Utente:Luigibartolini/Sandbox

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Alberto Manfredi (Reggio Emilia, 26 febbraio 1930Reggio Emilia, 14 febbraio 2001) è stato un pittore e incisore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alberto Manfredi (Reggio Emilia, 26 febbraio 1930 – 14 febbraio 2001) è stato un pittore e incisore italiano. Tra i protagonisti della pittura figurativa del secondo Novecento, si è dedicato con altrettanta perizia e continuità alle tecniche dell'incisione, materia che ha lungamente insegnato nelle accademie di Belle Arti di Lecce e di Firenze.

Artista di profonda cultura anche letteraria – si era laureato in Lettere a Bologna, e in quella città aveva potuto frequentare, fra gli altri, Giorgio Morandi –, questa sua caratteristica ha fatto sì che la sua opera abbia avuto diversi estimatori anche fra quegli scrittori a loro volta particolarmente inclini al mondo dell’arte, come Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino, Romano Bilenchi; e certamente la sua formazione letteraria, unita alla sua precocissima vocazione di incisore, ha contribuito ad indirizzarlo verso il livre d’artiste: oltre cento sono infatti le edizioni di opere da lui illustrate con stampe originali.

La sua ricchissima attività di incisore, raccolta parzialmente in quattro cataloghi pubblicati dal principale mercante di stampe italiano, Dino Prandi, titolare dell'omonima libreria antiquaria di Reggio Emilia, lo ha portato ad avvicinarsi anche a forme di espressione artistica meno usuali, come per esempio le linoleografie eseguite per le etichette dei vini dell’amico Sergio Manetti, uno dei più celebri produttori italiani di vino.

Le caratteristiche salienti dell'arte grafica di Manfredi – un linguaggio preciso, rigoroso e sobrio, che ha voluto sempre tenersi distante dalle mode, ricercando in se stesso e nelle sue profonde radici protonovecentesche (da Degas a Beckmann, da Modigliani a De Pisis) le proprie ragioni espressive – si riscontrano allo stesso modo nella sua pittura, e non è certo un caso che uno dei protagonisti dell’arte italiana del Novecento, Mino Maccari, scrivesse di lui che restava «fra i pochi pittori che sanno ancora disegnare».

Numerosissime le mostre personali, alla Galleria del Milione e alla Galleria Il Mappamondo di Milano, alla Galleria Pananti di Firenze, al Palazzo del Parlamento Europeo di Strasburgo, alla Bouquinerie de l’Institut di Parigi, culminate pochi mesi prima della sua scomparsa in una grande mostra antologica di oltre cento dipinti organizzata a Palazzo Magnani nella sua città.

La più importante collezione delle sue opere, forte di oltre 150 dipinti, è stata donata nel 2019 da Giacomo e Annamaria Riva alla Fondazione Manodori di Reggio Emilia.