Utente:Eudìa/Sandbox1

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Mercator
Commedia
Tito Maccio Plauto
AutoreTito Maccio Plauto
Titolo originaleMercator
Lingua originaleLatino
GenerePalliata
AmbientazioneAtene
Composto nel212-210 a.C.
Personaggi
  • Demifone, padre di Carino, innamorato di Pasicompsa
  • Carino, giovane figlio di Demifone, a sua volta innamorato di Pasicompsa
  • Pasicompsa, bella schiava di Rodi
  • Lisimaco, amico di Demifone
  • Dorippa, moglie di Lisimaco
  • Eutico, figlio di Lisimaco
 

Il Mercator (Il mercante) è una commedia di Tito Maccio Plauto, ispirata alla commedia greca Emporos scritta da Filemone (Plauto si ispirò a Filemone anche per la Mostellaria e il Trinummus). Il Mercator è composto da 1026 versi ed è stato suddiviso in 5 atti in età umanistica.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Atto I[modifica | modifica wikitesto]

Questo primo atto si apre con Carino che comincia a parlare dei problemi amorosi. Ad Atene si era innamorato di una meretrice e per mantenere questa relazione stava dilapidando il patrimonio del padre; quest’ultimo lo richiama ai suoi doveri morali di figlio. Carino decide così di abbandonare le cose futili e di partire per un viaggio d’affari con l’obiettivo di vendere un grande quantitativo di merci per dimostrare al padre quanto vale. Durante il viaggio si ferma a Rodi dove, ospite a casa di un suo amico, incontra una donna bellissima con la quale trascorre una notte. Utilizza gran parte del denaro ottenuto per pagarla e per portarla con sé sulla nave ad Atene, ma non vuole che il padre la veda. Il padre, Demifone, però vede la nave e sulla nave questa bella cortigiana e chiede al servo del figlio, Acanzione, chi sia questa donna; e il servo, astuto, dice che è una schiava da portare alla madre. Il vecchio, però, si innamora della fanciulla e non ha intenzione di lasciarla come schiava alla moglie. Nel frattempo lo schiavo corre dal padrone, Carino, per rivelargli quanto accaduto Carino è preoccupato che il padre sospetti che una donna così bella sia stata comprata per sua moglie, ma Acanzione lo rassicura dicendogli che il padre ha creduto a tutto ciò che gli è stato raccontato.

Atto II[modifica | modifica wikitesto]

Si apre con il racconto di un sogno, nel quale Demifone aveva acquistato una bella capra, ma per non creare problemi con l’altra capra di casa l’aveva affidata ad una scimmia, quest’ultima però si era molto arrabbiata con la capra affidatagli, dal momento che aveva divorato la dote della moglie. Se Demifone non fosse andato a riprendersi la capra, la scimmia avrebbe raccontato tutto; nel frattempo arriva un capretto che dice di aver già portato via la capra, così Demifone si mette a piangere mentre il capretto lo derideva.Al mattino Demifone si reca dall’amico Lisimaco per mettere in atto un progetto ben congegnato. Inizia a raccontare al pubblico questo suo amore con un monologo e poi inizia una conversazione sull’amore con il vicino Lisimaco. Chiede al vicino di acquistare la ragazza e di tenerla in casa con lui altrimenti la moglie si sarebbe infuriata; Lisimaco acconsente ma si rende disponibile a ospitarla solo per un giorno, altrimenti avrebbe dovuto spiegare troppe cose alla moglie Dorippa, che si trovava ora in campagna. Dopo aver organizzato il progetto senile, la scena passa a concentrarsi sul padre, Demifone, e il figlio, Carino. La scena si apre con un monologo di Carino, che veste i panni dell’innamorato infelice. Nel frattempo sta arrivando il padre che, dopo aver visto il figlio, si accerta di come è andato il viaggio; poco dopo la conversazione si sposta sulla schiava arrivata per la madre.Il padre dice al figlio che non è opportuno tenere in casa una donna così bella, dato che non si addice al ruolo che dovrebbe svolgere. Propone così di venderla ad un suo amico, ma subito anche il figlio propone lo stesso: inizia così una trattativa che termina a vantaggio del padre. L’ultima scena vede protagonista Carino, che si sfoga con l’amico Eutico riguardo a tutto ciò che è accaduto. Eutico riesce anche a dissuaderlo da alcuni progetti di suicidio che l’adulescens stava meditando, proponendogli di ingannare il padre ricomprando la bellissima Pasicompsa.

Atto III[modifica | modifica wikitesto]

Si apre con il dialogo tra Pasicompsa e Lisimaco. Entrambi rendono più chiara la situazione sia a loro stessi sia al pubblico. Nonostante ciò si viene a creare un equivoco divertente. Segue un breve monologo di Demifone che si congratula con se stesso per essere riuscito a procurarsi non solo una giovinezza bella ma anche una vecchiaia molto entusiasmante. I due senes si rincontrano e decidono di organizzare una cena per la nuova ospite. Nel frattempo Eutico torna dall’amico Carino per dirgli che Pasicompsa era già stata venduta e il protagonista innamorato si lascia prendere dalla disperazione.

Atto IV[modifica | modifica wikitesto]

La moglie di Lisimaco, Dorippa, decide di tornare in città con la serva Sira per stare vicina al marito. Una volta giunte a casa si rendono conto della presenza Pasicompsa. Nel frattempo il marito Lisimaco, dopo aver fatto un monologo su quanto spenda Demifone per quella cortigiana, rientra a casa e lì trova la moglie infuriata che lo accusa di essersi portato in casa un’amante e di essere la rovina della famiglia. Si inserisce nella discussione anche il cuoco, venuto per preparare la cena, che provocherà un grande equivoco in quanto scambierà la moglie per l’amante. Nel frattempo la schiava Sira incontra il suo «padroncino» Eutico e gli rivela quanto stia accadendo in casa. La situazione diventa finalmente più chiara ad Eutico che ora ha una soluzione al problema dell’amico Carino. Il quarto atto si chiude con il monologo di Sira, nel quale si tratta l’argomento della differenza nella società tra le donne e gli uomini.

Atto V[modifica | modifica wikitesto]

Carino esce di casa sua tenendo un monologo molto patetico con l’intenzione di partire per l’esilio, ma sopraggiunge Eutico, che chiarisce tutta la situazione all’amico cercando di calmarlo. Inizialmente il protagonista non crede a quanto gli è stato riferito e ignora i discorsi di Eutico, continuando a prepararsi per il viaggio, ma alla fine i due si capiscono. Lisimaco, invece sta discutendo con Demifone per tutti i problemi che ci sono stati in casa sua per colpa dell’amore «pazzo» del vecchio vicino.

Note[modifica | modifica wikitesto]


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