • Architettura Gotica di Louis Grodecki, Milano, Electa 1976
  • Vanni Lucherini, Il gotico è una forma di rinascenza? Analisi di un concetto di stile attraverso gli scritti dell’abate Suger, in “Hortus artium medievialium”, 16 (2010), pp 93 - 110
  • Sylvain Demarthe, L’ église Saint-Symphorien de Nuits-Saint Georges. Un syncretisme architectural et decoratif vers 1220-1240, in “Reti Medievali Rivista”, 12, 2 (2011), pp 195-214
  • Petralia, Gelichi, Collareta, Aime, La Rocca, a cura di G. M. Varanini, intorno alla storia medievale, archeologia medievale, storia dell’arte medievale, antropologia culturale, in “Reti Medievali Rivista”, 12, 2 (2011) pp 5 – 60
  • Scriptum consecrationis ecclesiae sancti Dionysii dell’Abate Sugero. L’abbazia di Saint-Denis come manifesto dell’architettura gotica. Copia manoscritta custodita nella biblioteca Apostolica Vaticana (Codice Reg. Lat. 571).
  • Tractatus de combustione et reparatione Cantuariensis ecclesiae di Gervasio di Canterbury, dettagliata descrizione dell'incendio e della ricostruzione del coro della cattedrale di Canterbury (1174-1184). Copia del trattato inserita nell’edizione stampa a cura di W. Stubbs, in Rerum Britannicarum Medii Aevi Scriptores, Vol LXXIII, 1, 1879, pp. 3-29.
  • Narratio de consecratione ecclesiae Casinensis di Leone Marsicano (Leo cognomine Marsicanu), dedicata unicamente alla descrizione della consacrazione della nuova chiesa abbaziale cassinese, avvenuta il I ottobre del 1071, in cui ci si sofferma anche alla descrizione architettonica che appare come il primo esempio di Gotico italico.


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La cattedrale Gotica: Spirito e struttura della più grande opera d'arte della città occidentale di Ivo Tagliaventi, casa Editrice Alinea, 2009, Firenze
  2. ^ Grodecki: Architetturra Gotica
  3. ^ Scriptum consecrationis ecclesiae sancti Dionysii di cui si conserva una copia manoscritta nella Biblioteca Apostolica Vaticana (Codice Reg. Lat. 571. Le citazioni dalle opere di Sugero sono tratte dai due volumi delle edizioni Les Belles Lettres, Paris 2001)
  4. ^ Panofsky: Rinascimento e rinascenza
  5. ^ Vinni Lucherini: Il gotico è una forma di rinascenza? Analisi di un concetto di stile attraverso gli scritti dell’abate Suger
  6. ^ Sugero e la luce mirabile di Paolo Portoghesi da L’Osservatore Romano del 19 novembre 2009

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Categoria:Architettura gotica