Utente:Jaqen/ARCI

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

L'ARCI (Associazione Ricreativo Culturale Italiana) è un'associazione nazionale di promozione sociale, autonoma e pluralista, fondata a Firenze il 26 maggio 1957. Si riconosce nei valori democratici nati dalla lotta di liberazione contro il nazifascismo. Ha la sua sede nazionale a Roma in via dei Monti di Pietralata 16. È una associazione di promozione sociale ai sensi della legge 383/2000.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L’Arci fonda le sue radici nella storia della mutualità e del solidarismo italiano e si riconosce nei valori democratici nati dalla lotta di liberazione contro il nazifascismo, valori che trovano piena affermazione nella Costituzione repubblicana.[1]

1945-1957 DALLA LIBERAZIONE DEL NAZIFASCISMO ALLA NASCITA DELL'ARCI[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1955 il Ministro Scelba firma il nuovo statuto dell´ENAL, che non accoglie nessuna delle istanze di sua democratizzazione. Matura cosi´ l´idea di costituire una organizzazione nazionale di tutti i CIRCOLI, CASE DEL POPOLO, S.M.S. che si riconoscono negli ideali e nei valori democratici e antifascisti. In Alcune province italiane si formano alleanze tra i CIRCOLI e nel 1956 si costituiscono in "Alleanza per la ricreazione popolare". Un comitato nazionale di iniziativa promosso con particolare vigore dai CIRCOLI di Bologna, Firenze, Novara, Pisa e Torino indice il convegno "per una convenzione nazionale della ricreazione". Il convegno si svolge a Firenze e discute un documento preparato dal "Comitato d´iniziativa" dove viene constatato che "manca un organismo nazionale il quale, al di sopra di ogni interesse di parte e compreso delle più profonde aspirazioni civili e culturali del popolo, rappresenti l´espressione democratica di quanto di vitale esiste in questo campo. Manca cioè una organizzazione unitaria per la ricreazione dei lavoratori...". La convenzione nazionale approva lo Statuto della COSTITUENDA ASSOCIAZIONE RICREATIVA CULTURALE ITALIANA (ARCI) ed elegge un Consiglio direttivo nazionale di 35 membri che rimarrà in carica fino alla convocazione del congresso nazionale. La "Convenzione" è, nei fatti, il primo congresso nazionale dell´ARCI.

1958-1960 LA NASCITA DELL'ARCI E L'ATTIVITA' DI DIFESA DEL MOVIMENTO CIRCOLISTICO[modifica | modifica wikitesto]

La decisione di dar vita ad una organizzazione unitaria nel campo culturale e ricreativo non è solo legata al desiderio di contrastare le tendenze centralizzanti dell'ENAL e di competere con la vasta azione svolta dai CIRCOLI confessionali e con le iniziative ricreative dei grandi complessi aziendali, ma anche allo sviluppo, iniziato verso la metà degli anni ´50, di nuove possibilità di utilizzo del "tempo libero". L´attività delle CASE DEL POPOLO era allora caratterizzata dal lavoro partitico-sindacale e da iniziative promosse da "comitati per divertimenti" (salvo non frequenti eccezioni). L´attenzione principale era rivolta alla difesa delle sedi "popolari" dal rischio dell´esproprio e dalle incursioni degli organi di polizia che tendono a contestarne, anche, licenze e attività (a volte aiutati in questa azione repressiva anche dall'ENAL). Le forze della sinistra, costrette in posizione difensiva, stentano a sviluppare una sufficiente sensibilità culturale verso i problemi del tempo libero. Si tenga presente inoltre la condizione di attacco concentrico portato da tutti gli organi dello Stato ai CIRCOLI e all'associazione. Il tentativo di arricchire la capacità di iniziativa culturale dell´associazione inizia con la preparazione da parte dell´ARCI, assieme alla Società Umanitaria di Milano di un convegno sul tempo libero. L´Umanitaria, diretta dall'azionista Riccardo Bauer, ha una storia incentrata sul rapporto con la cultura europea. Al convegno partecipano intellettuali importanti come lo stesso Bauer, Mario Spinella, il sociologo francese Joffre Dumazedier. L´ARCI cerca anche di costruire, attraverso l´Umanitaria, un tavolo di incontro con le ACLI , che infatti parteciperanno al Convegno: e´ la prima occasione di incontro e dibattito con le ACLI.


1961-1967 DA MOVIMENTO DI DIFESA A ORGANIZZAZIONE CULTURALE[modifica | modifica wikitesto]

In questo periodo la vita dei CIRCOLI e delle CASE DEL POPOLO risente dei mutamenti profondi in atto nel paese. L´ARCI e´ impegnata a favorire l´apertura delle CASE DEL POPOLO al nuovo rappresentato dai giovani. Si formano le commissioni giovanili ed in alcuni casi veri e propri CIRCOLI autonomi giovanili all'interno delle CASE DEL POPOLO, talvolta in contrapposizione ai Consigli direttivi delle stesse. La campagna di solidarietà con il popolo Vietnamita segna un altro momento significativo di impegno del movimento associativo di quegli anni. Nello stesso periodo l´ARCI, oltre a reagire alla repressione e agli espropri delle proprie sedi territoriali con la costruzione e l´apertura di nuovi CIRCOLI e CASE DEL POPOLO, comincia il suo vero lavoro culturale. Già verso la fine del 1960 era stata costituita la Cineteca e cominciava a consolidarsi un lavoro nel Cinema. Nel maggio 1961, con un Convegno organizzato a Firenze, l´ARCI avvia un processo di elaborazione teso a sviluppare una propria iniziativa capace di contribuire al superamento della separazione esistente nel paese fra "la cultura dei semplici" e "la cultura degli intellettuali". In quel contesto promuove una importante riflessione sulla definizione di "tempo libero", "tempo di non lavoro" e contemporaneamente un confronto e approfondimento con l´elaborazione teorica riferita a quel tema. Siamo nel periodo in cui il teatro italiano viene fruito solo da un ristretto ceto sociale; la censura imperversa sulla produzione culturale di massa (cinema, musica, TV, ecc.); la scuola media obbligatoria diventa norma di legge solo nel 1962. Nel 1961 viene costituita l´ARTA (Associazione dei radioteleabbonati) con la quale inizia l´azione per arrivare alla riforma dalla RAI (la TV è sotto il controllo diretto del Governo e, in particolare, della Democrazia Cristiana). Nel 1962 l´ARTA costituisce centri d´ascolto e il premio per le migliori produzioni televisive, che le consentiranno tra l´altro un rapporto positivo con gli operatori del settore. Non si dimentichi che la prima rilevazione sui tempi di occupazione del telegiornale, da parte dei partiti di governo, e lo studio semiologia dei messaggi televisivi condotto da Umberto Eco, viene effettuata dal SAP, gruppo di ascolto ARCI di Bologna. Nel 1966, il IV Congresso stabilisce che l´ARCI puo´ dar vita a proprie Associazioni in settori specifici dell´attività culturale o ricreativa. Nel 1967 viene costituita l´UCCA e comincia il lavoro di costruzione di ARCI Sport che porterà, negli anni successivi, alla nascita di ARCI Caccia e di ARCI Pesca. Nell'agosto del 1967, anche grazie al'impegno di Pietro Nenni, allora vicepresidente del Consiglio, giunge, il riconoscimento ministeriale, mentre l´Associazione sta discutendo l´organizzazione di una struttura di servizio impresariale per gruppi teatrali di base presenti nell'ARCI o collegati ad essa. È per questo che, a Prato, viene organizzato un Convegno, al quale partecipa anche Dario Fo, per discutere come agire per superare la grave chiusura elitaria e tradizionalista del teatro italiano.

1968-1971 I CIRCUITI ALTERNATIVI E L'ESPANSIONE DELL'ASSOCIAZIONE[modifica | modifica wikitesto]

L´ARCI affronta il biennio ´68-´69 forte di una elaborazione che la rende sensibile e ricettiva alle tematiche che il movimento giovanile, poi operaio, di quegli anni porteranno avanti. Per certi versi si potrebbe dire che l´ARCI anticipa parte delle argomentazioni critiche contro la "cultura borghese" e a favore di una crescita culturale di massa. Il giudizio che l´ARCI esprime, già a metà degli anni sessanta, e´ deciso e pesantemente critico verso il mercato e l´industria culturale di quegli anni. Nel cinema porta avanti una proposta di riforma, critica fortemente la distribuzione commerciale, continua la sua battaglia contro la censura. In campo teatrale, già da alcuni anni ha promosso la nascita di gruppi teatrali (in particolare a Firenze e Perugia con i CUT) e di un nuovo pubblico fuori dalle sedi canoniche. Il Convegno di Prato del 1967 registra l´incontro fra le formazioni e gli operatori teatrali cresciuti attorno all'ARCI, le esperienze di nuovo teatro, tra cui quella di Dario Fo, da poco avviata a Milano in collaborazione con l´ARCI della città. Nasce da questo clima e da questi rapporti l´esperienza del circuito teatrale alternativo e si sviluppa la stagione dei cineforum. Un´altra esperienza di grande interesse nell'azione culturale dell´ARCI, seppure limitatamente a alcune zone del paese, e´ quella che nasce attorno ai limiti della scuola dell´obbligo. Dal 1968, anche grazie al contributo che viene dalle analisi di Don Milani, alcuni Comitati e CIRCOLI dell'ARCI, soprattutto in Toscana e, in particolare Firenze, sperimentano forme di doposcuola. A appena sei anni dall'estensione dell'obbligo scolare fino ai 14 anni di età, l'Istituzione Scolastica appare impreparata a rendere effettivo questo diritto, emarginando molti ragazzi , quasi sempre, di estrazione operaia o contadina. L'ARCI passa, rapidamente, dall'idea di estendere i doposcuola alla costruzione di occasioni e sedi di iniziativa per e con i ragazzi, capaci di fornire stimoli e esperienze che la scuola non può dare loro. In un Convegno immediatamente successivo, a Firenze, nasce la proposta di costruire un movimento dei ragazzi; purtroppo allora non se ne farà nulla.


1972-1978 I MOVIMENTI STUDENTESCHI E DEI LAVORATORI. LA PROGRAMMAZIONE CULTURALE SUL TERRITORIO[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1971 aderiscono all´ARCI 3300 CIRCOLI e CASE DEL POPOLO. Il tesseramento sfiora i 600.000 soci. In un clima di reazione ai grandi movimenti studenteschi e operai degli ultimi anni ´60 e dei primi anni ´70 vanno collocati anche gli attacchi fascisti ad alcune CASE DEL POPOLO alla fine del 1972. Tra quelle prese di mira dal teppismo fascista e danneggiate seriamente ricordiamo quelle di Sesto San Giovanni (MI), Rufina (FI) e Pisa. Il movimento circolistico, e´ impegnato in grandi campagne politiche di impegno civile e di solidarietà, attraverso migliaia di manifestazioni organizzate dai CIRCOLI e le CASE DEL POPOLO contro il "golpe" fascista cileno o per sostenere la battaglia referendaria a favore della legge per il divorzio. Nel frattempo, con la costituzione delle regioni e la conseguente abolizione dei cosiddetti "enti inutili", viene avanzata la proposta formale dell´abolizione dell´ENAL, sancita dal parlamento con la legge del 21/10/78. Si consolida in questi anni il rapporto unitario con Acli e Endas. Insieme le tre piu´ importanti associazioni italiane daranno vita a esperienze unitarie molto significative. Tra queste la raccolta di firme per l´abolizione dell´Enal e la cosituzione nel 1972 del C.I.C.A., comitato interassociativo circoli aziendali. Nel 1973 il fatto di vita interna piu´ importante, l´unificazione tra ARCI e UISP, centrale di cultura, tempo libero e sport. L´associazione continua a essere un punto di riferimento importante per i movimenti di lotta di quel periodo, soprattutto sul terreno culturale. Prosegue il suo impegno per la democratizzazione della cultura attraverso nuovi strumenti e progetti. Dalla esperienza e dalla critica al circuito alternativo si passa alla proposta della programmazione culturale sul territorio, nel tentativo di coinvolgere nella socializzazione della cultura gli enti locali, profondamente rinnovati nelle elezioni del 1976. Nel 1972 nasce il circuito democratico del cinema, la cooperativa Nuova Comunicazione dell´ARCI promuove nella distribuzione cinematografica film come San Michele aveva un gallo dei fratelli Taviani, Il messia di Roberto Rossellini e il cinema latino-americano di Miguel Littín, Guerra e altri.

1979-1983 IL RUOLO DELL'ASSOCIAZIONISMO NELLA SECONDA FASE DELLA STORIA REPUBBLICANA[modifica | modifica wikitesto]

La prima metà degli anni ´80 e´ caratterizzata dall'impegno dell´associazione (dal congresso del 1976 si chiama ARCI, associazione di cultura, sport e ricreazione) nel sollecitare e promuovere la nascita di nuovi soggetti associativi sulla base dei valori propri della sua storia. Lo slogan è "Creare aggregazione ovunque esprimiamo opinioni, esprimere opinioni ovunque aggreghiamo". Da queste fermento nascono numerosi soggetti associativi, alcuni dei quali, oggi completamente autonomi, sono ancora protagonisti determinanti della nostra società civile. Altre esperienze riconfluiranno invece dentro l´ARCI. Si tratta, ricordandole in modo sommario per capire l´attivismo di quegli anni, della Lega Ambiente e del suo giornale Nuova Ecologia, della LEID, lega emittenza democratica, dell'ARCI KIDS, dell'ARCI GAY, dell'ARCI DONNA, dell'ARCI RAGAZZI, dell'ARCI GOLA, dell'ARCI MEDIA. I loro nomi dicono già quali sono stati i terreni di impegno dell´associazione in quel periodo. Aggiungiamo a questi solo alcune, tra le tantissime esperienze di lavoro e mobilitazione di quegli anni: dai concerti di Patti Smith e Lou Reed che riaprono la stagione dei grandi concerti dopo la chiusura nelle case negli anni del terrorismo, alla mobilitazione a favore delle popolazioni colpite dal terremoto dell´Irpinia, dall´impegno pacifista, a partire dalla III Marcia per la pace Perugia-Assisi, Matite per la pace, Comiso, alla I Biennale dei giovani artisti di Barcellona.

1984-1995 LA FINE DELL'ESPERIENZA CONFEDERALE, IL RITORNO ALLA CENTRALITà DEI CIRCOLI E IL PROGETTO DELLA NUOVA ARCI[modifica | modifica wikitesto]

Nell´86 l´associazione cambia ancora modello organizzativo, trasformandosi in confederazione di associazioni autonome. A completare questo mosaico di associazioni autonome, con una storia comune (Uisp, ArciCaccia, Lega Ambiente, Arci Gay, Arciragazzi, Movimento Consumatori ecc.), che aderiscono e costituiscono la confederazione ARCI, nasce nel 1987 ARCI NOVA, che prende l´eredità della vecchia Arci nel rapporto col tessuto circolistico e nell´impegno sul terreno culturale. Nella seconda metà degli anni ´80 il sistema confederale Arci stenta a ricondurre ad unità la sua galassia di associazioni tematiche e tende ad una progressiva frantumazione, nonostante che l'orizzonte ideale e culturale resti potenzialmente unitario. L´associazione soffre il rischio di uno scollamento fra la sua dimensione nazionale e le strutture di base, e vive un po´ ripiegata su se stessa alla ricerca di un nuovo modello organizzativo. Nonostante ciò l'universo Arci continua a svolgere una funzione, spesso insostituibile, di aggregazione sociale e di stimolo alla partecipazione, contribuendo alla tenuta democratica e alla difesa dei valori civili nei difficili anni ´80, caratterizzati dal dilagare dell'individualismo e dell'omologazione culturale. In questi anni l´iniziativa dell´Arci e successivamente di Arcinova da vita a progetti culturali importanti, che talvolta assumono rilevanza di livello nazionale ed anche europeo. 

La Confederazione Arci, che non a caso intitolava il suo congresso del 1989 "per una cultura europea della solidarietà e delle differenze", ed Arcinova, creata per dare nuova vitalità al ruolo dei circoli di base, reagiscono alle sfide poste dai grandi cambiamenti in atto approdando a una comune volontà di rinnovamento che parte anzitutto dal recupero dei valori originari dell'esperienza storica dell'Arci: la solidarietà, la mutualità, la promozione e la sperimentazione culturale, la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini alla vita democratica. Un processo che si fonda sul pieno recupero delle funzioni storiche di circoli e case del popolo, strutture portanti del sistema Arci, rete di luoghi della partecipazione consapevole e della promozione umana e civile degli individui attraverso le esperienze collettive.  In questa fase il processo di rinnovamento dell'Arci produce nuovi settori di attività che sempre più si integrano con le funzioni tradizionali dei circoli, nel campo dell'impegno sociale e della solidarietà, della cooperazione e delle relazioni internazionali, delle iniziative di lotta all´esclusione sociale e al razzismo. Nel 1994 inizia il percorso che porta alla costituzione di "Arci Nuova Associazione", soggetto in cui confluiscono Arcinova e molte delle esperienze nate negli ultimi anni nell'ambito della Confederazione (arcisolidarietà, solidarietà internazionale, nero e non solo ecc.). L'intento è quello di raccogliere l'eredità della tradizione associativa di base dell´Arci, con i suoi valori originari di mutualità e solidarietà, e investirla in un nuovo progetto adeguato ai bisogni della società che cambia. Al centro di questo progetto, di cui Arcinova è la struttura portante, ci sono le persone e i loro bisogni, l'emergenza di nuovi soggetti sociali, l'innovazione delle poltiche di welfare, i diritti di cittadinanza, la cultura della convivenza e della pace, la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Altre realtà da sempre legate all'Arci come la Uisp, o nate più recentemente nel suo ambito come Legambiente, Arci Gay, Arci Ragazzi e Movimento Consumatori, stipulano con la nuova associazione un patto federativo, aperto ad accogliere altre esperienze.


1996–2007 L’OPPOSIZIONE AL BERLUSCONISMO, LA STAGIONE DEI MOVIMENTI, IL NUOVO PROTAGONISMO POLITICO DELL’ARCI[modifica | modifica wikitesto]

Sono gli anni della guerra della NATO contro la Serbia. L'Arci si schiera decisamente contro la scelta del governo di centro sinistra di appoggiare la missione e promuove numerose iniziative concrete di intervento umanitario nei paesi dell'ex-Jugoslavia, nei quali è già da anni attiva con progetti di solidarietà e cooperazione. Nell'aprile del 1997 nell'XI congresso nazionale di Roma viene eletto presidente Tom Benetollo, figura di primo piano del pacifismo italiano e non solo, che sarà l'artefice del rilancio progettuale e politico dell'associazione negli anni successivi, ma scomparirà prematuramente il 20 giugno 2004. Nella seconda metà degli anni '90 l'Arci è fra i protagonisti più attivi della fertilissima stagione del terzo settore italiano, in cui si costruiscono nuove relazioni ed alleanze fra le reti dell'associazionismo laico e cattolico, del volontariato e della cooperazione sociale. L'Arci è fra i fondatori del Forum Nazionale del Terzo Settore e della Banca Popolare Etica, di Libera (associazione di associazioni contro le mafie) e di TransFair (network italiano per la promozione del commercio equo e solidale), tutte esperienze che avranno un peso decisivo nell'affermazione di temi di grande rilievo negli anni a venire. Sempre in questo periodo l'Arci consolida molte delle sue tradizionali campagne: il Meeting Europeo Antirazzista, la Festa della Musica e la Giornata del Teatro, la Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo sono solo alcuni degli esempi.

L'Arci partecipa fin dal 2001 al Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre in Brasile. In luglio l'Arci è tra gli organizzatori delle contestazioni del G8 di Genova e mobilita migliaia di soci. Il 14 ottobre si svolge una delle più grandi marce della Pace Perugia-Assisi con una foltissima partecipazione dell'Arci.

Il 23 marzo 2002 l'Arci partecipa alla manifestazione nazionale indetta dalla CGIL contro l'attacco del governo allo statuto dei lavoratori. Ben tre milioni di persone invadono Roma, ed è una risposta straordinaria alle politiche neoliberiste del centro-destra.  Nel frattempo il movimento altermondialista, superato lo shock di Genova, lavora alla preparazione del primo Social Forum Europeo. Come sede dell'appuntamento continentale viene scelta Firenze, e l'Arci ha un ruolo determinante nella costruzione dell'evento, in una situazione difficile per la violenta campagna allarmistica scatenata dalla destra e dai maggiori mezzi di informazione. Nonostante i pesanti tentati di boicottaggio il Forum si svolge regolarmente dal 6 al 10 novembre ed è un successo straordinario di partecipazione e di consensi. Per il movimento si aprono inedite opportunità per portare al centro dell'agenda politica i temi altermondialisti.  Pochi mesi dopo, il 15 febbraio del 2003, contro la minaccia di una nuova guerra Usa all'Iraq si tengono in contemporanea in tutte le capitali del pianeta centinaia di manifestazioni pacifiste. La più imponente è quella di Roma, costruita grazie alla convergenza unitaria di tanti soggetti diversi nel Comitato "Fermiamo la Guerra", al quale l'Arci dedica moltissime energie. Mobilitazione che continuerà con grande intensità nei mesi successivi per chiedere la fine della guerra e dell'occupazione militare dell'Iraq. In questi anni l'Arci sta diventando un enorme laboratorio sociale, politico e culturale. Migliaia di eventi coinvolgono le sue strutture territoriali e mostrano un'associazione più che mai vitale, che si misura con i grandi temi della pace, della giustizia, dei diritti, coniuga partecipazione e associazionismo con la critica del sistema sociale ed economico mondiale, moltiplica i suoi campi di intervento. I terreni di elaborazione ed iniziativa sono ormai tantissimi, dalla cultura ai progetti nel welfare locale, e poi antimafia, diritti dei migranti, pace e cooperazione, campagne sui diritti civili, consumerismo, ambiente, la promozione della cittadinanza attiva, il rinnovamento della politica attraverso la partecipazione responsabile dei cittadini.

Nel 2004 l'Arci perde improvvisamente Tom Benetollo. E' un colpo durissimo per l'associazione, che però dimostra di saper reagire con maturità, compie le sue scelte tempestivamente e con grande unità e riprende senza esitazioni il suo cammino. Nei mesi che seguono l'Arci dedica un notevole sforzo alla costruzione di coordinamenti nazionali di lavoro che garantiscano il coinvolgimento costante delle strutture territoriali nell'elaborazione delle politiche e dei programmi dell'associazione in ciascuna delle sue principali aree di intervento (cultura, attività internazionali, welfare, immigrazione). Fra il 2004 e il 2005 si tengono importanti e partecipati momenti di approfondimento seminariale per i dirigenti territoriali sui temi delle attività internazionali (a Siena), della cultura (a Cortona), del welfare (a Terni), degli strumenti organizzativi (a Modena).

La fitta rete di relazioni e alleanze costruita negli ultimi anni fa dell'Arci un punto d'incontro e spesso di sintesi di molti percorsi politico/associativi. Il suo impegno nel campo della sostenibilità, dell'altraeconomia e della finanza etica cresce con la partecipazione ad appuntamenti nazionali come Terra Futura e la rete Sbilanciamoci. Si intensifica il lavoro sul terreno dei diritti di cittadinanza con la mobilitazione contro i Cpt e per il diritto di voto dei migranti, nuove campagne di grande coinvolgimento si sviluppano sul tema del lavoro precario, le attività internazionali si arricchiscono dell'esperienza dei campi di lavoro all'estero per i giovani. Un forte impegno viene profuso nel sostegno al referendum sulla procreazione assistita (2005) e a quello, fondamentale, in difesa della Costituzione (2006). 

L'associazione partecipa attivamente al dibattito politico della sinistra sostenendo lo sforzo unitario che porterà alla nascita della coalizione dell'Unione per le elezioni del 2006 e contribuisce, con le proposte della campagna "Cambiare si Può", alla costruzione di quello che sarà il programma del governo guidato da Romano Prodi.

Nel febbraio del 2006, a Cervia ben 500 delegati partecipano al congresso nazionale dell'associazione, dopo una campagna congressuale partecipata come mai era avvenuto, con centoquaranta congressi territoriali, oltre mille assemblee di circolo e circa 35.000 soci direttamente coinvolti nella discussione. In un clima fortemente unitario, il congresso di Cervia segna l'approdo della lunga fase di transizione avviata all'inizio degli anni ‘90. L'associazione rilancia con forza il suo progetto e decide di eliminare ogni aggettivo dal suo nome per tornare a chiamarsi semplicemente Arci, come nel 1957. Il miglior segnale di vitalità per un'associazione antica e capace di grande modernità, che a cinquant'anni dalla fondazione conferma di essere una forza viva della società italiana, una risorsa per costruire un paese migliore.


2004-2013 L'ASSOCIAZIONISMO MOTORE DI RICOSTRUZIONE SOCIALE E CULTURALE NEGLI ANNI DELLA CRISI GLOBALE [modifica | modifica wikitesto]

Nell’ottobre del 2004 si tiene a Roma il congresso straordinario che elegge presidente Paolo Beni. Nei mesi seguenti l’associazione dedica grande impegno alla costruzione di coordinamenti nazionali per aree tematiche di lavoro, per potenziare il coinvolgimento delle strutture territoriali nell’elaborazione politica e programmatica.  Fra il 2004 e il 2005 si tengono importanti approfondimenti seminariali sui temi delle attività internazionali, della cultura, del welfare, degli strumenti organizzativi.  Cresce l’impegno dell’Arci nei settori dell’altraeconomia, della finanza etica, dell’ambiente, della lotta alle mafie, insieme all’intensificarsi del lavoro sul terreno della cittadinanza,  dell’equità sociale, dei diritti dei migranti, della lotta al precariato, della difesa della scuola pubblica.  Nel febbraio del 2006 a Cervia si tiene il congresso nazionale, dopo una campagna congressuale molto partecipata. In un clima fortemente unitario, il congresso conferma la presidenza di Paolo Beni. Col congresso di Cervia l’associazione decide di tornare a chiamarsi semplicemente Arci, come nel 1957: il miglior segnale di vitalità per un’associazione antica e capace di grande modernità, che a cinquant’anni  dalla sua fondazione continua a rivestire un ruolo fondamentale nella società italiana. Nel 2007, con un’ampia partecipazione di soci e personalità istituzionali, si tengono a Firenze le celebrazioni per il cinquantenario dalla fondazione dell’Arci. Negli anni seguenti l’associazione, che continua a crescere nel numero di iscritti e di circoli affiliati, diversifica ulteriormente le sue attività  per meglio rispondere alla mutata domanda sociale e rilancia con forza la propria iniziativa politica nell’ambito dell’azione unitaria del terzo settore italiano.  Nel 2008 si tiene a Pesaro un importante seminario interno di riflessione sui temi delle modificazioni sociali e culturali in atto nel paese e dell’innovazione delle politiche di insediamento e di sviluppo dell’associazione nei territori.  Il successivo congresso nazionale, che conferma Paolo Beni alla presidenza, si svolge a Chianciano nella primavera del 2010.

Con la conferenza organizzativa tenuta a Tivoli nel novembre del 2012, l’Arci rilancia con forza il suo progetto associativo proponendosi come motore, nei suoi circoli e nelle comunità locali, di un capillare lavoro di animazione sociale e di ricostruzione culturale, necessario al Paese per uscire dalla crisi.

A giugno l’Arci organizza a Viterbo il suo Forum nazionale, occasione di incontro, scambio di esperienze e dibattito con i circoli di tutta Italia, per capire come l’associazione possa svolgere un ruolo più efficace in un periodo segnato dalla più grave crisi economica, sociale e culturale del dopoguerra. Tre i temi al centro del dibattito: democrazia, politica e partecipazione, crisi economica e risposta sociale, cittadinanza e diritti. Alla ripresa autunnale, con l’approvazione del documento preparatorio da parte del Consiglio nazionale, inizia il percorso verso il XVI Congresso nazionale, che si svolgerà a marzo del 2014. 

2014 IL CONGRESSO NAZIONALE[modifica | modifica wikitesto]

Dopo centinaia di assemblee congressuali svolte nelle strutture di base, 116 congressi territoriali e 16 regionali, l’Associazione si avvia a celebrare, a Bologna dal 13 al 16 marzo 2014, il XVI Congresso nazionale. “Dalla parte buona della vita. Il valore dell’associazionismo nel tempo della crisi” è il titolo scelto per questo appuntamento. La partecipazione è molto alta: hanno seguito i lavori 579 delegati/e su 592, pari al 98%. Quattro giornate di intensi lavori, caratterizzati dalla presenza di molti ospiti esterni, in rappresentanza delle istituzioni, dei partiti, delle associazioni e delle organizzazioni sindacali. Tanti gli spunti e le proposte emerse, tante le esperienze raccontate. La platea congressuale ritiene opportuno non procedere subito alla elezione dei nuovi organismi dirigenti e del presidente. Si sceglie di riconvocare l’assemblea entro il 30 giugno per adempiere a questi obblighi. Il 14 giugno 2014 L’Arci elegge una donna per la prima volta alla guida dell’Arci: Presidente nazionale è Francesca Chiavacci. L’assemblea congressuale nomina per acclamazione presidente onorario Luciana Castellina. Politica, saggista, più volte parlamentare, Castellina è da tempo impegnata con l’Arci. Come da statuto, a eleggere il Presidente nazionale dell'associazione è il nuovo Consiglio nazionale, votato dal congresso poco prima. Subito dopo la nomina, Francesca Chiavacci propone di votare per il ruolo di vicepresidente Filippo Miraglia.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Radicata nel territorio, presente in tutte le regioni, l’Arci è una comunità che organizza ogni anno migliaia di iniziative con pochi operatori retribuiti e tanto impegno volontario di donne e uomini che si riconoscono in un sistema di valori e che per praticarli mettono a disposizione una parte del proprio tempo di vita. Ognuno contribuisce alla realizzazione del progetto collettivo  scegliendo autonomamente, in base alle proprie inclinazioni e soprattutto interpretando le  domande del territorio in cui opera, a quali attività dedicarsi. Lavora per la libertà e la dignità di ogni essere umano, per l’uguaglianza dei diritti e per la giustizia sociale, nel rispetto delle differenze, per i diritti della Terra, per la convivenza e l’uguaglianza fra i popoli.

CAMPAGNE[modifica | modifica wikitesto]

Abbracciamo la cultura Un cartello unitario di associazioni e sindacati. Una campagna per la tutela, la valorizzazione e l’accesso ai beni culturali, per ridare dignità alle politiche per la cultura e al patrimonio culturale del paese www.abbracciamolacultura.it   Taglia le ali alle armi L'Arci partecipa alla campagna promossa dalla Rete per il disarmo e altre organizzazioni contro l'acquisto da parte del governo italiano dei cacciabombardieri F-35, chiedendo che le risorse stanziate per quel programma vengano destinate a progetti di utilità sociale www.disarmo.org

L’Italia sono anch’io Una campagna promossa da decine di organizzazioni sociali ed enti locali per la riforma dell'attuale normativa sulla cittadinanza e per l'introduzione del diritto di voto alle elezioni amministrative per gli stranieri residenti. Su questi due temi sono state presentate due proposte di legge di iniziativa popolare che hanno raccolto più di 200.000 firme e che sono state depositate in Parlamento nel 2012. www.litaliasonoanchio.it 

Stati generali della conoscenza L’impegno dell’Arci, con sindacati, movimenti studenteschi, associazioni ed esperti del settore, per la difesa e la riqualificazione dell’istruzione pubblica, delle politiche per la conoscenza e la cultura come volano di sviluppo del paese    I Say Palestina La campagna “Palestina, una nazione senza stato, un popolo senza diritti” ha l'obiettivo di tenere viva l’attenzione dell'opinione pubblica sulle condizioni di vita di bambini e bambine, giovani, uomini e donne palestinesi nei territori occupati e sui loro diritti che vengono quotidianamente calpestati  www.isaypalestina.it


Cresce il welfare cresce l’Italia Una campagna promossa da 35 organizzazioni sociali per la difesa e l’innovazione delle politiche di welfare. Seminari, convegni, iniziative di mobilitazione per un welfare che garantisca a tutti i diritti sociali e possa diventare fattore di sviluppo del paese

PROGETTI[modifica | modifica wikitesto]

Rete di accoglienza Arci Decine di sedi Arci attive nei progetti di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo e un numero verde di informazione e consulenza. Servizi di tutela legale, mediazione linguistica, orientamento, inserimento abitativo, lavorativo e sociale    Campi della legalità Da maggio a settembre, centinaia di ragazze e ragazzi lavorano nei terreni confiscati alle mafie in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Un’esperienza di impegno concreto e di formazione alla cittadinanza attiva e responsabile campidellalegalita@arci.it 


Carovana  internazionale antimafie Il viaggio della legalità attraverso le regioni italiane e i paesi europei. Decine di tappe con incontri, mostre, spettacoli. Un laboratorio itinerante dell’antimafia sociale per informare, denunciare, promuovere partecipazione e impegno www.carovanaantimafie.eu    Campi di lavoro all’estero A supporto delle iniziative di cooperazione di Arci ed Arcs, attività concrete ed incontri di conoscenza per favorire la cooperazione tra i popoli, la costruzione di percorsi di pace e il sostegno ai movimenti di emancipazione sociale e civile www.arciculturaesviluppo.it


Giovani in circolo Le esperienze e lo scambio delle buone pratiche giovanili nei circoli Arci: spazi per la creatività, la libertà, il protagonismo, la partecipazione delle giovani generazioni    Network giovani La rete dei Centri di Attivazione Territoriali, interfaccia di informazioni col mondo giovanile per la nascita di nuovo associazionismo e iniziative sul territorio    Summer skill Il programma nazionale che promuove campi estivi per i giovani dell’Arci dove poter condividere partecipazione, cittadinanza, cultura e ricreazione    Circoli verdi - RiEvoluzione Una rete per valorizzare e connettere le esperienze dei circoli Arci che realizzano e diffondono buone pratiche di sostenibilità energetica e ambientale, consumi e stili di vita sostenibili coinvolgendo soci e cittadini www.rievoluzione2011.blogspot.it

INIZIATIVE[modifica | modifica wikitesto]

Festa della musica La Festa della musica, che si tiene il 21 giugno, è uno degli appuntamenti tradizionali dell'Arci. Centinaia di eventi musicali animano città grandi e piccole prima e dopo quella data. Un’occasione per promuovere politiche che “liberino la musica e la creatività”    Viva il live L’evento annuale dell’Arci per discutere del futuro della musica dal vivo. Seminari, libri, convegni e concerti per rilanciare la musica live difendendo i suoi spazi di libertà, fisici e virtuali    Strati della cultura L’appuntamento nazionale dell’Arci per fare il punto sulle politiche culturali con interlocutori istituzionali, artisti ed esperti. Un’occasione di incontro e di scambio per i dirigenti e gli operatori culturali dell’associazione    Festa della Liberazione  Il 25 aprile di ogni anno, in collaborazione con l’Anpi, tanti appuntamenti culturali per coltivare la memoria e l’attualità dei valori della Resistenza e della Carta Costituzionale   Meeting internazionale antirazzista L'incontro annuale dedicato ai temi della convivenza e dei diritti dei migranti. L’Arci confronta le proprie proposte col mondo dell'associazionismo, del lavoro, della politica, delle istituzioni, della cultura www.meeting.arcitoscana.it


Giornata della memoria e dell’impegno Il 21 marzo, insieme a Libera, per ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie e per rilanciare l’impegno dell’Arci per la legalità democratica e la giustizia sociale www.libera.it    Premio Tom Benetollo Il premio promosso dalla Provincia di Roma in memoria di Tom Benetollo, per valorizzare le buone pratiche locali in tema di immigrazione, economia equosolidale, democrazia partecipativa, diritti umani, pace, legalità, ambiente    Terra Futura La mostra convegno internazionale delle alternative possibili. Abitare, produrre, coltivare, agire, governare. Buone pratiche di vita, di governo e d’impresa www.terrafutura.it


Soci[modifica | modifica wikitesto]

L’Arci è una grande rete di cinquemila associazioni locali presenti in tutto il territorio italiano e coinvolge oltre un milione di cittadini. Donne e uomini che hanno liberamente scelto di impegnarsi per promuovere emancipazione attraverso l’autorganizzazione e la partecipazione. I circoli Arci si occupano di numerose tematiche: cultura (arte, cinema/video, letteratura/poesia, musica, teatro/danza), turismo, diritti, impegno sociale, servizio civile e solidarietà internazionale. Le aree di lavoro in cui operano quotidianamente sono: diritti e buone pratiche culturali, educazione popolare, infanzia e adolescenza, ambiente, difesa del territorio, beni comuni, stili di vita, laicità e diritti civili, pace, solidarietà e cooperazione internazionale, diritti di migranti e richiedenti asilo, politiche antirazziste, welfare e politiche di promozione di benessere e coesione sociale, politiche di genere, antimafia sociale e legalità democratica. I circoli e comitati operano per l’animazione sociale e culturale delle comunità locali; sono un laboratorio di idee e di pratiche per il cambiamento; promuovono ricreazione e cultura, buona socialità, qualità delle relazioni umane e degli stili di vita, cultura e pratica dei diritti, responsabilità e cittadinanza attiva.

Orientamento politico[modifica | modifica wikitesto]

Considerata tradizionalmente vicina alla sinistra, la sua bandiera è formata di sei bande orizzontali di identiche dimensioni in cui ciascuno dei colori rappresenta uno o più elementi dell'ambiente e i colori delle varie popolazioni umane (nero, giallo, rosso e bianco). L’idea nasce da Tom Benetollo, storico presidente Arci, che la racconta così: “I colori dell’attuale bandiera dell’Arci scaturiscono da un lungo colloquio che ebbi con Pallo Jordan, a Johannesburg. Jordan era il responsabile dell’informazione dell’Anc, prima di diventare addirittura ministro dell’informazione del Sudafrica post apartheid. Lui stava parlando dei colori della nuova bandiera sudafricana che doveva simboleggiare la convivenza tra popoli e culture diverse. Un amico comune gli fece presente che anche l’Arci stava cercando i colori per la propria bandiera. Ci trovammo in sintonia su questa particolare ricerca. E così scegliemmo insieme le tinte dell’attuale bandiera dell’Arci, che non sono – come pensano in molti – quelle del pacifismo. Blu e verde sono i colori della natura. Nero, bianco, rosso e giallo rappresentano i colori fondamentali degli esseri umani” (AGGIUNTO IN BIBLIOGRAFIA)

Presidenti Nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bilancio di missione Arci 2012

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]