Utente:Nausica Anerdi/Sandbox

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Disturbo dell'apprendimento non verbale
Altri nomi Sindrome non verbale
Specialità Neurologia, psichiatria, pediatria
Disturbo non verbale
Eziologiapsichiatrica e pediatria
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM315.1 e 784.69
ICD-10F81.9 e F82
MeSHD007859
MedlinePlus003198

Disturbo non verbale[modifica | modifica wikitesto]

Il disturbo non verbale (DANV), noto anche come sindrome non verbale, è un disturbo neurologico, classificato nei disturbi specifici dell'apprendimento, caratterizzato da accentuate difficoltà nella comunicazione non verbale e in particolare nelle abilità visuo-spaziali, in presenza di capacità verbali normali o più sviluppate della norma.[1]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il disturbo non verbale è una condizione che riguarda il malfunzionamento dell'emisfero destro del cervello. E' un fenomeno complesso e presenta varie modalità di espressione.[2]

I bambini con DANV faticano ad individuare i principali riferimenti spaziali (sopra-sotto; alto-basso; destra-sinistra...). Presentano difficoltà nelle attività quotidiane di coordinazione, sia nella sfera fine-motoria (come abbottonare, allacciarsi le scarpe, usare strumenti come righello e forbici) sia nella sfera grosso-motoria (scarso equilibrio e difficoltà negli sport). Trovano difficile inserire oggetti seguendo precise indicazioni e non riescono a gestire in modo ordinato lo spazio a disposizione.[3]

Tuttavia, anche se nel campo visuo-spaziale risultano molto carenti, sviluppano precocemente le abilità linguistiche: acquisiscono presto un buon vocabolario e sviluppano discrete o buone capacità di lettura e scrittura.[4]

Presentano inoltre difficoltà con l’organizzazione delle informazioni. In particolare è scarsa la capacità di sintetizzare i dati passando da un’analisi dettagliata ad una visione d’insieme. Faticano ad orientarsi e spesso ripetono mentalmente le vie da percorrere, compensando con la memoria uditivo-verbale.[5]

Sul piano psicologico e interpersonale, i soggetti DANV trovano difficile monitorare le reazioni dell'interlocutore, possono presentare eccessiva loquacità, scarsa comprensione del sarcasmo e di altre sfumature del linguaggio, come metafore e modi di dire. Hanno una scarsa abilità nel pianificare, prendere decisioni, adattarsi a nuove situazioni e controllare gli impulsi. Si possono manifestare difficoltà emotive e sociali.[6] Spesso rispondono in modo positivo alle attività che li aiutano a migliorare e sono motivati ad apprendere comportamenti sociali adeguati.[7]

Aspetti nell'ambiente scolastico[modifica | modifica wikitesto]

L'interesse per questo tipo di disturbo è abbastanza recente, e viene diagnosticato di rado soprattutto perché l'ambiente scolastico, più attento alle difficoltà di tipo linguistico, non riconosce grosse problematicità negli individui con DANV, che per alcune discipline risultano veloci nell'apprendimento.[8]

I bambini DANV, infatti, hanno spesso capacità verbali superiori alla norma: leggono e si esprimono bene, e hanno buone competenze ortografiche; mentre presentano difficoltà in esercizi dove è richiesta un'elaborazione visuo-spaziale, coordinazione grosso-motoria, comprensione del testo, logica matematica. Nel testo narrativo emergono difficoltà morfosintattiche e nel linguaggio retorico-metaforico; in matematica c'è debolezza anche nella simbologia algebrica e nel mettere in colonna le operazioni.[9]

Comorbilità[modifica | modifica wikitesto]

Il disturbo non verbale si sovrappone spesso ad altri profili: ADHD, disturbo della coordinazione motoria, disturbo pragmatico della comunicazione, disturbi dello spettro autistico, ansia e disturbi dell'umore.[10]

Strategie di miglioramento[modifica | modifica wikitesto]

Il disturbo non verbale, essendo di difficile diagnosi e spesso associato ad altri disturbi, può essere anche disabilitante, specialmente in condizione grave. In situazione lieve, invece, è gestibile. Più è volenteroso il soggetto DANV, più avrà probabilità di vedere il proprio disturbo diventare semplicemente un punto di debolezza con cui convivere.[11] Grazie agli strumenti compensativi consigliati a scuola, come mappe concettuali e formulari, il ragazzo DANV può ricavare non soltanto un supporto per le interrogazioni, ma anche uno strumento per accrescere le proprie capacità. L'ideazione di mappe, soprattutto, aiuta il ragazzo a migliorare la sua capacità di comprensione e organizzazione del pensiero, accrescendo le abilità nella pianificazione e organizzazione.[12] Perciò, l'allenamento a una mappazione costante, come la ricerca attiva, da parte del ragazzo, di nuove strategie per affrontare le difficoltà scolastiche, aiutano ad ampliare la propria zona di comfort e ad allenare i suoi punti deboli.

Importante il ruolo del gioco: anche se il ragazzo DANV subito non amerà giocare coi puzzle o con i mattoncini LEGO, con un affiancamento positivo potrà potenziare le capacità visuo-spaziali. Particolarmente utili, i giochi educativi Montessori[13], come ad esempio i giochi a incastro.[14] Inoltre, fare sport in un ambiente sano e potenziante per l'autostima, essendo consapevoli delle proprie difficoltà, può aiutare non solo le abilità motorie ma anche le relazioni coi pari, specialmente per i ragazzi DANV con autismo, che riescono a ricavare una loro modalità espressiva.[15]

Anche il supporto psicologico o il coaching possono risultare efficaci, accrescendo la consapevolezza e il rendimento generale.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Disturbo Non Verbale: caratteristiche cliniche e indicatori diagnostici - QI - Questioni e idee in psicologia - Il magazine online di Hogrefe Editore, su qi.hogrefe.it. URL consultato il 4 aprile 2022.
  2. ^ http://www.ctscremona.it/userfiles/2018-2019%20disturbo%20apprendimento%20non%20verbale.pdf.
  3. ^ Disturbo dell’apprendimento non verbale - Psicologia | Pagina 2 di 2, su State of Mind, 1º dicembre 2015. URL consultato il 4 aprile 2022.
  4. ^ IL DISTURBO DELL'APPRENDIMENTO NON VERBALE: strategie e strumenti per il lavoro in classe - I° parte, su www.leonardoausili.com. URL consultato il 4 aprile 2022.
  5. ^ Disturbo dell'apprendimento non verbale (DANV) o disturbo visuo spaziale, su Info DSA, 16 novembre 2020. URL consultato il 4 aprile 2022.
  6. ^ NDL Sindrome non verbale, su Zanzurino Neuropsicologia. URL consultato il 24 aprile 2022.
  7. ^ IL DISTURBO DELL'APPRENDIMENTO NON VERBALE: strategie e strumenti per il lavoro in classe - I° parte, su www.leonardoausili.com. URL consultato il 4 aprile 2022.
  8. ^ IL DISTURBO DELL'APPRENDIMENTO NON VERBALE: strategie e strumenti per il lavoro in classe - I° parte, su www.leonardoausili.com. URL consultato il 1º aprile 2022.
  9. ^ http://www.studiodipsicologia.com/materiali/disturbo%20non%20verbale.pdf.
  10. ^ https://www.airipa.it/wp-content/uploads/2018/05/linee_guidaNLD-1.pdf.
  11. ^ P. B. Tanguay, Difficoltà visuospaziali e psicomotorie. Interventi per la sindrome non verbale, Centro studi Erikson, 2006.
  12. ^ Anastasis, Mappe concettuali: cosa sono e perché usarle a scuola, su Cooperativa Anastasis, 16 ottobre 2018. URL consultato il 1º aprile 2022.
  13. ^ Giochi montessoriani: i migliori e la guida alla scelta, su Donna Fanpage. URL consultato il 1º aprile 2022.
  14. ^ Giochi per bambini autistici non verbali - Divisione Autismo Castel Monte, su divisioneautismocastelmonte.it, 19 maggio 2021. URL consultato il 1º aprile 2022.
  15. ^ » Disturbi dello spettro autistico (ASD) e attività sportiva, su centromedicosalusitinere.it. URL consultato il 4 aprile 2022.
  16. ^ Disturbo Non Verbale, su Logogen. URL consultato il 1º aprile 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Stefano Calzolari, Manuela Caula, Il disturbo non verbale dell'apprendimento. Una guida per operatori, insegnanti e genitori. Franco Angeli, 2011.
  • Pamela Tanguay, Difficoltà visuospaziali e psicomotorie. Interventi per la sindrome non verbale, Centro studi Erikson, 2006.
  • Sue Thompson, The Source for Nonverbal Learning Disorders, East Moline, IL, LinguiSystems, 1997.
  • Joseph Palombo, Nonverbal Learning Disabilities: A Clinical Perspective, New York, W.W. Norton, 2006.
  • Letizia Sabbadini, Enrico Iurato e Yael Tsafrir, Protocollo per la valutazione delle abilità prassiche e della coordinazione motoria APCM, Springer, 2005.
  • Treating NVLD in Children Professional Collaborations for Positive Outcomes, New York, Springer, 2013.
  • Cesare Cornoldi; Le difficoltà di apprendimento a scuola; Bologna, Il Mulino, 1999
  • di Sebastiano Maurizio Alaimo, Teresa Costanza, Silvana Carà, I disturbi specifici dell'apprendimento. Diagnosi e intervento secondo un approccio co-evolutivo e complesso, Lussografica, 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]