Miguel Littín

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Miguel Littín
Miguel Littín nel 2013

Sindaco di Palmilla
Durata mandato1992 –
2000

Dati generali
ProfessioneRegista, Sceneggiatore, Scrittore

Miguel Ernesto Littín Cocumides (Palmilla, 9 agosto 1942[1]) è un regista, sceneggiatore e scrittore cileno. È stato eletto sindaco di Palmilla dal 1992 al 2000.[1][2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Miguel Littín nasce a Palmilla, in Cile, il 9 agosto 1942[1] in una famiglia di origini palestinesi per parte di padre e greche per quella di madre.[1] Laureatosi all'Università del Cile di Santiago, in arte drammatica e scenografia, dal 1963 lavora come regista a Canal 9 e nel 1965 gira il suo primo cortometraggio incentrato sull'emarginazione della gioventù cilena, Por la tierra ajena.[1] Nel 1968 vi venne chiamato a insegnare nel dipartimento di studi audiovisivi e nel 1969 gira il suo primo lungometraggio, El chacal de Nahueltoro, considerato uno dei più importanti film sudamericani.[1]

Nel 1970 viene nominato presidente di Chile Films dal governo di Unidad Popular presieduto da Salvador Allende e nel 1971 gira Compañero presidente, un'intervista ad Allende.[1] Ma in seguito si trova in contrasto con la sinistra governativa e abbandona l'incarico aderendo al più radicale Movimiento de Izquierda Revolucionaria.[1] In seguito al colpo di stato dell'11 settembre 1973 e alla conseguente dittatura di Augusto Pinochet, si allontana dal paese vivendo in esilio in Messico.[1] Nello stesso anno gira il film La tierra prometida, ultimato a Cuba, che racconta la breve esperienza socialista del Cile nel 1932.[1]

Nel 1975 gira in Messico Actas de Marusia: storia di un massacro (Actas de Marusia), in cui vi figura tra gli interpreti protagonisti Gian Maria Volonté, incentrato sulla rivolta dei minatori di Marusia del 1907 e che gli frutterà una candidatura agli Oscar del 1976 come miglior film straniero.[1] Nel 1977 è alla regia di El recurso del método, cui seguono La viuda de Montiel nel 1980 e Alsino y el Cóndor nel 1982.[1] Nel 1985 rientra clandestinamente in Cile, dove gira il coraggioso progetto cinematografico sulla realtà politica del suo paese Acta general de Chile, documentario in quattro parti che ha ispirato il libro di Gabriel García Márquez Le avventure di Miguel Littin, clandestino in Cile del 1986.

Nel 1990 rientra definitivamente in Cile, dove viene eletto sindaco di Palmilla, carica che mantiene dal 1992 al 2000.[1][2] Prosegue anche la sua attività di regista con i film Sandino del 1991; Los náufragos del 1994; Terra del fuoco (Tierra del fuego) del 2000, in cui recita Ornella Muti; Crónicas palestinas del 2001; El abanderado del 2002.[1]

All'attività di regista vi affianca, fin dagli anni settanta, quella di scrittore, pubblicando, tra gli altri, i volumi: Cine chileno: la tierra prometida del 1974 ed El bandido de los ojos transparentes del 1999.[1]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Miguel Littín nel 2010

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

  • Acuacultura - Granjas de agua, regia di Miguel Littín - cortometraggio documentario (1980)
  • Sandino, regia di Miguel Littín (1990)
  • La última luna, regia di Miguel Littín (2005)
  • Isola 10 (Dawson Isla 10), regia di Miguel Littín (2009)

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Programmi televisivi[modifica | modifica wikitesto]

Radio[modifica | modifica wikitesto]

  • Chilevisión 60 - podcast (2020)

Libri (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Cine chileno: la tierra prometida, 1974.
  • (ES) El Chacal de Nahueltoro, guión original de la pelicula, ISBN 9562607046.
  • (ES) El Nuevo Cine Latinoamericano en el Mundo de Hoy, con Jorge Sanjines, 1998.
  • Il viaggiatore delle quattro stagioni, traduzione di Ilide Carmignani, 1998, ISBN 8882460908.
  • (ES) El bandido de los ojos transparentes, 1999.

Riconoscimenti (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Pedro Armocida, Miguel Littín (Enciclopedia del Cinema), in Enciclopedia del cinema, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003. URL consultato l'11 aprile 2022.
  2. ^ a b (ES) Miguel Littin Cucumides, su Enciclopedia Colchagüina, Aurora de Colchagua | El Marino. URL consultato l'11 aprile 2022.
  3. ^ (ES) Ganadores y nominados, su Academia Mexicana de Artes y Ciencias Cinematográficas, 27 settembre 2007. URL consultato il 4 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN49245659 · ISNI (EN0000 0001 0898 513X · LCCN (ENn85346957 · GND (DE118832859 · BNE (ESXX1017412 (data) · BNF (FRcb12056682r (data) · J9U (ENHE987007400372805171 · NDL (ENJA00470569 · WorldCat Identities (ENlccn-n85346957