Utente:Biserno/Sandbox

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La Tenuta di Biserno con sede a Bibbona è un'azienda vinicola collocata nella zona settentrionale di Bolgheri in Alta Maremma.

L'azienda e i vigneti[modifica | modifica wikitesto]

Le sedi[modifica | modifica wikitesto]

La sede amministrativa dell’azienda è attualmente ospitata all’interno del Palazzo Gardini nel cuore del borgo storico di Bibbona. La sede operativa utilizzata per le degustazioni e per il soggiorno degli ospiti grazie a quattro suites è il Relais Tenuta di Biserno, residenza immersa nella campagna maremmana e ubicata tra il Comune di Bibbona e Bolgheri. Oggi i vini Tenuta di Biserno sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e nei principali paesi del mondo.

La cantina[modifica | modifica wikitesto]

La moderna cantina di produzione è oggi affidata alla guida di Helena Lindberg e alla consulenza di Michel Rolland.

Il territorio[modifica | modifica wikitesto]

Appartengono oggi alla Tenuta di Biserno due aree vitate ubicate nella la zona settentrionale del Comune di Bolgheri: la prima è collocata nella parte collinare e più distante dalla costa tirrenica è chiamata Tenuta di Biserno; l’altra è Tenuta Campo di Sasso è composta da terreni più pianeggianti e vicini alla costa tirrenica. Completa il progetto la recente inclusione della Tenuta di Collemezzano ubicata non lontano dal Comune di Cecina. [Tenuta di Collemezzano?]

Il progetto Tenuta di Biserno[modifica | modifica wikitesto]

Tenuta di Biserno[modifica | modifica wikitesto]

Tenuta di Biserno ha un’estensione di circa 40 ettari e si trova a un'altitudine media di 90 mt s.l.m. I terreni, principalmente alluvionali, argillo-calcarei, ricchi di carbonato di calcio e ciottolosi ospitano principalmente le varietà internazionali Cabernet Franc, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. La prossimità al mare e la diversa esposizione sono fattori decisivi per la produzione di due vini stilisticamente molto diversi: il Biserno e Il Pino di Biserno.

Tenuta Campo di Sasso[modifica | modifica wikitesto]

Tenuta Campo di Sasso ha un’estensione di circa 56 ettari e si sviluppa a un’altitudine più bassa. Con terreni in prevalenza sabbiosi e un clima più caldo durante i mesi estivi, presenta condizioni particolarmente ideali per la coltivazione delle varietà Syrah e Vermentino. I vini prodotti con le uve provenienti da quest’area sono l’Insoglio del cinghiale e l’Occhione.

Tenuta di Collemezzano[modifica | modifica wikitesto]

La storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Almeno a partire dal IX secolo a.C. la Maremma conosce lo splendore della civiltà etrusca conservando il nome di Etruria. Di queste vicissitudini restano ancora oggi testimonianze come l'antica città di Populonia, centro portuale e d'avanguardia nella produzione del ferro. Anche la coltivazione della vite risale a questa fiorente civiltà per conoscere nei secoli successivi fasi alterne di sviluppo e decadenza. Anche il toponimo 'Maremma' potrebbe derivare dal termine marismas (palude) ricordando il fenomeno della stagnazione delle acque fluviali che spinse il Granduca Leopoldo II di Toscana a intervenire autorizzando lavori di bonifica dell'area nella prima metà del XIX secolo. Persino l'immagine restituita da Dante nel XIII canto dell'Inferno descrive le asperità ambientali che costellavano l'intera area:

Non fronda verde, ma di color fosco;

non rami schietti, ma nodosi e ’nvolti;

non pomi v’eran, ma stecchi con tòsco:

non han sì aspri sterpi né sì folti

quelle fiere selvagge che ’n odio hanno

tra Cecina e Corneto i luoghi cólti.   

Si ricade nello stesso periodo dantesco quando, rispetto al nome Biserno, antiche origini medievali riconducono alla figura di Inghiramo Conte di Biserno, feudatario vissuto durante la metà del XIII secolo. Durante la prima metà del XIX secolo, dopo gli interventi di risanamento vitivinicolo operati nell'area da Guidalberto Della Gherardesca, comprendenti anche la realizzazione del famoso Viale dei Cipressi di Bolgheri, la viticoltura conosce il flagello della fillossera che segnerà un brusco arresto nella produzione.

I cipressi che a Bolgheri alti e schietti

Van da San Guido in duplice filar,

Quasi in corsa giganti giovinetti,

Mi balzarono incontro e mi guardar.

(dall'ode Davanti a San Guido di G. Carducci, Rime nuove, V)

L'età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Solo negli anni '40 del secolo scorso, con l'arrivo di manodopera agricola da altre regioni d'Italia, la Maremma del vino conosce una stagione di felice ripresa che la consacrerà come una delle realtà vinicole più rappresentative sul piano internazionale. La visione avanguardistica del Marchese Mario Incisa della Rocchetta e gli interventi della famiglia Antinori pongono le premesse per la nascita della Denominazione Bolgheri. In questa cornice, il progetto Tenuta di Biserno ha inizio nel 2001 quando i fratelli Lodovico Antinori e Piero Antinori, assieme al nipote Niccolò Marzichi Lenzi (figlio della sorella Ilaria e Amministratore Delegato dell’Azienda) e al socio Umberto Mannoni, decidono di avviare la produzione di vini di qualità contraddistinti da eleganza e personalità.

La produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il clima[modifica | modifica wikitesto]

Potendo riscontrare condizioni climatiche analoghe a quelle relative all'area di Bordeaux, l'azienda lavora varietà internazionali adatte al clima marittimo e capaci di fornire ottimi risultati produttivi. La scarsa differenza tra le temperature estive e invernali, la presenza di venti dal mare, la complessità del suolo (nell'area più elevata molto simile al conglomerato di Bolgheri) sono i fattori che permettono alle uve di crescere e maturare sul piano fenolico. L'individuazione di differenti configurazioni microclimatiche tra le zone più occidentali e collinari e quelle in prossimità del mare ha permesso di diversificare la produzione in funzione delle temperature, delle escursioni termiche e di differenti terreni rilevati.

Le varietà e il suolo[modifica | modifica wikitesto]

Diverse le varietà allevate con grande attenzione alle condizioni pedoclimatiche e alla resa qualitativa. Queste le varietà internazionali impiegate nella produzione dei vini Tenuta di Biserno e Tenuta Campo di Sasso: Cabernet Franc, Merlot, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Syrah, Vermentino, Viognier. Data l'ubicazione dell'azienda nella Provincia di Livorno, i vini sono identificati dalla denominazione IGT Toscana. Con evidenti difformità geologiche tra le Tenute, Tenuta di Biserno insiste su terreni molto simili al conglomerato di Bolgheri, un insieme di argilla, calcare attivo, sedimenti alluvionali e ciottoli che nel tempo ha distinto lo stile dei vini prodotti nell'area da quelli provenienti da Tenuta Campo di Sasso e prodotti su terreni principalmente sabbiosi. Insieme a condizioni climatiche ottimali dovute ottime escursioni termiche e una costante ventilazione dovuta alla presenza del mare, Tenuta di Biserno persegue il costante controllo delle pratiche di lavoro in vigna e in cantina per la creazione di vini espressivi e altamente territoriali.

La vinificazione[modifica | modifica wikitesto]

La vinificazione avviene secondo le tecniche tradizionali. La vinificazione delle varietà a bacca rossa prevede una fermentazione in acciaio e lo svolgimento della malolattica per una parte della massa in barrique già utilizzate per l'affinamento delle vecchie annate. A seconda del vino, il vino continua ad affinare in barrique per un periodo variabile dai 4 mesi ai 15. Segue inoltre un periodo variabile di affinamento in bottiglia prima dell'immissione in commercio. Per le varietà a bacca bianca, dopo la fermentazione le uve affinano in acciaio per pochi mesi per garantire un vino fresco, saporito e immediato.

I vini[modifica | modifica wikitesto]

Biserno IGT Toscana[modifica | modifica wikitesto]

Vino ricercato e di grande identità, il Biserno è realizzato con un blend di uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot. Vino di punta della cantina, viene prodotto con uve provenienti dalla migliori parcelle della Tenuta di Biserno e si differenzia sensibilmente da Il Pino di Biserno: una differente pratica di cantina, con tempi di affinamento più lunghi, e un diverso grado di maturazione delle uve determinano rilevanti differenze identitarie tra questi due vini. Terminata la fermentazione, il vino affina 15 mesi in barrique di rovere francese nuove e per i successivi 6 mesi in bottiglia. Di grande densità e compattezza al bicchiere, presenta un colore rosso rubino intenso e luminosi sprigionando sentori di frutti neri, more e mirtilli, con grande fragranza e pulizia. Al palato è elegante e complesso, con tannini morbidi e fini e ritorno di frutti neri maturi accompagnati da terziari di cioccolato e tabacco. Dal finale molto persistente, accompagna bene carni rosse ed è molto adatto alle grandi occasioni.

Il Pino di Biserno IGT Toscana[modifica | modifica wikitesto]

Vino elegante e polivalente, Il Pino di Biserno è espressione di temperamento e carattere conservando le migliori espressioni del taglio bordolese (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot) con bilanciamento ed equilibrio. Dopo la fermentazione, il vino matura per 12 mesi in barrique di rovere francese sia nuove che di secondo passaggio prima di un affinamento in bottiglia di 6 mesi. Di colore rosso rubino con qualche riflesso granato, presenta un naso balsamico ed elegante, armonizzato da note di macchia mediterranea, rabarbaro, frutti rossi maturi e chiodi di garofano. In bocca il sorso è ampio e vigoroso, compatto e autentico prima di evolvere in una lunga persistenza.

Insoglio del cinghiale[modifica | modifica wikitesto]

Vino di punta della Tenuta Campo di Sasso, l'Insoglio del cinghiale è un vino quotidiano e immediato, realizzato con un blend di uve Syrah, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot. Vino dedicato a una figura centrale della cultura locale, dopo la fermentazione alcolica, il vino svolge la malolattica in legno per una parte della massa con successivo affinamento in barrique di terzo o quarto utilizzo. Prima dell'immissione in commercio, il vino riposa in bottiglia per un minimo di tre mesi. Vino saporito e deciso grazie alla presenza di Syrah, presenta note di frutti rossi maturi e ottima freschezza, con una struttura piacevole e tannini levigati. Vino da accompagnare agli arrosti, alle carni alla brace e a primi piatti saporiti.

Occhione[modifica | modifica wikitesto]

Prodotto dall'annata 2019, è un vino a base di uve Vermentino che prende il nome dall'Occhione comune, un volatile particolarmente abile nell'avvistamento e presente nell'area costiera maremmana. È realizzato con fermentazione e affinamento in acciaio. Di colore giallo paglierino, è contraddistinto da marcati sentori di frutta a polpa bianca e gialla, con buon corpo e ritorni al palato di erbe fresche. Dal sorso molto lungo e intenso, è ideale per aperitivi, crudi di pesce e carni bianche accompagnate da salse alle erbe.

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Vino Anno Robert Parker James Suckling Wine Spectator Falstaff Wine Enthusiast
Occhione 2020 92/100
Insoglio 2019 91/100 93/100 90/100 92/100
Pino 2018 93/100 95/100 92/100 93/100 95/100
Biserno 2018 96/100 97/100 93/100 98/100

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Repubblica, intervista a Niccolò Marzichi Lenzi.

Forbes

Wine News

Luciano Pignataro

The Wine Setter

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Antinori

Bolgheri

Maremma

Biserno su Treccani

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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